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20 settembre 2006

La legge del telefono non è uguale per tutti


Dopo Telekom Serbia, ecco Telecom Italia.
Non si può certo dire che i telefoni non siano amati da Prodi e dai suoi compagni.
Se però per S.A.R. Vittorio Emanuele di Savoia, Stefano Ricucci e Lucianone Moggi, il telefono è stato (e continua ad essere) fonte di guai, per Prodi sembrava solo fonte di guadagno.
Appena sfiorato dalla vicenda Telekom Serbia, adesso ha trovato uno sportivo di razza, Angelo Rovati, che, come nelle più classiche di situazioni nel parquet, ha "alzato il braccio" per richiamare su di se l'attenzione e la "punizione", salvando il suo capitano.
"Io ho commesso il fallo", dice Angelone, ma sarà vero ?
C'è da dubitarne.
Le stesse reazioni prodiane alla legittima richiesta di riferire personalmente in parlamento, sono sintomatiche del nervosismo che attanaglia il "cattolico adulto".
E' evidente che la compiacenza degli organi di stampa che coprono l'85% del venduto, aiuta a dribblare gli incidenti.
Ed è altrettanto evidente che se lo stesso ossequioso trattamento fosse stato usato non dico per Berlusconi, ma per i succitati nominativi che hanno avuto guai con il telefono, gli stessi avrebbero evitato ogni sorta di problema.
Ma quanto è grave la vicenda Telecom ?
A me sembra molto grave, in una scala da uno a dieci, direi ... cento !
Abbiamo davanti una società privata che, oberata da un forte indebitamento, decide di scorporare dei rami d'azienda e presumibilmente vendere dei "gioielli di famiglia", come si usa ovunque ci siano dei debiti da ripianare.
Annunciato il progetto, il Prodi strepita come un ossesso di non esserne stato informato.
Concediamo che sia opportuno informare il presidente del consiglio (ancorché temporaneo, temporaneissimo come questo ... ) su una operazione di simile portata che coinvolge un importante settore come quello delle telecomunicazioni.
Ma l'isteria con tanto di pretesa di decidere su quel che debba fare una società privata, non solo è eccessiva,ma puzza tanto di soviet.
Ma, poi, veniamo a sapere che il Prodi era pur stato informato, a linee generali come giusto, di quel che bolliva in pentola: e allora cosa vuole ?
Lui voleva i dettagli (forse che la prossima volta che compreremo un paio di calzini dovremo prima notificarlo e attendere il nihil obstat del commissario del popolo ?).
A Tronchetti girano e così rende pubblico un documento su carta intestata della presidenza del consiglio: un piano dettagliato che includeva anche una ipotesi di partecipazione statale, di irizzazione, della Telecom.
In sostanza la carta intestata alla presidenza del consiglio (Prodi nega di conoscere il piano di cui si autoaccusato, alzando il braccio, Angelo Rovati) si impegnava per un notevole esborso pubblico (evidentemente le casse dello stato non piangono come vorrebbero farci credere).
Su questo il Prodi deve metterci il suo faccione e dire personalmente, non far dire da terzi, lo stato dell'arte.
Aspettiamo le spiegazioni con ... sfiducia.
Come ha detto, giustamente, Silvio Berlusconi che di mercato se ne intende, l'interferenza governativa nelle vicende di una società privata, porterebbe ovunque alle immediate dimissioni del governo.
Con la sinistra invece siamo tornati al terzo mondo, quello delle partecipazioni statali.
Che dire ?
Il Prodi ricorda tanto l'investitore occasionale che in borsa ha ottenuto un guadagno una volta (privatizzando Telecom) e ci riprova, comprando e rivendendo lo stesso titolo, dimenticandosi che la seconda volta il giochino potrebbe non riuscire.

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8 commenti:

Anonimo ha detto...

Ecco, speriamo solo che non finisca come Telekom Serbia... Con la sinistra maneggiona che fa i peggiori danni coi soldi pubblici e alla fine gli unici che pagano siamo noi...

Fabio ha detto...

Intanto in Ungheria c'é una mezza rivolta popolare, mentre in Tailandia l'esercito ha destituito un primo ministro menzognero e trafficone.

Non che voglio apertamente incitare all'insurrezione, ma un po' di movimento di popolo ci vorrebbe.

Anonimo ha detto...

Mi chiedevo: ma in tutta questa storia quei soliti noti dei risparmiatori Telecom ? Che ci hanno rimesso ancora una volta grazie ai giri di Palazzo del Premier, magari votato da loro ? Solo per carità azionaria dovrebbe lasciare il posto...Ma non accadrà. E' visibile, dai tg, dalle dichiarazioni, che è in grave difficoltà. Come è allo stesso modo visibile la crisi della maggioranza che va sotto al Senato, che perde gran parte dei senatori in aula per assenza, altri che abbandonano il partito nel quale son stati eletti, Marini che dice "Perdiamo pezzi per strada", Mastella che afferma "Qui rischiamo di andare a casa", Prodi che non voleva il dibattito e invece gli tocca (viste anche le sollecitazioni arrivate dalla sua parte politica), che non vuole le dimissioni di Rovati e invece arrivano. Secondo me ci sono tutti i crismi per dire che sta cedendo.
Bisogna vedere se gli andranno in soccorso ancora una volta. L'unica speranza la riservo in D'Alema e Rutelli.
Salutoni

Otimaster ha detto...

Aveva proprio ragione Modugno...

Anonimo ha detto...

Finirà come Telekom Serbia, non si dimetterà. Intanto il professore ha deciso di andare al dibattito alla camera il 28, mentre domani in senato ci sarà un suo rappresentante. Dice "''Il presidente del Consiglio non va a due rami del Parlamento. La Camera mi ha chiesto di andare il 28, e' stato stabilito il 28 e vado il 28. Domani andra' un rappresentante del governo''.

Che dire?

Massimo ha detto...

Ci provano a far finire come Telekom Serbia, ma bisogna vedere se riescono due volte a farla franca.
Per una volta non sono d'accordo con Monica (a meno che non sia una ironia che non ho colto): ma come si fa a sperare in Rutelli e D'alema ? Io spero in tanti (ne basterebbero quattro o cinque) De Gregorio ... :-D

Anonimo ha detto...

mi e' piaciuto moltissimo questo post, conciso e obiettivo ... posso riportarlo sul mio blog?

Massimo ha detto...

Sono dell'idea che la pubblicazione di testi e immagini in siti non criptati, siano a disposizione di chiunque.
Del resto si scrive per diffondere una idea, una opinione, quindi non posso che esser grato a chi aiuta a diffonderla :-)
Magari se mi lasci il link del tuo blog vengo anche a leggerti.