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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

27 novembre 2006

Quanto può influire un blog ?


Stimolato da una simpatica chiacchierata telefonica con Monica e da un post come sempre elegante e intrigante di Velvet , mi soffermo per una valutazione su questo strumento di comunicazione che, personalmente, uso dal settembre 2003 con la prima versione di Blacknights .
Prima i numeri, gli unici che posso dare: quelli relativi al mio blog (rilevati sabato 25 novembre 2006).
Nel rank “top Italia” di Blogitalia Blacknights è 250° su 14548.
In quello di Technocrati è 36080° su almeno 270.000 (forse più).
Mi dicono che se mi iscrivessi a numerosi blog roll potrei contare su vari link che mi porterebbero a “scalare” la classifica.
La cosa non mi interessa, mi sembrerebbe quasi un barare con me stesso, per cui mi bastano i blog roll del Castello , B4CdL e della Italo American Flag League , così come mi basta la partecipazione agli aggregatori de Il Castello , The Right Nation e Tocqueville .
E tutto questo già dice quanto sia difficile “pesare” il valore di un blog e, complessivamente, l’influenza della cosiddetta blogosfera.
Ma proseguiamo con i numeri.
Nel mio blog, che ha quel “posizionamento”, da giugno 2006 ho inserito come contatore Google Analytics che ho valutato come quello più congruo per i vari dati che fornisce e la credibilità.
Fino a tutto luglio ho tenuto Google assieme ad altri contatori ed ho constatato come la rilevazione degli accessi variasse anche sensibilmente, dando un ulteriore colpo alla valutazione sull’impatto dei blog.
Fatto “100” per Google (che è quello in assoluto più “avaro”) gli altri - per la stessa giornata - variano tra il 110 circa del più “tirato” e gli addirittura 140 circa del più “generoso”.
Allo stato Blacknights fa meno di 100 accessi nel fine settimana e oltre 150 nei giorni feriali sfiorando spesso i 200, con punte di oltre 300 come per il post Bulli e Pupe .
Ultimo dato di interesse la percentuale dei nuovi accessi e dei visitatori di ritorno: 41,78% e 58,22 rispettivamente nell’ultima settimana (quella con Bulli e Pupe ) e 47,38 contro 52,62 dal 10 giugno 2006.
Evidente l’influenza del post che ha “sforato” la media e che ha evidentemente richiamato una reiterata visione, per i commenti e per leggere il prosieguo del dibattito.
Fin qui i numeri.
La domanda che mi sono posto e che Monica e Velvet mi hanno stimolato a mettere per iscritto è: quanta influenza può avere il mio blog, un blog ?
Credo nessuna.
Non ritengo che qualcuno abbia cambiato idea per aver letto quello che io (o qualcun altro) ha scritto e anche “bloggoni” come quello di Grillo non ritengo abbiano influenza nel modificare decisioni già a mpiamente prese e maturate, perché, ad esempio, da Grillo ci si va per fare quattro risate, ma il personaggio non mi sembra che abbia quella credibilità che lo porterebbe ad essere un opinion maker.
Credo che siamo ancora molto lontani, nella blogosfera italiana, dall’avere quella rilevanza che i blog hanno negli Stati Uniti, che fanno vero giornalismo investigativo e portano alle dimissioni, come è accaduto nella campagna elettorale del 2004, illustri giornalisti, influenzando il risultato e chiamando alle urne quegli elettori di Destra che hanno fatto la differenza a favore del Presidente George W. Bush.
Forse, in queste limitazioni della blogosfera italiana, hanno ancora influenza la difficoltà a fare raccolta di finanziamenti tramite lo strumento internet.
Ma anche le sclerosi che sono prodotte nel mondo dell’informazione dalla presenza di rigidità nell’esercizio della professione (albo, ordine etc.).
Per non parlare dei sempre più insistenti tentativi e proposte di mettere il bavaglio alla Rete, prendendo a pretesto le occasioni più svariate come il video della persecuzioni subite a scuola da un ragazzo down.
Del resto, se ci fate caso, la “forza” dei mezzi tradizionali di comunicazione – stampa, radio e televisione – è tale che sono loro che “spingono” alla notorietà i blog, e non viceversa.
Quando un giornale, una trasmissione, cita un blog questo ottiene un incremento notevole di accessi, se non altro per curiosità, come è accaduto a Il Castello alcuni mesi fa.
Ma un blog non riesce a spingere campagne né di acquisto, né di boicottaggio.
Allora, sento già la domanda, perché continui a scrivere ?
Beh, intanto perché ritengo che se non oggi, domani questo sistema di comunicazione potrebbe sviluppare le sue potenzialità.
Quando, ad esempio, aziende e studi professionali, saranno attrezzati con computer che possano anche dare uno sguardo nel mondo, anche per interrompere la monotonia di lavori spesso ripetitivi o per trovare l’ispirazione, ad esempio, per come impostare una citazione.
Poi perchè, in presenza di molteplici impegni, il blog è lo strumento più pratico e con meno dispendio di tempo per esprimersi in un settore che esula dalla propria attività professionale
Ma, in questo momento, credo che la Rete sia un grande archivio, dove poter trovare tutto quello che può interessare.
Un argomento, un evento, un fatto storico, un posto, un personaggio.
Ecco che scrivere in un blog (ma può essere anche in un sito) “serve” a quelli, soprattutto i più giovani, che cercano argomenti per sviluppare un proprio interesse ed una propria idea in formazione o per confermare una propria opinione.
Non cambiamo le idee altrui, ma aiutiamo a motivarle.
Così come, scrivendole, chiariamo a noi stessi – come sempre accade quando si mette nero su bianco un qualcosa – gli aspetti del problema.
Non ci cambia l’idea, ma contribuisce a renderla più chiara.
Vi è poi una obiettiva ragione per cui è opportuno esprimere le proprie opinioni ed idee, anche se si sa che non si cambiano quelle altrui: da chiunque si può imparare qualcosa.
Leggere e scrivere significa recuperare le esperienze e le conoscenze altrui e mettere a disposizione le nostre.
Potrà anche essere poco, ma anche questo è utile alla crescita individuale ed alla formazione di una opinione.
Per non dire della possibilità di trovare, su argomenti specifici, inaspettate adesioni e la soddisfazione di riconoscere altri, propri simili.
Ma, alla fine dei conti, il motivo che, almeno a me personalmente, induce più di altri a scrivere è il piacere dello scrivere.
Indipendentemente dall’efficacia di quanto si scrive.
Ci sono post, ad esempio, che a me è piaciuto scrivere e che considero tra i miei migliori che hanno avuto scarso riscontro, altri che ho scritto frettolosamente, partendo da una idea appena abbozzata, magari nell’intervallo di una riunione, e che hanno aperto dibattiti.
A questo proposito concludo con un ultimo dato, curioso, ma che a me fa piacere.
Come ho scritto, Google l’ho inserito dal 10 giugno e sapete qual è il post più “cliccato” ?
UFO: Shado chiama base Luna del 9 agosto 2005.
Un post scritto quindi prima del 10 giugno 2006.
E’ vero, gli accessi dal Castello, che è ora il principale "collettore" di accessi, vengono conteggiati nel generico e non attribuiti al post, ma è significativo che quel post continua, ogni giorno, ad avere lettori, nuovi e vecchi.
Ed è altresì vero che “Ufo” e “Shado” sono digitatissimi nei motori di ricerca, ma anche questo rientra in uno dei motivi che mi portano a continuare a scrivere nel blog: scoprire tante altre persone con i miei stessi interessi.

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10 commenti:

Anonimo ha detto...

Carissimo Monsereau, non sono d'accordo con te.
I blog sono letti anche da una marea di gente silente. Gente che magari non individui attraverso i tuoi referrer, o attraverso i commenti che ricevi. Un peso silenzioso, che legge le tue idee e ne è coinvolta o respinta.

Proprio oggi, poi, la teoria di una Blog rivoluzione mi coinvolge anche dolorosamente sempre di più.

Leggo infatti:

http://www.paologuzzanti.it/archives/271#more-271

Questa storia che colpisce il mio senso do giustizia ci mette, secondo me di fronte ad una scelta: noi blogger schierati dobbiamo lasciare questa spinosa questione nel silenzio, non interagendo, non scrivendo, non schierandoci, oppure dobbiamo, per esempio anche come comunità ( Il Castello e altre ) schierarci e dare il nostro contributo fattivo e umano?
Questa è la domanda e a me sembra influente in una maniera enorme.

bacioni, velvet

Anonimo ha detto...

Mons ne ha anche tanti di contatti. Io se non scrivo un post vedo azzerarsi la presenza. O sbaglio gli argomenti oppure senza continuità e l'ingresso in circoli di blogger non si batte chiodo.
Sono molto propenso a chiudere, anche perchè è più comodo commentare i post altrui che realizzarne uno proprio e con tutti i blog che ci sono in giro ne trovo sempre più di uno che affrontano quell'argomento che avrei voluto sviluppare io.
L'alternativa potrebbe essere una unificazione di più blog. Tocqu-ville ha quasi 1100 blog associati, ma quanti sono in realtà quelli che possono vantare un qualche seguito ?
Se i dati di Mons sono reali, non più di 200 (e sto largo).
Che ci stanno a fare gli altri ? Io incluso, naturalmente. Per scrivere una volta al mese ?
Ci sto riflettendo. Per ora sono passato ala versione Beta, ma non escludo di cancellare tutto, salvando per me il testo dei post e dei commenti(pochi).

Anonimo ha detto...

Concordo pienamente con te. Bel post.

Anonimo ha detto...

Io ho aperto il mio blog e continuero' a farlo finche' avro' qualcosa da dire alle persone. Mi piace la politica e l'attualita', ho provato a fare politica attiva, ma mi ha schifato, probabilmente ho avuto anch'io un approccio sbagliato, o forse no, magari in seguito ci riprovero'. Per adesso mi diverto a dire quello che penso, e a vedere cosa ne pensano gli altri. Chiaramente gli accessi contano, ma sono anche legati a costanza e tematiche. Un blog aggiornato una volta al mese difficilmente verra' seguito, non e' nella natura del blog. Per il resto concordo sulla scommessa del futuro. Se ha avuto successo ora in USA, da noi arrivera' prima o poi.. Un po' come i reality..

Bobo ha detto...

Concordo praticamente con tutto (anzi complimenti per l'oggettività dell'analisi), posso dire quale penso sia il peccato originale di noi blogger (temo che farò incavolare un po' di persone): molti di noi (io compreso) si sentono dei tuttologi! trattiamo degli argomenti più disparati con la stessa dose di naturalezza, ma così facendo rischiamo sempre o di fare chiacchiera da bar, o di riprodurre opinioni messe in giro dai "mainstream media", mentre il compito fondamentale del blog dovrebbe essere quella di dare spazio a una visione del mondo differente (e con differente non intendo "antagonista sempre e comunque", sia chiaro)...Questo è il grande limite del blogger singolo. la domanda è: lo vogliamo superare? se la risposta è no, se ci va bene il nostro attuale bacino di utenza, allora siamo a posto così. Ma se vogliamo influire di più nella politica, allora l'unica cosa da fare è specializzarci tutti, e trovare sistemi di aggregazione che vadano molto oltre Tocqueville o il Castello o TRN (senza nulla togliere a questi). In caso contrario, i blog rimarranno quello che sono: dei diari. Ma un diario, per sua stessa natura, viene in molti casi letto unicamente dal proprio autore.

Massimo ha detto...

Devo dire che mi piacerebbe funzionasse, mi piacerebbe avesse ragione Velvet, ma credo che, per il momento, ci si debba accontentare del "tutto" di Monica e della scommessa sul futuro di Qualcosa di Destra.
Forse Bobo è troppo pessimista anche perchè blog tematici ci sono (un paio li conosce bene: quello sulla pena di morte e Svulazen su Bologna ... ;-) ma non mi pare riescano a decollare anche se fanno qualcosina in più del nulla che dichiara Ares, anche se non sono aggiornati con assiduità (anzi).
Ed è proprio il discorso della continuità che può forse creare un nucleo di lettori stabile. Non so neppure quanto possa funzionare il blog a più mani che propone Ares. Il Castello, inizialmente, era a più mani, ma quasi tutti preferivano anteporre il proprio blog individuale ...
E' comunque uno strumento che è da seguire e non abbandonare.

Anonimo ha detto...

Amici! Guardate cosa ho trovato su http://213.215.144.81/public_html/articolo_index_27994.html

SALVATE GUZZANTI (PAOLO) DA SE' STESSO

Mi sono dimesso subito dalla Mitrokhin; e tuttavia soffro di raffreddore. Se dovessi morire di rinite, magari insieme a Paolo Guzzanti e al plurititolato Mario Scaramella, è bene che Nato, Onu, Ue, Dick Cheney e Benedetto XVI si chiedano: cui prodest?
Fatto è che Paolo Guzzanti ha creduto che la presidenza della Mitrokhin equivalesse allo scatolone col gioco “La piccola spia”, ficcandosi, perciò, in casini tanto inutili ai fini della commissione, quanto pericolosi per se stesso e per gli altri.
Adesso, poi, si crede Emilio Zola ed accusa l’universo mondo, soprattutto Berlusconi, che, saggiamente, mostra di considerarlo per quello che è.
Quindi, oltre al fallimento della Mitrokhin, adesso, c’è pure il danno dello stillicidio quotidiano a mezzo stampa di un Guzzanti disperato, disperante e querulo.
Piagnucola che tutti lo vogliono ammazzare e nessuno lo comprende.
Un forte collettivo e consociato “chissenefrega!” crepita nell’aere, eppure l’Incompreso finge di non sentirlo.
Chi gli vuole davvero bene, lo blocchi e gli impedisca di continuare a farsi ridere dietro, trascinando con sé Forza Italia e Berlusconi, colpevoli soltanto d’aver affidato un incarico delicato ad un grande, immenso, assoluto pasticcione.

GIANCARLO LEHNER

Massimo ha detto...

Il commento di Gianni Guelfi, più noto come "velino rosso" o "la voce del botteghino", è totalmente estraneo all'argomento del post. Sarebeb da cancellare e cancellerò tutti i commenti che fossero off topic. Ma il suo lo lascio per non dargli l'occasione di strillare alla censura, perchè così chi passa vede che il commento non ha nulla a che vedere con l'argomento del post. Ovviamente mi riservo un breve commento.
1) l'attacco a Guzzanti dimostra che il senatore di Forza Italia ha messoil dito su un tema scottante: i rapporti tra alcuni esponenti della sinistra e i servizi segreti dell'URSS comunista. Bisogna insistere nel far luce e se del caso denunciare tali connivenze.
2) Per attaccare Guzzanti rispolverano un pezzo di Lehner contro il quale rovesciarono valanghe di insulti per le sue vicende giudiziarie. Ora, o Lehener è fonte attendibile o non lo è. Se lo è lo è su tutto, anche quando parla della magistratura. Se non lo è non lo è su tutto. Anche quando critica Guzzanti. Una fonte non può essere attendibile a seconda della convenienza che si ha a ritenerla tale.

Anonimo ha detto...

Quello di Gianni Guelfi non è un commento nuovo cfr:

http://www.paologuzzanti.it/archives/272#comments, viene riportato lo stesso commento da parte di un cosiddetto "Massimo".
Per quanto riguarda Lehner, il suo mi sembra un umorismo alquanto vile.

Bobo ha detto...

mi sento un po' in colpa, xchè è da un secolo che non faccio visita su quei 2 blog! :( Su pena di morte sono molto scettico, in un paese come il nostro, parlare di pena capitale è come parlare di relatività durante la controriforma...Prima è meglio convincerli delle teorie di galileo!;) Su svulazen, credo che potrà tornare utile sotto elezioni...Se i rossi continuano così, eroderanno una buona fetta del loro consenso: hai visto che in via indipendenza e via irnerio, da più di una settimana campeggiano dei manifesti della lega sulle tasse di prodi, e nesssuno li ha ancora strappati!è un record assoluto, e dimostra che bologna è un po' stufa di romano e sergio...spèrem...
x gad lerner: sei solo un povero scemo. Più scemo di te c'è solo chi ti cita (x giunta a sproposito)...Meglio credersi Zola che la sgomentevole copia dello sgomentevole Voltaire...