Anche il senato ieri ci ha messo del suo, votando l’indulto che libererà quasi 13000 criminali.
Il voto, che ha visto l’adesione dei parlamentari di Forza Italia, mentre coerentemente contrari sono rimasti Lega e Alleanza Nazionale (pur con alcune defezioni come quella di Alemanno), è un insulto ai cittadini onesti perchè, come risulta da un sondaggio de Il Giornale trova l’ostilità dei due terzi degli Italiani, sia tra le file del Centro Destra, che tra quelle della sinistra.
Il parlamento ha quindi legiferato contro il manifesto volere dei cittadini.
Ha legiferato anche contro il parere di chi dovrà gestire l’aumento della criminalità che ne derivarà, infatti il Sindacato Autonomo di Polizia aveva espresso pare sfavorevole al provvedimento che metterà sulle strade, e proprio nel periodo estivo, migliaia di piccoli criminali.
Sì, perché se l’attenzione pubblica si è concentrata sui “grandi nomi”: Tanzi, Previti – peraltro già liberi – Consorte, Fiorani e Ricucci (ancora da condannare !!!), indagati delle coop rosse, la questione sostanziale per la sicurezza dei cittadini non sta nella loro libertà, quanto in quella di tanti e tanti piccoli criminali, scippatori, rapinatori, drogati, violenti, devastatatori di città, extracomunitari, che con il provvedimento torneranno liberi.
Per tacere sulle riduzioni di pena che potranno dare la libertà a serial killer come Stevanin o a efferati (e non pentiti) assassini come Erika De Nardo e il suo ex amico Omar.
Infatti, all’annuncio dell’approvazione dell’indulto, si è levato un boato da stadio dalle carceri dove non ci sono i Tanzi, i Previti, i Consorte, i Fiorani, i Ricucci.
Mi domando come tutte quelle migliaia di piccoli criminali potranno “sbarcare il lunario” se non gravando sulle famigerate associazioni del volontariato (che batteranno cassa nelle nostre tasche) o riprendendo la loro attività abituale, aumentando la microcriminalità, fornendo mano d’opera per il grande associazionismo criminale e riproponendo, nel giro di poco tempo, il problema del sovraffollamento delle carceri.
E parliamo anche della finta e solo appariscente opposizione di Di Pietro.
Parliamoci chiaro: gli unici cui va il merito di essersi opposti a questo aberrante provvedimento di clemenza suicida, sono la Lega e Alleanza Nazionale con esclusione della componente di Alemanno.
Lega e A.N. che, durante tutto il quinquennio di Maggioranza del Centro Destra, riuscirono ad impedire che si approvasse indulto o amnistia.
Di Pietro era nella stessa condizione di Lega e AN.
Avrebbe potuto impedire l’indulto se si fosse dimesso e fosse uscito dalla maggioranza, provocando la crisi di governo che avrebbe bloccato ogni iter legislativo.
Ha preferito baloccarsi con i sit in dimostrando di non credere a quello che faceva, ma solo per ottenere visibilità mediatica ben sapendo che i cittadini erano e rimangono contrari al provvedimento.
Infatti, terminato lo spettacolo, è tornato a “fare il ministro” come se nulla fosse.
Ma i pericoli per la nostra sicurezza e benessere non vengono solo da un atto inconsulto di demagogia clementifera del parlamento, ma anche da un disegno ideologico della sinistra che vorrebbe scardinare la Bossi Fini e consentire a milioni di extracomunitari di arrivare in Italia per “ricongiungersi” con i loro parenti già sul nostro territorio e già follemente legalizzati, con un tratto di penna del governo cattocomunisti, nel numero di 350000 oltre le quote previste per il corrente anno.
Secondo “stime al ribasso” sarebbero oltre due milioni gli immigrati che potrebbero trovare asilo in Italia, con costi da bancarotta per le nostre finanze che dovrebbero provvedere all’accoglienza, all’assistenza, al mantenimento di tutti costoro.
Un provvedimento che, accoppiandosi all’indulto, provocherebbe tensioni e scontri sociali, ma anche un aumento esponenziale della microcriminalità che la Polizia difficilmente sarebbe in grado di contenere e di contrastare, lasciando ogni danno a carico dei cittadini.
E’ quindi necessario che i cittadini onesti si organizzino, aiutando e affiancando la Polizia per quanto possibile e legalmente fattibile, per difendere la sicurezza e proprietà loro e dei famigliari.
Questo è legittimamente possibile, per diritto naturale e per diritto materiale, grazie alla modifica dell’art. 52 del codice penale attuata dalla Maggioranza di Centro Destra con voto definitivo del gennaio 2006.
Questo è legittimamente possibile possedendo un’arma di difesa, con regolare porto d’armi.
Questo blog è da sempre schierato a favore della possibilità per i cittadini onesti di armarsi a difesa della propria incolumità, libertà, sicurezza e proprietà.
L’aperture delle porte delle carceri a 13000 piccoli criminali e l’aperture delle porte dell’Italia ad una immigrazione selvaggia, ripropongono il tema del diritto alla legittima difesa.
Un argomento che vede in primo piano il diritto naturale e diritto di libertà a possedere un’arma.
Con le eccezioni nei confronti di chi non è cittadino italiano, di chi si è reso responsabile di delitti contro la persona e la proprietà e chi è giudicato psicologicamente instabile.
Lo stato naturale dovrebbe essere il libero possesso di armi.
Purtroppo in Italia vige una legislazione non solo fortemente restrittiva, ma anche pesantemente sperequativa, concedendo alle prefetture la parola ultima se concedere o meno il porto d’armi.
La richiesta del porto d’armi varia a seconda che si voglia ottenerlo per arma corta, lunga, sportiva, bastone animato.
In sostanza occorre munirsi di un certificato medico rilasciato dal servizio sanitario in relazione alle condizioni fisiche e psichiche (anche qui se si incappa in un medico fondamentalista e pacifinto sarà ben difficile ottenere il certificato), un attestato relativo alla conoscenza dell’uso delle armi o una autocertificazione corredata dalla fotocopia del congedo (e magari del foglio matricolare) che attesti che si è svolto il servizio militare.
Bisogna pagare due bollettini per tasse e imposte e inoltrare domanda al Prefetto o al Questore (a seconda della scelta: difesa personale o attività sportiva).
E’ sempre opportuno informarsi presso la Questura sui documenti necessari per corredare la domanda, alla quale il Prefetto deve dare risposta entro 120 giorni.
Per informazioni di ogni tipo, anche legali, c'è un ottimo sito con anche approfondimenti e chiare indicazioni sul porto d’armi .
Ci sono siti anche per ogni genere di modulistica sia necessaria per ogni attività o richiesta, ivi inclusa quella per la detenzione di armi .
A tanto ci porta la deriva di un governo cattocomunista.
Entra ne

Il voto, che ha visto l’adesione dei parlamentari di Forza Italia, mentre coerentemente contrari sono rimasti Lega e Alleanza Nazionale (pur con alcune defezioni come quella di Alemanno), è un insulto ai cittadini onesti perchè, come risulta da un sondaggio de Il Giornale trova l’ostilità dei due terzi degli Italiani, sia tra le file del Centro Destra, che tra quelle della sinistra.
Il parlamento ha quindi legiferato contro il manifesto volere dei cittadini.
Ha legiferato anche contro il parere di chi dovrà gestire l’aumento della criminalità che ne derivarà, infatti il Sindacato Autonomo di Polizia aveva espresso pare sfavorevole al provvedimento che metterà sulle strade, e proprio nel periodo estivo, migliaia di piccoli criminali.
Sì, perché se l’attenzione pubblica si è concentrata sui “grandi nomi”: Tanzi, Previti – peraltro già liberi – Consorte, Fiorani e Ricucci (ancora da condannare !!!), indagati delle coop rosse, la questione sostanziale per la sicurezza dei cittadini non sta nella loro libertà, quanto in quella di tanti e tanti piccoli criminali, scippatori, rapinatori, drogati, violenti, devastatatori di città, extracomunitari, che con il provvedimento torneranno liberi.
Per tacere sulle riduzioni di pena che potranno dare la libertà a serial killer come Stevanin o a efferati (e non pentiti) assassini come Erika De Nardo e il suo ex amico Omar.
Infatti, all’annuncio dell’approvazione dell’indulto, si è levato un boato da stadio dalle carceri dove non ci sono i Tanzi, i Previti, i Consorte, i Fiorani, i Ricucci.
Mi domando come tutte quelle migliaia di piccoli criminali potranno “sbarcare il lunario” se non gravando sulle famigerate associazioni del volontariato (che batteranno cassa nelle nostre tasche) o riprendendo la loro attività abituale, aumentando la microcriminalità, fornendo mano d’opera per il grande associazionismo criminale e riproponendo, nel giro di poco tempo, il problema del sovraffollamento delle carceri.
E parliamo anche della finta e solo appariscente opposizione di Di Pietro.
Parliamoci chiaro: gli unici cui va il merito di essersi opposti a questo aberrante provvedimento di clemenza suicida, sono la Lega e Alleanza Nazionale con esclusione della componente di Alemanno.
Lega e A.N. che, durante tutto il quinquennio di Maggioranza del Centro Destra, riuscirono ad impedire che si approvasse indulto o amnistia.
Di Pietro era nella stessa condizione di Lega e AN.
Avrebbe potuto impedire l’indulto se si fosse dimesso e fosse uscito dalla maggioranza, provocando la crisi di governo che avrebbe bloccato ogni iter legislativo.
Ha preferito baloccarsi con i sit in dimostrando di non credere a quello che faceva, ma solo per ottenere visibilità mediatica ben sapendo che i cittadini erano e rimangono contrari al provvedimento.
Infatti, terminato lo spettacolo, è tornato a “fare il ministro” come se nulla fosse.
Ma i pericoli per la nostra sicurezza e benessere non vengono solo da un atto inconsulto di demagogia clementifera del parlamento, ma anche da un disegno ideologico della sinistra che vorrebbe scardinare la Bossi Fini e consentire a milioni di extracomunitari di arrivare in Italia per “ricongiungersi” con i loro parenti già sul nostro territorio e già follemente legalizzati, con un tratto di penna del governo cattocomunisti, nel numero di 350000 oltre le quote previste per il corrente anno.
Secondo “stime al ribasso” sarebbero oltre due milioni gli immigrati che potrebbero trovare asilo in Italia, con costi da bancarotta per le nostre finanze che dovrebbero provvedere all’accoglienza, all’assistenza, al mantenimento di tutti costoro.
Un provvedimento che, accoppiandosi all’indulto, provocherebbe tensioni e scontri sociali, ma anche un aumento esponenziale della microcriminalità che la Polizia difficilmente sarebbe in grado di contenere e di contrastare, lasciando ogni danno a carico dei cittadini.
E’ quindi necessario che i cittadini onesti si organizzino, aiutando e affiancando la Polizia per quanto possibile e legalmente fattibile, per difendere la sicurezza e proprietà loro e dei famigliari.
Questo è legittimamente possibile, per diritto naturale e per diritto materiale, grazie alla modifica dell’art. 52 del codice penale attuata dalla Maggioranza di Centro Destra con voto definitivo del gennaio 2006.
Questo è legittimamente possibile possedendo un’arma di difesa, con regolare porto d’armi.
Questo blog è da sempre schierato a favore della possibilità per i cittadini onesti di armarsi a difesa della propria incolumità, libertà, sicurezza e proprietà.
L’aperture delle porte delle carceri a 13000 piccoli criminali e l’aperture delle porte dell’Italia ad una immigrazione selvaggia, ripropongono il tema del diritto alla legittima difesa.
Un argomento che vede in primo piano il diritto naturale e diritto di libertà a possedere un’arma.
Con le eccezioni nei confronti di chi non è cittadino italiano, di chi si è reso responsabile di delitti contro la persona e la proprietà e chi è giudicato psicologicamente instabile.
Lo stato naturale dovrebbe essere il libero possesso di armi.
Purtroppo in Italia vige una legislazione non solo fortemente restrittiva, ma anche pesantemente sperequativa, concedendo alle prefetture la parola ultima se concedere o meno il porto d’armi.
La richiesta del porto d’armi varia a seconda che si voglia ottenerlo per arma corta, lunga, sportiva, bastone animato.
In sostanza occorre munirsi di un certificato medico rilasciato dal servizio sanitario in relazione alle condizioni fisiche e psichiche (anche qui se si incappa in un medico fondamentalista e pacifinto sarà ben difficile ottenere il certificato), un attestato relativo alla conoscenza dell’uso delle armi o una autocertificazione corredata dalla fotocopia del congedo (e magari del foglio matricolare) che attesti che si è svolto il servizio militare.
Bisogna pagare due bollettini per tasse e imposte e inoltrare domanda al Prefetto o al Questore (a seconda della scelta: difesa personale o attività sportiva).
E’ sempre opportuno informarsi presso la Questura sui documenti necessari per corredare la domanda, alla quale il Prefetto deve dare risposta entro 120 giorni.
Per informazioni di ogni tipo, anche legali, c'è un ottimo sito con anche approfondimenti e chiare indicazioni sul porto d’armi .
Ci sono siti anche per ogni genere di modulistica sia necessaria per ogni attività o richiesta, ivi inclusa quella per la detenzione di armi .
A tanto ci porta la deriva di un governo cattocomunista.
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