Con il decreto (legge) che estende, aumentandone le rigidità, i divieti già previsti da Conte a cominciare da quello di esercitare un diritto fondamentale di Libertà quale lo spostamento su tutto il territorio nazionale, che si aggiunge al confermatissimo coprifuoco (roba da guerra mondiale !), Draghi ribadisce una intonazione negativa già emersa con la proroga del divieto di apertura degli impianti di sci.
Se a ciò si aggiunge la manfrina per cui, dopo una settimana, ancora non ci sono i sottosegretari (fondamentali per la operatività amministrativa in commissione parlamentare) in quanto devono essere dosati non i meriti, ma la provenienza geografica ed il sesso, allora i primi giorni di Draghi sono uguali agli ultimi di Conte.
Se non arriva quel colpo di reni che possa qualificare in meglio l'azione di governo, Draghi trascinerà nel suo fallimento anche Salvini e Berlusconi che, incautamente, sono accorsi al richiamo velenoso di Mattarella.
Da Italiano sono profondamente deluso e preoccupato, ma forse l'amaro calice lo dobbiamo bere fino in fondo, schiantarci nel baratro, per poi, con persone, idee e progetti completamente nuovi, organizzare la risalita.
Non sono le vecchie cariatidi che possono "cambiare passo", ma persone governativamente vergini e che non abbiano girato le sette chiese per ottenere uno strapuntino di sottogoverno.
Draghi è quello che abbiamo visto e ascoltato (a fatica) nel suo intervento alla camera: un noioso, monocorde burocrate di banca, senza colpi d'ala, funzionale e coinvolto nel sistema e nell'unione sovietica europea, che segue una strada che altri hanno tracciato per lui.
Lieto se riuscirà a stupirmi con o senza effetti speciali.
1 commento:
Non c'è da farsi illusioni: Draghi proviene dal Gruppo dei 30 (G30). Le direttive di marcia sono quelle già predesignate.
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