Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

10 dicembre 2022

L'accumulo del debito

I cattocomunisti ululano come cani ai quali si è pestata la coda (una volta, prima del "politicamente corretto" si sarebbe potuto scrivere "come checche isteriche", ma oggi non si può più ...)  su ogni aspetto della prima manovra di Destra del Governo Meloni.

Il loro animo inquisitorio e stalinista, che vorrebbe controllare anche i movimenti di uno spillo per limitare la Libertà dei cittadini, li ha portati a stracciarsi le vesti per l'aumento del tetto all'uso del contante fino a cinquemila euro, salvo poi dover prendere atto che la loro amata Unione del Male ha fissato il tetto a diecimila euro, il doppio.

Poi si sono scagliati contro la revoca delle sanzioni agli esercenti che, fino alla irrisoria cifra di sessanta euro, non accettano il pagamento con carte private, giocando sulla "Libertà" di pagamento, concesso ai consumatori, ma sottratto agli esercenti.

Non parliamo del reddito di cittadinanza che, nonostante tutti i casi emersi di truffa e di erogazione a terroristi e criminali comuni, sembra essere diventato, anche per i cattocomunisti oltre che per i grillini, una preziosa reliquia per cui diventa blasfemo anche solo il pensiero di toccarla.

Adesso è il turno dell'ennesimo bonus, quello che fu erogato da Renzi e chiamato "bonus cultura per i giovani", cioè un importo che i giovani potevano spendere per l'acquisto di libri, ma anche per il cinema, musica etc.

Addirittura Renzi minaccia ostruzionismo e sarebbe ora che la Meloni decidesse di tagliare la testa al toro e non voler essere troppo generosa concedendo i tempi di discussione in parlamento, ma agisse come hanno fatto i suoi predecessori cattocomunisti fino a Draghi compreso che ne ha anche abusato, di chiudere ogni discussione ponendo la fiducia.

Ma quel che vorrei oggi evidenziare è come si accumula il debito pubblico.

Negli ultimi undici anni, i cattocomunisti, che avrebbero dovuto mettere in ordine i conti dello stato, hanno portato invece il debito pubblico dai 1800 miliardi del governo Berlusconi del 2011, agli attuali 2800 miliardi.

Il tutto perchè, lungi dal tagliare le spese come farebbe ogni famiglia le cui uscite fossero superiori alle entrate, ha aumentato le spese per accontentare o comunque per lisciare per il verso giusto questa o quella clientela (i "giovani" nel caso specifico, ma anche nani e ballerine, stampa di regime, elettori con una gran voglia di passare direttamente dal reddito di cittadinanza alla pensione, dipendenti pubblici ...).

Ad ognuno un bonus, un aumento anche se la produttività, in qualsiasi azienda privata, avrebbe portato non ad aumenti delle retribuzioni ma a contratti di solidarietà o licenziamenti, il tutto "coperto" da fantasiose voci di copertura per recupero dell'evasione (mai realizzata anche se hanno vessato i cittadini con i limiti per contanti e obbligo di spendere in commissioni per l'uso di carte private) e aumento di tasse e imposte.

La Meloni, con la sua manovra che tocca il reddito di cittadinanza, ma anche voci come il bonus Renzi asseritamente destinato ai giovani, ci sta dimostrando quanto sia facile farsi belli con i soli altrui, elargendo a destra e a manca (più a manca, per la verità), ma quante resistenze ci siano quando si vuol razionalizzare e contenere la spesa pubblica, togliendo qualcosa, una frazione di quello che si ha, a qualcuno.

E' comprensibile che quando si vuole togliere qualcosa a qualcuno, quel qualcuno se ne abbia a male, ma questa non è responsabilità di chi toglie, ma di chi ha dato senza criterio.

Che senso ha, nel 2022, che si finanzino quotidiani, film, teatri, spettacoli musicali ?

Se un prodotto (cartaceo, televisivo, musicale, teatrale) fosse valido verrebbe acquistato o visto, a pagamento, dal pubblico, guadagnando, se invece quel prodotto è un bidone utile solo a compiacere pochi, beh allora o quei pochi lo pagano di tasca loro oppure chiuda, ma perchè dobbiamo pagarlo tutti noi ?

E la cultura ai giovani non viene già fornita dalla scuola e dall'università ?

E il tutto si aggiunga all'esosità di tutto un circolo richiedenti contributi che da un lato pronunciano discorsi strappalacrime evidenziando la loro immensa bontà nel dare rifugio o salvare dal mare i clandestini, poi battono cassa per avere un tot per clandestino assistito o scaricano quel che raccolgono in uno dei nostri porti (anche con la complicità del Governo e mi auguro che ci sia una strategia dietro l'accesso di ieri di ben tre navi ong che, invece, avrei sperato fossero tenute ben al di fuori dalle nostre acque territoriali).

E allora, basta con i bonus, le rottamazioni, le erogazioni a fondo perduto, i contributi alle cooperative cosiddette sociali (se uno vuole fare beneficenza per diventare "santo subito", spenda del suo, non del mio !).

A fronte di un taglio della spesa pubblica, però, deve essere lasciato più denaro nelle tasche degli Italiani, perchè ognuno di noi possa spendere come e dove vuole.

Se uno vuole spendere del suo in volontariato a favore dei clandestini, lo faccia, ma senza il mio contributo.

E per avere più denaro in tasca per spenderlo mirato alle nostre specifiche esigenze, l'unica strada è una riduzione sensibile delle tasse e delle imposte.

Basta tasse sui risparmi, che sono cioè gli investimenti che si fanno con il poco denaro che ci rimane dopo il taglieggiamento del nostro reddito operato dal fisco.

Basta tasse sulla casa, che sia la prima, la seconda o la centesima, perchè la casa è un costo se uno la tiene a disposizione per se stesso e la famiglia e la tassazione, eventualmente, dovrebbe colpire, come già comunque colpisce, unicamente il reddito da eventuale locazione.

Basta bonus a pioggia.

Invece di fare la guerra degli invidiosi per ostacolare la flat tax agli autonomi, si faccia la battaglia per estenderla a tutti.

Non l'abolizione, ma la revisione del reddito di cittadinanza e il diverso uso del bonu Renzi cosiddetto per i giovani, sono solo due, pallidi tentativi per cercare di raddrizzare la barca del debito pubblico italiano, appesantito da undici anni di elargizioni, rottamazioni e bonus, tutti da rivedere.

09 dicembre 2022

La Meloni contro Macron, può far rinascere l'Orgoglio Nazionale

La polemica, che continua, con la Francia potrebbe diventare la miccia che riaccende Orgoglio, Dignità, Identità Nazionale.

Parliamoci chiaro: a noi Italiani i francesi non sono mai piaciuti, al di là delle favolette sui "cugini".

Dalla disfida di Barletta ai mondiali del 1938 e del 2006, dalle razzie di Napoleone I all'avidità territoriale di Napoleone III, dalla Gioconda al tentativo di impossessarsi di Tim, Mediaset, Generali, i "cugini" hanno sempre cercato di imbrogliarci e sottometterci.

E spesso ci sono riusciti con la complicità di autentici traditori della Patria, tali anche quando non esisteva l'Italia, come furono tutti i feudatari locali che chiamavano questo o quel re straniero in appoggio alle loro pretese, concedendo peraltro ricompense territoriali e con oggetti preziosi, diventando poi loro clientes.

Sono gli stessi che, oggi, si fanno irretire con una legion d'onore e diventano clientes di Parigi e portatori in Italia delle loro volontà, che ci sia all'Eliseo Mitterand che dava rifugio ai terroristi rossi, Sarchozy che ha cercato di espellere l'Italia dalla Libia o Macron che vorrebbe trasformare l'Italia nella pattumiera d'Europa dove far sbarcare tutti i clandestini.

Del resto quando abbiamo a che fare con uno stato che ha perso tutte le guerre, ma si è sempre seduto al tavolo dei vincitori come un parassita aggrappato alle schiene di Inglesi e Americani, uno stato che provoca guerra in Vietnam e poi fugge e che si inventa un eroe di cartone (Asterix) per riscrivere la Storia che, invece, vide Giulio Cesare portare in catene a Roma, come uno schiavo, il re dei Galli, Vercingetorige, allora capiamo che le parole di qualsivoglia capo di stato o governo francese non possano avere alcuna attendibilità.

Mi domando anche, quasi 80 anni dopo la fine della guerra, perchè continuiamo a comportarci come una Nazione sconfitta, suddita addirittura di uno stato che quella guerra non ha vinto ma che, per il solo fatto di essere stato occupato dai tedeschi, si è seduto al tavolo dei vincitori al seguito di Inglesi e Americani.

Le varie comunità economiche europee avevano inizialmente un senso perchè davano un approccio esteso agli accordi che, da sempre, due o più stati sottoscrivevano per garantirsi reciprocamente maggior benessere con lo scambio di beni, servizi e persone.

Ma lì ci si doveva fermare, perchè mettersi in un crogiuolo assieme a tedeschi e francesi, olandesi e belgi, spagnoli e svedesi, vuol dire rinunciare a millenni di Civiltà e Tradizioni, come possiamo ben osservare oggi e trovarsi nei panni della Cenerentola di turno, con le matrigne cattive che calpestano la sua dignità.

Allora ben venga lo scontro con Parigi sui clandestini, perchè la Francia deve accollarsi i clandestini che vengono raccolti dalle navi ong battenti bandiera francese, come la Spagna deve fare con quelle spagnole e la Germania con quelle tedesche.

Se anche chiudessimo i ponti con Bruxelles e con tutta l'Unione del Male, avremmo la libertà di poter commerciare senza vincoli con tutto il resto del mondo.

E ci guadagneremmo anche economicamente, non solo nella Dignità Nazionale.

08 dicembre 2022

Mi auguro che la Meloni alla Scala sia solo formalità

I telegiornali l'hanno mostrata ieri e i giornali radio parlano oggi del Presidente del Consiglio alla prima della Scala.

Io mi sono stupito a vederla assieme a Mattarella (!), alla Von der Leyen (!!!) e, per sua fortuna, anche a La Russa, sul palco ad ascoltare, forse cercando di soffocare sbadigli e abbiocco.

Sì, perchè personalmente non credo che lo spettacolo andato in onda ieri alla Scala sia nelle corde della Meloni e, a scanso di equivoci snobisti, non è neppure nelle mie corde.

L'unico motivo che vedo per la Meloni alla Scala è nell'assolvimento di un dovere di ufficio connesso al suo ruolo di Presidente del Consiglio e, sotto questo aspetto, ha fatto benissimo ed ha la mia piena comprensione e solidarietà.

Ma spero che non sia un primo passo per trasformarsi da underdog, in parvenu alla ricerca di una legittimazione negli ambienti sociali della cosiddetta "alta società", che ammorbidirebbe (e di molto !) la politica che speriamo di poter vedere da questo governo, sempre di più, anno dopo anno.

Posso capire che la Meloni, dopo aver incontrato Landini, abbia sentito la necessità di un bagno di bellezza, luci, abiti eleganti e soprattutto riflessioni intelligenti e coerenti, ma spero proprio che resti sempre una formalità.

Tanto più che il Bene dell'Italia e degli Italiani non può certo arrivare dai Mattarella o dalle Von der Leyen e neppure dalla gran parte di quelli che hanno assistito alla prima, presumibilmente tutti votanti del pd, con il rolex al polso e un attico nella ztl milanese.

Ovviamente se, invece, mi sbaglio e alla Meloni piacesse realmente l'opera, allora ha tutto il diritto, nel poco tempo libero che le rimane dai suoi doveri istituzionali, di fare ciò che maggiormente la gratifica, con le modalità e le compagnie che più preferisce.

Da oggi, comunque, torni la Meloni da battaglia, quella che respinge i clandestini proponendo il blocco navale, quella che aumenta il tetto al contante (e forse vorrebbe pure abolirlo come sarebbe giusto), quella che consente agli esercenti di risparmiare sulle commissioni del pos togliendo le sanzioni se non lo mettono a disposizione per spese inferiori ai 60 euro, quella che toglie il reddito di cittadinanza a chi potrebbe lavorare.

Perchè l'Italia e gli Italiani hanno necessità di svoltare a U e invertire la rotta tenuta negli ultimi dieci anni.

Non sarà facile, non sarà indolore perchè i privilegiati stanno già esercitando il massimo della resistenza al cambiamento mettendo in campo tutte le loro panzertruppen a cominciare da quelle cartacee e catodiche.

Ma dopo i disastri degli ultimi undici anni, da Monti a Draghi compresi, non si può guardare troppo per il sottile o prestarsi a minuetti di cortesia.

07 dicembre 2022

Mattarella è solo il capo della minoranza di opposizione

Ho già avuto modo di esternare il rimpianto per un Presidente della Repubblica come Giuseppe Saragat, della cui esistenza venivamo a conoscenza tramite i telegiornali durante i quali ci dicevano che, a seguito del decesso di questo o quel personaggio, "il Capo dello Stato ha inviato un telegramma di condoglianze" e quando al Quirinale si snodava la liturgia semestrale delle crisi di governo, con le "consultazioni".

Niente discorsi sopra le righe, niente demagogia di accatto, niente messaggio quotidiano per le innumerevoli "giornate del ...".

Poi, purtroppo, arrivò Pertini che non stava nella pelle per avere una telecamera o un microfono aperto e cominciai ad apprezzare le Monarchie, in particolare quella Britannica.

Ma da quando abbiamo avuto, in triste sequenza, Scalfaro, Ciampi, Napolitano e Mattarella, mi sono convinto che la Monarchia sia un sistema di gran lunga migliore e superiore alla Repubblica, anche se ad essere Re tornassero i Savoia con Vittorio Emanuele ed Emanuele Filiberto.

Sono convinto che sarebbero più rispettosi della volontà popolare di quanto non lo sia, ad esempio, Mattarella che, silente davanti allo scempio delle libertà individuali perpetrato da Conte e Draghi, diventa improvvisamente garrulo e logorroico quando ci sono da fare le marchette all'Unione del Male e contrastare il Governo emerso dal voto del 25 settembre o, comunque, visto che si è comportato nello stesso modo, anche il primo Conte, cioè governi che escludono la partecipazione dei suoi compagni di partito.

Mattarella dimostra in tal modo di non poter rappresentare l'Unità dell'Italia, perchè non rappresenta quella parte, forse maggioritaria, sicuramente maggioritaria in questo parlamento, degli Italiani di Centro Destra.

Mattarella, con le sue esternazioni, fornisce rappresentanza solo alla minoranza che oggi si riconosce nell'Opposizione di cui è, nei fatti, il capo e il garante verso l'Unione del Male.

Come sempre La Verità, con l'editoriale odierno di Maurizio Belpietro, ha sgamato la strategia dei cattocomunisti al servizio permanente degli interessi stranieri e auspica che la Meloni (e tutta la Maggioranza) sappia evitare gli sgambetti di Mattarella e dei suoi simili.

Probabilmente, con grandissime difficoltà, la Maggioranza saprà procedere sulla strada del cambiamento votato dagli Italiani, senza piegarsi troppo ai ricatti dell'Unione del Male.

Resta però il problema di un Mattarella che, dietro lo scudo dell'essere "non responsabile degli atti compiuti nell'esercizio delle sue funzioni", continuerà a remare contro il Governo voluto dal Popolo, danneggiando gli interessi dell'Italia e degli Italiani, supportando e chiedendo supporto, come un qualsiasi signorotto locale del passato, potentati stranieri, politici ed economici (veggasi le "pomiciate" con Macron e l'Unione del Male).

Ed è forse l'ostacolo più grande, perchè presenta un'Italia divisa tra i notabili dell'ancien regime con le loro parrucche, liturgie, clientele e mezzi di propaganda (impropriamente chiamata "informazione") e l'Italia del Popolo, Identitaria e Nazionale.

06 dicembre 2022

Tanti nemici, tanto onore

Ieri anche la Banca d'Italia si è aggregata al coro delle organizzazioni che rappresentano gli interessi delle consorterie di potere economico e che Marcello Veneziani definisce come la "cappa" che soffoca e opprime la Libertà e il Benessere di tutti.

La strumentalizzazione delle parole della Banca d'Italia, come prima della Corte dei Conti (Confindustria, sindacati, etc. sono più ruspanti nel contestare quello che non porta utilità alle rispettive categorie rappresentate, ma bensì all'intera popolazione Italiana) sono evidenti per chiunque abbia anche un solo neurone ancora pensante in modo autonomo.

Ambedue le "istituzioni" fanno solo delle ipotesi, non degli studi, ipotesi che risentono della ideologia che tendono a rappresentare: la Banca d'Italia che rappresenta gli interessi delle banche e, in generale, degli emittenti le carte di pagamento e la Corte dei Conti che rappresenta l'animo inquisitorio, di controllo, della politica economica.

La Verità di oggi confuta, argomentando e comprovando, le ipotesi di Banca d'Italia, riportando la relazione di una commissione, insediata da Draghi e non dalla Meloni, del MEF, dalla quale emerge esattamente quello che ha esposto il Presidente del Consiglio nel suo "caminetto" di domenica: l'evasione è aumentata quando il tetto al contante fu portato da Monti a mille euro, mentre è diminuita quando Renzi (Renzi !!!) lo alzò a tremila euro.

Dati, documenti, prove, non illazioni, ipotesi, percezioni come sono quelle dei proibizionisti.

Senza considerare, come ha fatto presente la Meloni che la Germania non ha limiti e non ha neppure picchi di evasione.

Se io fossi nella Meloni reagirei ai tentativi della cappa alzando l'asticella: contestate il tetto a cinquemila euro ?

E allora io tolgo qualsiasi tetto: si possono usare i contanti per qualsivoglia cifra.

Sarebbe del resto solo un ripristino del diritto di Libertà che appartiene naturalmente a ciascuno di noi, fatta salva la Libertà di tutti di usare le carte emesse da istituti privati, pagando le relative commissioni, senza frignare.

E', infine, da evidenziare come a capeggiare l'opposizione ai provvedimenti del Governo di Centro Destra, non siano i partiti di opposizione ancora allo sbando dopo la sconfitta elettorale e che si limitano a seguire l'input fornito loro da altri, ma siano le organizzazioni rappresentative degli interessi di tutti colo che, almeno in questi ultimi undici anni, ma non solo, hanno munto lo stato, cioè tutti noi, come se non ci fosse un domani, chiedendo (e ottenendo) rottamazioni, bonus, redditi, detrazioni, agevolazioni, di ogni genere che hanno portato il debito pubblico all'insostenibile livello di quasi 2800 miliardi, 170 dei quali da attribuire interamente al genio di Francoforte, Mario Draghi.

Noi cittadini, da tutto quello tsunami di denaro elargito a destra e a manca (molto più a manca che a destra, per la verità) abbiamo ottenuto solo le briciole, costituite, per lo più da percezioni e annunci, perchè la sostanza è stata tutta incamerata dalle varie componenti della cappa che oggi sono ostili alla nuova politica economica del Governo Meloni.

Si potrebbe pensare che le cose stiano cambiando veramente e che l'ancien regime si stia agitando, temendo che l'underdog votato dagli Italiani possa compromettere le loro velleità di proseguire nella mungitura dello stato Italiano.

Magari è proprio così.

05 dicembre 2022

Gli appunti di Giorgia


Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in attesa di poter riequilibrare i mezzi di informazione radiotelevisivi e cartacei, ha assunto una bella iniziativa che richiama i discorsi al caminetto di Ronald Reagan.

La Meloni ha iniziato un dialogo con Elettori e Cittadini attraverso una  ... rubrica (forse possiamo definirla così)  che ha chiamato "Gli appunti di Giorgia".

Ieri la prima informativa (perchè è vera informativa sulle iniziative del Governo) e che consiglio di ascoltare, tutta, perchè è di una chiarezza esemplare.

Io stesso pensavo di ascoltare solo una parte, perchè 21 minuti mi sembravano eccessivi, ma nel corso della esposizione non vi è stata alcuna caduta di interesse e così sono arrivato alla fine.

La Meloni ha puntualizzato sulle iniziative assunte e sull'orientamento che intende dare (ed ha già dato) all'azione del suo governo.

Mi trovo d'accordo praticamente su tutto tranne sul sostegno all'Ucraina in una guerra che non solo non è la nostra guerra, ma ci sta danneggiando, anche se ho colto la parte in cui la Meloni afferma di voler continuare a sostenere l'Ucraina, tutelando gli interessi nazionali.

Inutile riassumere i temi trattati, perchè sono già sintetici e chiari nella sua esposizione e qui li ho spesso affrontati dal mio punto di vista (contanti, tasse, reddito di cittadinanza, pos, autonomia energetica etc.) e se sono pienamente contento per alcuni aspetti, su altri mi piacerebbe di più, come, ad esempio, sui contanti in relazione ai quali non vorrei alcun tetto sul loro uso e in relazione al pos che vorrei non prevedesse alcun obbligo per i commercianti e, anzi, l'accollo ai consumatori che pretendono di usarlo, di TUTTE le commissioni, oltre al fatto che ai controlli dell'Unione del Male io risponderei sempre e soltanto con un sonoro pernacchio, non con "interlocuzioni" che sanno molto di vassallaggio.

Ma io non ho la responsabilità di tenere unite varie forze, alcune delle quali, anche nella maggioranza, si genuflettono appena sentono parlare di "Europa".

Reagan, con i suoi discorsi davanti al caminetto, mise all'angolo una stampa generalmente a lui ostile, parlando direttamente al Popolo.

Giorgia Meloni potrebbe, vista la chiarezza della sua esposizione, ottenere il medesimo risultato.

04 dicembre 2022

La battaglia dei contanti

Cane non mangia cane.

A livelli di consorterie di potere, ancorchè si infliggano vicendevolmente delle sferzate epocali, quando si tratta di sottrarre denaro al Popolo si trovano tutti d'accordo, confidando anche nella dabbenaggine di parte di quello stesso Popolo che vanno a depredare a braccetto.

La guerra del contante e dei pos non fa eccezione.

La scusa del contrasto all'evasione è, per l'appunto, soltanto una scusa perchè al più si impediscono piccolissime operazioni, del tutto marginali, senza perseguire le evasioni significative.

Soprattutto, però, non si può penalizzare e limitare la Libertà di un Popolo, punendo tutti per il comportamento (eventuale, perchè io sull'evasione come ci viene raccontata ho molte perplessità) di alcuni.

Lo stato deve perseguire e colpire chi sbaglia, non colpire tutti non essendo in grado di individuare e sanzionare pochi.

Non essendo quindi credibile, se non per i soliti creduloni per i quali, se lo scrivono i giornali di regime, anche i coccodrilli se non volano, almeno svolazzano, che la battaglia sia contro l'evasione, dobbiamo pensare che qualcuno ci guadagni e che i più ci rimettano.

E i più ci rimettono sia sotto un profilo psicologico che sotto uno materiale immediato.

Psicologicamente "costa" molto di più pagare in contanti, perchè vedere il denaro che passa dalle nostre tasche a quelle del commerciante, provoca molto più "dolore" che non digitare un semplice codice o fare una firma, gesti mutuati dai film di fantascienza dove una macchina sintetizzatrice produce tutto quello che si desidera.

Quindi l'uso della carta induce a moltiplicare le spese, mentre l'uso del contante induce ad essere più riflessivi sulle proprie spese.

Ma il pagamento con carta porta anche al pagamento di commissioni a favore dell'emittente della carta stessa e, infatti, ci sono alti lai di consumatori e commercianti per chiedere che "lo stato" intervenga.

Ma lo stato è già intervenuto, emettendo il contante con quale si possono pagare beni e servizi senza commissioni: perchè "lo stato", cioè tutti noi dovremmo pagare per ridurre le commissioni a chi vuole usare la carta ?

Semmai il consumatore che vuole pagare il caffè, il giornale, la colazione con la carta dovrebbe accollarsi anche le commissioni che attualmente gravano sull'esercente, senza frignare per chiedere che le commissioni per la sua scelta di pagare con una carta emessa da un privato, siano spalmate su tutti noi.

Alla fine, la martellante propaganda che vorrebbe indurci a pagare con le carte anzichè usare i contanti, porta vantaggi solo a chi vende beni e servizi perchè siamo indotti a spendere di più ed agli emittenti delle carte che lucrano sulle commissioni che chi usa le carte DEVE pagare (e non scaricarle sul prossimo).

Liberi tutti di usare le carte senza limiti, ma pagando tutte le commissioni fino all'ultimo centesimo.

Ma liberi tutti anche di usare il contante senza limiti e senza pagare commissioni.

E liberi i commercianti di accettare o meno il pagamento con le carte in base alle proprie valutazioni di opportunità e convenienza economica.

L'importante è abolire la parola "obbligo".

03 dicembre 2022

La rinascita è solo fuori dall'Unione del Male

L'attualità non fornisce argomenti nuovi, al di là delle solite contrapposizioni precostituite.

Il Governo Meloni opera con soddisfazione di chi lo ha eletto, anche se c'è sempre qualcuno che vorrebbe qualcosa in più per gli argomenti di suo interesse, il che, però, comporterebbe che altri dovrebbero avere qualcosa in meno.

Personalmente ritengo un principio non derogabile che uno Stato serio spenda solo quello che ha, possibilmente non ricorra ai debiti e, se lo fa, restituisca tutto con gli interessi.

Uno Stato serio ha un approccio fiduciario con i propri cittadini e non inquisitorio.

Non pone obblighi, al più può fornire raccomandazioni (ad esempio sui vaccini), non deve imporre sistemi di vita, linguaggio "corretto", idee ed opinioni da sanzionare e altre da diffondere.

Uno Stato serio adotta le politiche che più sono confacenti agli interessi dei propri cittadini, per la loro Libertà individuale, la crescita del loro Benessere, garantendo la Sicurezza delle loro vite e delle loro proprietà, esattamente come deve garantire la difesa dei Confini Nazionali.

Uno Stato serio non mette le mani nelle tasche dei propri cittadini, ma offre la possibilità di partecipare agli sforzi comuni attraverso una tassazione semplice, chiara e contenuta, facendo pagare i beni ed i servizi che non vengono offerti dai privati almeno al costo delle loro produzione, in caso di necessità di reperimento fondi, ad esempio per una calamità territoriale che impone un atteggiamento di solidarietà nazionale, non si indebita con dei cravattari stranieri che impongono condizioni capestro, ma offre ai propri cittadini la possibilità di partecipare volontariamente allo sforzo comune tramite titoli del debito pubblico, remunerati equamente.

Il Governo Meloni ha dato alcuni segnali nel senso di voler restituire agli Italiani uno Stato serio, ma è indubbio che una simile svolta sia contrastata da tutti coloro che, da uno stato non serio, hanno avuto benefici, accaparrandosi posti ben remunerati e di potere.

E sono quelli che, oggi con una sentenza, domani con un editoriale, il giorno dopo ancora con uno sciopero generale, cercano di riportare l'Italia al ruolo di suddito.

Io spero che non si raggiungano gli obiettivi del pnrr, spero che i cravattari di Bruxelles cerchino di condizionare il Governo rifiutandosi di fornire i finanziamenti sottoscritti da Draghi, perchè se non ci danno quei soldi, noi non li dobbiamo restituire e non dobbiamo soggiacere alle loro condizioni.

Se non ci daranno quei soldi noi avremo un motivo in più per uscire da una unione che porta solo Male, che non riesce ad intervenire per difendere i confini dai clandestini, non riesce a garantire rifornimenti di materie prime a prezzi contenuti, ma legifera per abolire le bustine di zucchero monouso e pretende di imporre linguaggi e comportamenti anche in campo sessuale e morale.

La nostra rinascita è solo fuori dall'Unione del Male, fuori dall'euro.

La nostra rinascita potrà essere solo Nazionale in una Europa dei Popoli e delle Nazioni, nel rispetto dei costumi, degli usi, delle identità di ogni Popolo e di ogni Nazione.


02 dicembre 2022

Qualcuno ancora ha illusioni di giustizia in Italia ?

Leggendo giornali e commenti su Twitter, mi stupisco dell'indignazione che emerge per la sentenza assolutoria verso Draghi della corte costituzionale in materia di obbligo vaccinale.

Ma qualcuno, veramente, ha ancora fiducia che quei parrucconi possano dispensare vera Giustizia ?

Io non mi sono mai illuso, a parte la considerazione che la propaganda vaccinista si è trasformata ben presto in una istigazione all'odio verso chi non si vaccinava e, bisogna tenerne conto, la stragrande maggioranza degli Italiani ha aderito alla campagna vaccinale ed una buona parte si è anche lasciata invadere dall'odio profuso a piene mani (ricordiamoci quelli che "godevano" nell'occupare posti esterni nei ristoranti sottraendoli a chi non aveva il lasciapassare verde o a chi voleva ridurli alla fame ... e non erano solo ministri come Brunetta o "virologi" come Burioni, ma gente comune, eccitata dalla propaganda di regime).

Perchè è legittimo che uno decida di vaccinarsi, come dovrebbe essere legittimo che uno decida di non farlo, esattamente come è per l'influenza stagionale.

Stampa, radio, televisioni, hanno invece, a reti unificate, santificato le menzogne di Draghi sulla contagiosità e, c'è poco da illudersi, la goccia scava sempre la pietra, soprattutto quando più di una goccia si tratta di uno tsunami di articoli, trasmissioni, discorsi.

Del resto il risultato elettorale è stato chiaro i movimenti che, in un modo o nell'altro, potevano essere i riferimenti dei cosiddetti "no vax", sono andati divisi e, sommati, a stento arrivano al 4%, cioè a livello di Fratoianni e Bonelli: ininfluenti, se non a far mancare al Centro Destra i voti necessari per raggiungere i due terzi dei seggi e cambiare la costituzione.

In tale quadro non è neppure la politica sanitaria il "ventre molle" del Governo Meloni, ma è la partecipazione al sostegno all'Ucraina del comico di Kiev, perchè la maggior parte degli elettori di Centro Destra simpatizzano o, almeno, non antipatizzano per Putin e preferiscono il condizionatore alla guerra, diversamente dalla vaccinazione che ha visto anche la maggioranza degli elettori di Centro Destra aderire a tale campagna (lo dicono i numeri stessi che non possono essere solo cattocomunisti i 35 milioni di vaccinati, sennò oggi ci sarebbe Letta a Palazzo Chigi).

Invece di stracciarsi le vesti, ipotizzare improbabili "Norimberga", sognare rivincite, l'unica battaglia meritevole e che potrebbe essere vincente è quella della cancellazione delle multe in un quadro di pacificazione su questo tema, per chiudere la partita covid e mettere una pietra sul passato, anche perchè con questo governo gli eccessi tirannici dell'era di Conte e Draghi non torneranno più.

Ma per cambiare in modo sensibile la nostra Italia, dopo undici anni di perdizione, il percorso è ancora molto, ma molto lungo ed irto di ostacoli interni ed esterni.

Guardiamo le difficoltà che ha la Meloni ad imporre minimali svolte come quella sui clandestini, sulla sicurezza pubblica, sui contanti, sui pagamenti con il pos, sul reddito di cittadinanza.

Cambiare una situazione deteriorata e degenerata è impresa quasi impossibile con gli strumenti della democrazia, ma la Meloni ci sta provando e disperdere energie e indignazione per la sentenza più che scontata della corte costituzionale è solo uno snobismo intellettuale, che evita il nocciolo del problema.

Che è la costruzione di una Società diversa da quella che abbiamo oggi, non una singola, monotematica questione sanitaria.

01 dicembre 2022

Obbligo è il contrario di Libertà

Il nuovo fronte aperto dai cattocomunisti nella loro guerra contro l'Italia e gli Italiani, si chiama "pos" e va a braccetto con il tetto ai contanti.

I cattocomunisti si stanno stracciando le vesti per la scelta del Governo di portare a sessanta euro il limite sotto il quale un esercente non ha l'obbligo di accettare le carte.

E questo dopo essersele stracciate perchè il Governo ha portato a cinquemila euro il limite per i pagamenti in contanti.

A sentire i cattocomunisti asserviti all'Unione del Male, pagare in contanti al bar o all'edicola fino a sessanta euro o poter acquistare beni e servizi fino a cinquemila euro senza usare una carta, sarebbe un favore agli evasori che galopperebbero in simili praterie, probabilmente bevendo un centinaio di caffè al giorno.

In realtà, anche questo Governo Meloni, pur essendo, come ha scritto ieri ne La Verità Marcello Veneziani, "mille volte meglio" di chi lo ha preceduto, risulta ancora troppo restrittivo, perchè non dovrebbe esserci alcun obbligo a pagare con la carta, come non dovrebbe esserci alcun obbligo per gli esercenti ad accettare pagamenti con la carta, a prescindere dagli importi.

Se io volessi comprare un castello pagando in contanti, dovrei avere la possibilità di farlo: si chiama Libertà.

Se un esercente vuole essere pagato in contanti, ha il diritto ad esigerlo e l'acquirente ha il diritto di rifiutarsi e di andare da un esercente concorrente: si chiama Libertà, che funziona e deve essere riconosciuta ad entrambe le parti, non ad una sola.

Perchè uno stato che sappia fare lo stato non deve penalizzare i più per cercare (senza mai riuscirci !) di colpire pochi, presunti "evasori".

Non è questione di commissioni più o meno esose.

Se uso la carta, è giusto che io paghi le commissioni che la società privata che la emette mi richiede, come ho la libertà di rinunciarvi e scegliere la carta di un altro emittente, pagandone le commissioni.

Semmai le commissioni accollate all'esercente dovrebbero essere spostate sull'acquirente che vuole usare la carta: se vuoi usare la carta, paga le commissioni, perchè, come ha giustamente scritto in tweet il sen. Claudio Borghi: "la moneta legale è il contante. Il resto è un servizio privato. Non c'è alcun limite alla sua libertà, lei paghi come vuole e il commerciante accetta quello che vuole, se i vostri metodi si incontrano bene, altrimenti amici come prima.".

Se non voglio pagare le commissioni alla banca, uso il contante, perchè deve essere un mio diritto di Libertà.

In un altro tweet di un utente a me sconosciuto (@___Nukenin) ho invece trovato un'ottima sintesi del perchè l'Unione del Male e i suoi accoliti spingono per tetti o, addirittura, abolizione del contante: "Eliminare il contante serve a tracciare tutti i pagamenti. Tracciare tutti i pagamenti serve (tra le tante cose) a imporre le quote di CO2 ai cittadini.Raggiungi la quota massima mensile di CO2? Ti bloccano il conto e al massimo puoi acquistare pane e acqua.".

Così è molto chiaro.

Del resto non occorre spremersi troppo per capire che ogni obbligo significa limitazione della Libertà individuale, controllo e sanzioni.