La polemica, che continua, con la Francia potrebbe diventare la miccia che riaccende Orgoglio, Dignità, Identità Nazionale.
Parliamoci chiaro: a noi Italiani i francesi non sono mai piaciuti, al di là delle favolette sui "cugini".
Dalla disfida di Barletta ai mondiali del 1938 e del 2006, dalle razzie di Napoleone I all'avidità territoriale di Napoleone III, dalla Gioconda al tentativo di impossessarsi di Tim, Mediaset, Generali, i "cugini" hanno sempre cercato di imbrogliarci e sottometterci.
E spesso ci sono riusciti con la complicità di autentici traditori della Patria, tali anche quando non esisteva l'Italia, come furono tutti i feudatari locali che chiamavano questo o quel re straniero in appoggio alle loro pretese, concedendo peraltro ricompense territoriali e con oggetti preziosi, diventando poi loro clientes.
Sono gli stessi che, oggi, si fanno irretire con una legion d'onore e diventano clientes di Parigi e portatori in Italia delle loro volontà, che ci sia all'Eliseo Mitterand che dava rifugio ai terroristi rossi, Sarchozy che ha cercato di espellere l'Italia dalla Libia o Macron che vorrebbe trasformare l'Italia nella pattumiera d'Europa dove far sbarcare tutti i clandestini.
Del resto quando abbiamo a che fare con uno stato che ha perso tutte le guerre, ma si è sempre seduto al tavolo dei vincitori come un parassita aggrappato alle schiene di Inglesi e Americani, uno stato che provoca guerra in Vietnam e poi fugge e che si inventa un eroe di cartone (Asterix) per riscrivere la Storia che, invece, vide Giulio Cesare portare in catene a Roma, come uno schiavo, il re dei Galli, Vercingetorige, allora capiamo che le parole di qualsivoglia capo di stato o governo francese non possano avere alcuna attendibilità.
Mi domando anche, quasi 80 anni dopo la fine della guerra, perchè continuiamo a comportarci come una Nazione sconfitta, suddita addirittura di uno stato che quella guerra non ha vinto ma che, per il solo fatto di essere stato occupato dai tedeschi, si è seduto al tavolo dei vincitori al seguito di Inglesi e Americani.
Le varie comunità economiche europee avevano inizialmente un senso perchè davano un approccio esteso agli accordi che, da sempre, due o più stati sottoscrivevano per garantirsi reciprocamente maggior benessere con lo scambio di beni, servizi e persone.
Ma lì ci si doveva fermare, perchè mettersi in un crogiuolo assieme a tedeschi e francesi, olandesi e belgi, spagnoli e svedesi, vuol dire rinunciare a millenni di Civiltà e Tradizioni, come possiamo ben osservare oggi e trovarsi nei panni della Cenerentola di turno, con le matrigne cattive che calpestano la sua dignità.
Allora ben venga lo scontro con Parigi sui clandestini, perchè la Francia deve accollarsi i clandestini che vengono raccolti dalle navi ong battenti bandiera francese, come la Spagna deve fare con quelle spagnole e la Germania con quelle tedesche.
Se anche chiudessimo i ponti con Bruxelles e con tutta l'Unione del Male, avremmo la libertà di poter commerciare senza vincoli con tutto il resto del mondo.
E ci guadagneremmo anche economicamente, non solo nella Dignità Nazionale.
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