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04 dicembre 2022

La battaglia dei contanti

Cane non mangia cane.

A livelli di consorterie di potere, ancorchè si infliggano vicendevolmente delle sferzate epocali, quando si tratta di sottrarre denaro al Popolo si trovano tutti d'accordo, confidando anche nella dabbenaggine di parte di quello stesso Popolo che vanno a depredare a braccetto.

La guerra del contante e dei pos non fa eccezione.

La scusa del contrasto all'evasione è, per l'appunto, soltanto una scusa perchè al più si impediscono piccolissime operazioni, del tutto marginali, senza perseguire le evasioni significative.

Soprattutto, però, non si può penalizzare e limitare la Libertà di un Popolo, punendo tutti per il comportamento (eventuale, perchè io sull'evasione come ci viene raccontata ho molte perplessità) di alcuni.

Lo stato deve perseguire e colpire chi sbaglia, non colpire tutti non essendo in grado di individuare e sanzionare pochi.

Non essendo quindi credibile, se non per i soliti creduloni per i quali, se lo scrivono i giornali di regime, anche i coccodrilli se non volano, almeno svolazzano, che la battaglia sia contro l'evasione, dobbiamo pensare che qualcuno ci guadagni e che i più ci rimettano.

E i più ci rimettono sia sotto un profilo psicologico che sotto uno materiale immediato.

Psicologicamente "costa" molto di più pagare in contanti, perchè vedere il denaro che passa dalle nostre tasche a quelle del commerciante, provoca molto più "dolore" che non digitare un semplice codice o fare una firma, gesti mutuati dai film di fantascienza dove una macchina sintetizzatrice produce tutto quello che si desidera.

Quindi l'uso della carta induce a moltiplicare le spese, mentre l'uso del contante induce ad essere più riflessivi sulle proprie spese.

Ma il pagamento con carta porta anche al pagamento di commissioni a favore dell'emittente della carta stessa e, infatti, ci sono alti lai di consumatori e commercianti per chiedere che "lo stato" intervenga.

Ma lo stato è già intervenuto, emettendo il contante con quale si possono pagare beni e servizi senza commissioni: perchè "lo stato", cioè tutti noi dovremmo pagare per ridurre le commissioni a chi vuole usare la carta ?

Semmai il consumatore che vuole pagare il caffè, il giornale, la colazione con la carta dovrebbe accollarsi anche le commissioni che attualmente gravano sull'esercente, senza frignare per chiedere che le commissioni per la sua scelta di pagare con una carta emessa da un privato, siano spalmate su tutti noi.

Alla fine, la martellante propaganda che vorrebbe indurci a pagare con le carte anzichè usare i contanti, porta vantaggi solo a chi vende beni e servizi perchè siamo indotti a spendere di più ed agli emittenti delle carte che lucrano sulle commissioni che chi usa le carte DEVE pagare (e non scaricarle sul prossimo).

Liberi tutti di usare le carte senza limiti, ma pagando tutte le commissioni fino all'ultimo centesimo.

Ma liberi tutti anche di usare il contante senza limiti e senza pagare commissioni.

E liberi i commercianti di accettare o meno il pagamento con le carte in base alle proprie valutazioni di opportunità e convenienza economica.

L'importante è abolire la parola "obbligo".

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