L'attualità non fornisce argomenti nuovi, al di là delle solite contrapposizioni precostituite.
Il Governo Meloni opera con soddisfazione di chi lo ha eletto, anche se c'è sempre qualcuno che vorrebbe qualcosa in più per gli argomenti di suo interesse, il che, però, comporterebbe che altri dovrebbero avere qualcosa in meno.
Personalmente ritengo un principio non derogabile che uno Stato serio spenda solo quello che ha, possibilmente non ricorra ai debiti e, se lo fa, restituisca tutto con gli interessi.
Uno Stato serio ha un approccio fiduciario con i propri cittadini e non inquisitorio.
Non pone obblighi, al più può fornire raccomandazioni (ad esempio sui vaccini), non deve imporre sistemi di vita, linguaggio "corretto", idee ed opinioni da sanzionare e altre da diffondere.
Uno Stato serio adotta le politiche che più sono confacenti agli interessi dei propri cittadini, per la loro Libertà individuale, la crescita del loro Benessere, garantendo la Sicurezza delle loro vite e delle loro proprietà, esattamente come deve garantire la difesa dei Confini Nazionali.
Uno Stato serio non mette le mani nelle tasche dei propri cittadini, ma offre la possibilità di partecipare agli sforzi comuni attraverso una tassazione semplice, chiara e contenuta, facendo pagare i beni ed i servizi che non vengono offerti dai privati almeno al costo delle loro produzione, in caso di necessità di reperimento fondi, ad esempio per una calamità territoriale che impone un atteggiamento di solidarietà nazionale, non si indebita con dei cravattari stranieri che impongono condizioni capestro, ma offre ai propri cittadini la possibilità di partecipare volontariamente allo sforzo comune tramite titoli del debito pubblico, remunerati equamente.
Il Governo Meloni ha dato alcuni segnali nel senso di voler restituire agli Italiani uno Stato serio, ma è indubbio che una simile svolta sia contrastata da tutti coloro che, da uno stato non serio, hanno avuto benefici, accaparrandosi posti ben remunerati e di potere.
E sono quelli che, oggi con una sentenza, domani con un editoriale, il giorno dopo ancora con uno sciopero generale, cercano di riportare l'Italia al ruolo di suddito.
Io spero che non si raggiungano gli obiettivi del pnrr, spero che i cravattari di Bruxelles cerchino di condizionare il Governo rifiutandosi di fornire i finanziamenti sottoscritti da Draghi, perchè se non ci danno quei soldi, noi non li dobbiamo restituire e non dobbiamo soggiacere alle loro condizioni.
Se non ci daranno quei soldi noi avremo un motivo in più per uscire da una unione che porta solo Male, che non riesce ad intervenire per difendere i confini dai clandestini, non riesce a garantire rifornimenti di materie prime a prezzi contenuti, ma legifera per abolire le bustine di zucchero monouso e pretende di imporre linguaggi e comportamenti anche in campo sessuale e morale.
La nostra rinascita è solo fuori dall'Unione del Male, fuori dall'euro.
La nostra rinascita potrà essere solo Nazionale in una Europa dei Popoli e delle Nazioni, nel rispetto dei costumi, degli usi, delle identità di ogni Popolo e di ogni Nazione.
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