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10 luglio 2005

Stato di guerra

Ancora una volta la Lega e il Ministro Calderoli si fanno interpreti di un sentimento diffuso nel Paese.
La richiesta di proclamare lo stato di guerra contro il terrorismo islamico è la logica e corretta conseguenza di una situazione nella quale l’opposizione non è in grado di garantire quella coesione nazionale che negli Stati Uniti e in Gran Bretagna invece c’è stata.
Da noi l’opposizione rifiuta di sostenere l’impegno in Iraq, rifiuta leggi speciali contro il terrorismo islamico, rifiuta di riconoscere i suoi gravissimi errori nell’aver fomentato le manifestazioni antiamericane e sostenuto una scellerata politica dell’accoglienza che, ancora adesso, fa dire a 11 suoi presidenti di regione di voler chiudere i centri in cui vengono raccolti gli illegali, prima del loro rimpatrio.
L’unica soluzione è quindi la proclamazione dello Stato di guerra, come previsto dall’art. 78 della costituzione.
Non si dice, del resto, che “siamo in guerra” ?
Non si afferma che la guerra contro il terrorismo islamico durerà almeno una generazione ?
Allora la guerra va combattuta con gli strumenti della guerra e non con quelli utilizzati contro la semplice criminalità.
Bisogna avere il potere di fermare e controllare i sospetti ed espellere gli illegali, senza altre formalità che l’accompagnamento coatto e sotto scorta militare.
Gli atti del terrorismo islamico devono essere sottratti alla magistratura civile e affidati a quella militare, con l’applicazione del relativo codice, ma senza riconoscere ai terroristi islamici lo status di combattenti di un esercito nemico.
I cittadini devono essere responsabilizzati e coinvolti nell’azione di prevenzione e repressione, denunciando, soprattutto là dove possono meglio nascondersi i terroristi islamici (ad esempio megacondomini urbani) ogni movimento sospetto.
Dobbiamo smetterla di cullarci nell’illusione che, per un qualche miracolo divino, i terroristi islamici possano desistere dalla loro azione violenta.
E dobbiamo smetterla di considerarci al di fuori della loro minaccia.
Se a Poitiers, Lepanto, Vienna, i nostri Avi non avessero affrontato il nemico con la mentalità di combattere una guerra mortale, a quest’ora in europa le moschee avrebbero sostituito le chiese.
Onoriamo chi in passato si è sacrificato per donarci la Libertà di cui godiamo e il modo migliore per onorarli è consegnare ai nostri figli e nipoti la stessa Libertà, resa più forte da una nuova vittoria contro il terrorismo islamico.

3 commenti:

Il Temporeggiatore ha detto...

Lo dichiarazione dello stato di guerra non sarebbe altro che una fotografia della realtà.
Oppure si faccia, ma in tempi brevissimi, una legge speciale contro il terrorismo che istituisca un ministero o una procura o un dipartimento (chiumiamolo in qualcunque modo) al quale vadano i pieni poteri per gestire l'emergenza terrorista.

Anonimo ha detto...

hai letto le dichiarazioni di Prodi :-))) ah ah... sembra Zarqawi!

watergate2000

Massimo ha detto...

Peggio.
Sembra uno intimidito da Zarqawi !
Mi domando come a sinistra possano essere così ottusi da mettersi nelle mani di uno così lesso... ;-)