Monica in commenti e nel suo blog, ripetutamente sollecita ed auspica che il Centro Destra non si limiti ad incamerare gli autogol della sinistra, ma si attivi per accelerare il disfacimento della sinistra.
Personalmente sono fondamentalmente contrario alle manifestazioni di piazza.
Le ritengo espressione non di democrazia, ma di oclocrazia ( e chi si ricorda la teoria dell’anaciclosi di Polibio, sa a cosa mi riferisco) perché vorrebbero, senza dar tempo ai ragionamenti, forzare la mano a chi, invece, è stato scelto dal Popolo per amministrare la polis (e tralasciamo . in questa sede - il fatto che sul voto del 9 e 10 aprile 2006 esistono dubbi legittimi).
Non è con la piazza, con i moti di massa, che si progredisce, ma è nel dare battaglia su singoli argomenti e temi mobilitanti.
Quindi sono d’accordo con Monica nel sollecitare il Centro Destra a promuovere iniziative, scegliendo una decina di temi significativi e caratterizzanti.
Senza trascurare l’impegno che ognuno di noi può mettere nel proprio ambito professionale e personale, per ricordare a colleghi ed amici quanto di sbagliato stia facendo la sinistra.
A cominciare dalle pesanti decurtazioni alle buste paga e ai nostri redditi che si manifestano con:
- aumenti delle aliquote
- aumenti delle imposte locali
- aumenti delle trattenute previdenziali
- aumenti del bollo auto
- aumenti dell’Ici
Personalmente sono fondamentalmente contrario alle manifestazioni di piazza.
Le ritengo espressione non di democrazia, ma di oclocrazia ( e chi si ricorda la teoria dell’anaciclosi di Polibio, sa a cosa mi riferisco) perché vorrebbero, senza dar tempo ai ragionamenti, forzare la mano a chi, invece, è stato scelto dal Popolo per amministrare la polis (e tralasciamo . in questa sede - il fatto che sul voto del 9 e 10 aprile 2006 esistono dubbi legittimi).
Non è con la piazza, con i moti di massa, che si progredisce, ma è nel dare battaglia su singoli argomenti e temi mobilitanti.
Quindi sono d’accordo con Monica nel sollecitare il Centro Destra a promuovere iniziative, scegliendo una decina di temi significativi e caratterizzanti.
Senza trascurare l’impegno che ognuno di noi può mettere nel proprio ambito professionale e personale, per ricordare a colleghi ed amici quanto di sbagliato stia facendo la sinistra.
A cominciare dalle pesanti decurtazioni alle buste paga e ai nostri redditi che si manifestano con:
- aumenti delle aliquote
- aumenti delle imposte locali
- aumenti delle trattenute previdenziali
- aumenti del bollo auto
- aumenti dell’Ici
- aumenti delle tasse sui risparmi.
Insomma, ognuno di noi può fattivamente trasformarsi in attivista contro la sinistra, con un ambito di efficacia di gran lunga superiore a qualsiasi post in un blog, se, quando capita – e capita ! – il discorso sui propri redditi, non rinuncia a sottolineare quanto ci sta facendo perdere la sinistra con la sua finanziaria.
Ma l’impegno maggiore deve venire dalla struttura dei partiti del Centro Destra e dalle iniziative collaterali.
Di successo, ad esempio, la battaglia dei Circoli della libertà contro il ticket sanitario.
Ma le battaglie grosse si combattono su temi che muovono le coscienze e che fanno notizia, al di là della loro reale importanza.
Ognuno di noi credo abbia le sue priorità derivanti dalla propria esperienza, cultura e sensibilità, così l’elenco che segue è necessariamente frutto delle mie esperienze, cultura e sensibilità.
Per cui in primo luogo metterei la battaglia contro due disegni di legge che per me rappresentano l’anticamera del regime, della soppressione della libertà: il ddl Gentiloni che altererebbe la parità delle offerte televisive (e quindi delle opinioni politiche) e il ddl Mastella che, esplicitamente, si propone di incarcerare chi esprimesse opinioni o idee non conformi al credo politicamente corretto.
Sono due battaglie, libertà di comunicazione e libertà di opinione, che per me rappresentano l’essenza del “mio” Centro Destra e un autentico spartiacque tra il dna della Destra (liberale e democratico) e quello della sinistra (oppressivo e demagogico o oclocratico).
Un altro tema sul quale desidererei vedere la mobilitazione del Centro Destra è quello dell’immigrazione.
Rigettare la teoria dell’immigrato come “risorsa” sempre e comunque, ma accogliere e rilanciare la selezione dell’immigrazione sulla base della assimibilità culturale nella nostra società, una società che non è e non deve essere chiusa, ma che può e deve cambiare con gradualità e non con l’immissione massiccia di elementi profondamente estranei ad essa.
Un quarto tema sul quale “affilare nell’ombra le spade” per poi farle “scintillare al sole” è quello della libertà economica, che consente di riempire la libertà di comunicazione e di opinione.
Se lo stato si mangia gran parte di quello che guadagniamo, sottraendoci la libertà di spenderlo nel modo che riteniamo più adeguato in base alle nostre esigenze e non a quelle delle clientele della sinistra, allora viene ridotta anche la nostra possibilità di esprimere liberamente le nostre idee, perché non ne avremmo i mezzi o saremmo indirizzati verso altre attività che ci consentano di compensare quel che ci sottrae lo stato.
E che dire del lavoro ?
Avanti i capaci e i meritevoli, non i raccomandati e gli opportunisti che si legano a questo o a quel carro.
Riproporre quindi la revisione del famoso articolo 18, perché si liberino le energie nel mondo del lavoro.
E un corollario è l’intervento sui sindacati, possibilmente con la costituzione di un sindacato del Centro Destra che potrebbe anche sfruttare le esperienze di chi, condividendo il progetto del Centro Destra sia già o sia già stato impegnato in strutture sindacali, potendo quindi portare il suo bagaglio di esperienza organizzativa e pratica.
E non può mancare la profonda ristrutturazione del pubblico impiego che da pozzo senza fondo delle clientele e della ipertrofia degli organici accompagnata alla scadente qualità dei servizi, deve trovare, nell’applicazione di un concetto di economicità e di retribuzione legata alla produttività, alle capacità ed ai meriti, la sua funzione di servizio efficiente al servizio dei cittadini e delle imprese, perché solo una amministrazione pubblica efficiente permette al volano dell’economia di girare senza intoppi e ai singoli cittadini di godere delle libertà democratiche.
La collocazione Atlantica e Occidentale dell’Italia deve essere un caposaldo del Centro Destra, che lo differenzi profondamente da una sinistra terzomondista e che ha ampi settori antiamericani e che occhieggiano ai terroristi (interni ed esterni).
La guerra al terrorismo internazionale è un dovere civile per le nazioni libere e il sostegno, politico, economico, militare, alle azioni belliche che hanno lo scopo di sradicare il terrorismo tenendolo nelle more della guerra, lontano dai nostri territori, è fondamento per un presente e un futuro di libertà, sicurezza e benessere.
E veniamo a due temi che, intrinsecamente, hanno una scarsa rilevanza, ma hanno una forte copertura e quindi impatto mediatico, per cui è doveroso inserirli in questa specie di “decalogo” di opposizione.
La lotta alla droga che deve essere a trecentosessanta gradi, senza cedimenti circa droghe leggere o gradazioni di responsabilità tra spacciatore e tossico.
La droga fa male: tutta e in qualsiasi quantità.
Se il tossico si limitasse a danneggiare se stesso, per quanto mi riguarda potrebbe drogarsi fino a scoppiare.
Purtroppo il tossico diventa un peso ed un pericolo per la società.
Un peso per le cure che, obbligatoriamente gli vengono prestate negli ospedali pubblici (cioè pagati da tutti noi cittadini) e un pericolo per la azioni cui un tossico è indotto dalla necessità di procacciarsi sempre più denaro per acquistare il suo veleno.
Quindi è necessario che la società si tuteli, riducendo i rischi per la sicurezza dei propri cittadini e i costi per il trattamento dei tossici, inasprendo le leggi e la repressione contro il fenomeno dello spaccio e del consumo di droga.
Ugualmente di grande copertura mediatica è quello del riconoscimento delle unioni omosessuali che viene tradotto in Italia con i “di.co”, smontati da tutti gli avvocati divorzisti e della famiglia.
Lasciamo stare l’imbroglio, la foglia di fico, dei “di.co.” per le coppie normali che hanno a disposizione la normalissima legge sul matrimonio per soddisfare le proprie esigenze di tutela, riconoscimento di diritti, successione, assistenza.
I “di.co” sono lo strumento per elevare a dignità di legge l'omosessualità che, per la ragione intrinseca che gli omosessuali sono costituzionalmente incapaci di procreare, è priva di ogni pregio che ne possa raccomandare la legittimazione per legge.
Anche qui, se due persone dello stesso sesso scelgono di dare sfogo alle loro particolari voglie sessuali e lo fanno, in privato e senza pretendere l’intervento dello stato – cioè di tutti noi – per ottenere privilegi, liberissimi di farlo: ne rispondono alla propria coscienza.
Insomma, ognuno di noi può fattivamente trasformarsi in attivista contro la sinistra, con un ambito di efficacia di gran lunga superiore a qualsiasi post in un blog, se, quando capita – e capita ! – il discorso sui propri redditi, non rinuncia a sottolineare quanto ci sta facendo perdere la sinistra con la sua finanziaria.
Ma l’impegno maggiore deve venire dalla struttura dei partiti del Centro Destra e dalle iniziative collaterali.
Di successo, ad esempio, la battaglia dei Circoli della libertà contro il ticket sanitario.
Ma le battaglie grosse si combattono su temi che muovono le coscienze e che fanno notizia, al di là della loro reale importanza.
Ognuno di noi credo abbia le sue priorità derivanti dalla propria esperienza, cultura e sensibilità, così l’elenco che segue è necessariamente frutto delle mie esperienze, cultura e sensibilità.
Per cui in primo luogo metterei la battaglia contro due disegni di legge che per me rappresentano l’anticamera del regime, della soppressione della libertà: il ddl Gentiloni che altererebbe la parità delle offerte televisive (e quindi delle opinioni politiche) e il ddl Mastella che, esplicitamente, si propone di incarcerare chi esprimesse opinioni o idee non conformi al credo politicamente corretto.
Sono due battaglie, libertà di comunicazione e libertà di opinione, che per me rappresentano l’essenza del “mio” Centro Destra e un autentico spartiacque tra il dna della Destra (liberale e democratico) e quello della sinistra (oppressivo e demagogico o oclocratico).
Un altro tema sul quale desidererei vedere la mobilitazione del Centro Destra è quello dell’immigrazione.
Rigettare la teoria dell’immigrato come “risorsa” sempre e comunque, ma accogliere e rilanciare la selezione dell’immigrazione sulla base della assimibilità culturale nella nostra società, una società che non è e non deve essere chiusa, ma che può e deve cambiare con gradualità e non con l’immissione massiccia di elementi profondamente estranei ad essa.
Un quarto tema sul quale “affilare nell’ombra le spade” per poi farle “scintillare al sole” è quello della libertà economica, che consente di riempire la libertà di comunicazione e di opinione.
Se lo stato si mangia gran parte di quello che guadagniamo, sottraendoci la libertà di spenderlo nel modo che riteniamo più adeguato in base alle nostre esigenze e non a quelle delle clientele della sinistra, allora viene ridotta anche la nostra possibilità di esprimere liberamente le nostre idee, perché non ne avremmo i mezzi o saremmo indirizzati verso altre attività che ci consentano di compensare quel che ci sottrae lo stato.
E che dire del lavoro ?
Avanti i capaci e i meritevoli, non i raccomandati e gli opportunisti che si legano a questo o a quel carro.
Riproporre quindi la revisione del famoso articolo 18, perché si liberino le energie nel mondo del lavoro.
E un corollario è l’intervento sui sindacati, possibilmente con la costituzione di un sindacato del Centro Destra che potrebbe anche sfruttare le esperienze di chi, condividendo il progetto del Centro Destra sia già o sia già stato impegnato in strutture sindacali, potendo quindi portare il suo bagaglio di esperienza organizzativa e pratica.
E non può mancare la profonda ristrutturazione del pubblico impiego che da pozzo senza fondo delle clientele e della ipertrofia degli organici accompagnata alla scadente qualità dei servizi, deve trovare, nell’applicazione di un concetto di economicità e di retribuzione legata alla produttività, alle capacità ed ai meriti, la sua funzione di servizio efficiente al servizio dei cittadini e delle imprese, perché solo una amministrazione pubblica efficiente permette al volano dell’economia di girare senza intoppi e ai singoli cittadini di godere delle libertà democratiche.
La collocazione Atlantica e Occidentale dell’Italia deve essere un caposaldo del Centro Destra, che lo differenzi profondamente da una sinistra terzomondista e che ha ampi settori antiamericani e che occhieggiano ai terroristi (interni ed esterni).
La guerra al terrorismo internazionale è un dovere civile per le nazioni libere e il sostegno, politico, economico, militare, alle azioni belliche che hanno lo scopo di sradicare il terrorismo tenendolo nelle more della guerra, lontano dai nostri territori, è fondamento per un presente e un futuro di libertà, sicurezza e benessere.
E veniamo a due temi che, intrinsecamente, hanno una scarsa rilevanza, ma hanno una forte copertura e quindi impatto mediatico, per cui è doveroso inserirli in questa specie di “decalogo” di opposizione.
La lotta alla droga che deve essere a trecentosessanta gradi, senza cedimenti circa droghe leggere o gradazioni di responsabilità tra spacciatore e tossico.
La droga fa male: tutta e in qualsiasi quantità.
Se il tossico si limitasse a danneggiare se stesso, per quanto mi riguarda potrebbe drogarsi fino a scoppiare.
Purtroppo il tossico diventa un peso ed un pericolo per la società.
Un peso per le cure che, obbligatoriamente gli vengono prestate negli ospedali pubblici (cioè pagati da tutti noi cittadini) e un pericolo per la azioni cui un tossico è indotto dalla necessità di procacciarsi sempre più denaro per acquistare il suo veleno.
Quindi è necessario che la società si tuteli, riducendo i rischi per la sicurezza dei propri cittadini e i costi per il trattamento dei tossici, inasprendo le leggi e la repressione contro il fenomeno dello spaccio e del consumo di droga.
Ugualmente di grande copertura mediatica è quello del riconoscimento delle unioni omosessuali che viene tradotto in Italia con i “di.co”, smontati da tutti gli avvocati divorzisti e della famiglia.
Lasciamo stare l’imbroglio, la foglia di fico, dei “di.co.” per le coppie normali che hanno a disposizione la normalissima legge sul matrimonio per soddisfare le proprie esigenze di tutela, riconoscimento di diritti, successione, assistenza.
I “di.co” sono lo strumento per elevare a dignità di legge l'omosessualità che, per la ragione intrinseca che gli omosessuali sono costituzionalmente incapaci di procreare, è priva di ogni pregio che ne possa raccomandare la legittimazione per legge.
Anche qui, se due persone dello stesso sesso scelgono di dare sfogo alle loro particolari voglie sessuali e lo fanno, in privato e senza pretendere l’intervento dello stato – cioè di tutti noi – per ottenere privilegi, liberissimi di farlo: ne rispondono alla propria coscienza.
Ma che uno stato civile e moderno debba emanare una legge per apporre un timbro (che si porterebe con sé costi e contenziosi a tutto detrimento dei cittadini) è da escludere e merita, visto il battage pubblicitario che ne fanno le lobbies omosessuali, che si mobiliti chi vi si oppone con analogo impegno e pubblicità.
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9 commenti:
D'accordo quasi su tutto. Quello che proponi tu è giusto ma i movimenti di piazza servono a mio avviso. Servono per non lasciare alla sinistra la sensazione che il popolo sia con loro perchè finop a successive elezioni per dimostrare il contrario non ci sarà altro strumento che i sondaggi...
Per il resto, circa l'immigrazione mi piacerebbe un modello magari all'Australiana, dove puoi entrare a titolo effettivo (quindi non o per vacanza) solo se un imprenditore di richiama per metterti in regola col lavoro o se sei un investitore col portafoglio gonfio. In ogni caso non sei un peso per la società, anzi. Produci ricchezza e paghi le tasse. Se poi ti integri nella società, magari ti fai una famiglia, dopo un bel po' di tempo sarai anche cittadino col diritto di voto. Che ne dici?
Sono un po' informato perchè mio cugino vorrebbe andare a vivere lì ma non è mica facile...
Ciao MOns
Grande pezzo.
Forse non sono in linea teorica d'accordo sul sindacato di centrodx, ma di certo è un vuoto da colmare in qualche modo. Anche perchè l'Ugl... ;)
Ma quanta volontà c'è in tema di merito (non raccomandazione) ed efficienza della P.A. di prendere opportuni provvedimenti anche nel Cdx ?
Flash
Sono fondamentalmente daccordo su tutto. purtroppo però bisogna constatare che nè la scorsa e ne tantomeno questa classe dirigente hanno fatto molto per risolvere i problemi da te elencati.
in italia, la mentalità clientelare/sinistreggiante è profondamente insediata: solo con una notevole abilità politica possono arrivare soluzioni. E francamente non vedo tutta questa abilità nei ns politicanti...
*VdB* Sono d'accordo con tutto ciò che consente di accogliere dignitosamente chiunque venga per lavorare, sulla base delle sue qualifiche e delle necessità dellenostre aziende. La cittadinanza, poi, rimane un impegno per sempre che deve maturare solo col tempo. Non può essere elargita come atto di clientelismo politico.
*GM* Bentrovato. I lavoratori dipendenti in Italia sono circa 20 milioni. La loro rappresentanza è tramite i sindacati. E' miope non pensare di organizzare un sindacato di Centro Destra nei luoghi di lavoro (con la possibilità di agibilità sindacale e quindi politica) soprattutto se si pensa che in molti sindacati autonomi di categoria ci sono già sindacalisti che votano per il Centro Destra e che potrebbero esserne l'ossatura.
*Anonimo* Il Centro Destra fornisce più garanzie perchè non si incrementi il clientelismo nella p.a. proprio per la sua estraneità al sistema vigente.
E non posso condividere l'affermazione che la classe politica del Centro Destra sia uguale a quella di sinistra.
Basta prendere alcuni esempi sui temi citati:
libertà economica Il Centro Destra ha ridotto le tasse, la sinistra le ha subito aumentate.
immigrazione il Centro Destra con la Bossi Fini ha invertito la rotta rispetto alal policia dell'accoglienza, la sinistra vuole riaprire le porte indiscriminatamente e ci aggiunge la cittadinanza breve.
droga il Centro destra ha fatto una legge che ha ridotto i reati (come da dati usciti proprio oggi sulla stampa), la sinistra vorrebbe liberalizzare alcune droghe e ha depenalizzato il possesso di una maggiore quantità di droga.
omosessuali i di.co sono tutto frutto della sinistra e il Centro Destra vi si oppone.
libertà di opinione con il Centro Destra erano state abolite alcune parti repressive della legge Mancino che con il ddl Mastella verrebbero ripristinate.
e potrei continuare ...
Intanto un Grazie da Mille e una notte!
Grande post, da incorniciare in Via dell'Umiltà.
Esaminerei due punti che, secondo me, hanno qualcosa in comune: i DiCo e la liberalizzazione delle droghe.
Al di la del merito, sul quale ciascuno può essere o non essere d'accordo, sono le motivazioni che mi lasciano perplessa.
In entrambe i casi si dice che lo Stato deve prendere atto di un fenomeno che esiste in maniera massiccia nella società.
Io credo invece che le questioni vadano valutate e capirei, se per esempio, mi si dicesse che è opportuno liberalizzare la droga perchè essa non crea alcun problema a chi la assume. Se invece lo Stato deve avere semplicemente una funzione ratificatoria dell'esistente allora potremmo legalizzare anche l'evasione fiscale, che è altrettanto diffusa (come amano ricordare Padoa Schioppa e Visco), per non parlare della mafia.
Un caro saluto, Massimo
Il tuo programma per una destra seria è bello corposo e, ovviamente, sottoscrivo in toto. Peccato che manchi una VERA destra che abbia voglia di realizzarlo.Ciao.
Lo stato con funzione ratificatoria ... solo quando è nell'interesse della sinistra. In caso contrario i ministri apprestano provvedimenti (contro la libertà di opinione, contro la libertà di televisione, perchè siamo troppo magri,perchè siamo troppo grassi) per "educare" il "popolo bue" ...
La vera Destra c'è, siamo noi.
E' molto spesso colpa nostra se, occupati come siamo nelle nostre occupazioni professionali alle quali non vogliamo rinunciare, deleghiamo a professionisti della politica la nostra rappresentanza. E i professionisti sono sin troppo disponibili ai compromessi.
Ma noi abbiamo una carta in più: Berlusconi e dobbiamo tenercela stretta, almeno finchè non decideremo di impegnarci (magari coni Circoli della Libertà) personalmente, rinunciando a una parte del nostro tempo libero e di quello lavorativo :-D
Daccordo al 90%. E sempre di più sulle tue idee liberali in economia. Gli appunti.
1) Invece di un sindacato di cdx, che pure potrebbe nascere, perchè non una riforma tatcheriana dei sindacati volta a spezzargli le gambe e privarli del potere? considerato che i sindacati sono la causa della disoccupazione strutturale, e considerato l'effetto avuto in Inghilterra, (oltre ad andare in direzione libertaria), la trovo una riforma molto importante.
DROGA e OMOSESSUALI.
Qui mi riallaccio anche a Monica.
Se il problema è "il tossico diviene pericoloso", lo si risolve impedendo al tossico di essere pericoloso. Non eliminando i tossici. Altrimenti, se un giorno scopriamo che lo sci è pericoloso, proibiamo di sciare e così via.
Il problema è sempre di esternalità. La sanità pubblica (grave, gravissimo errore), crea esternalità negative sui contribuenti a causa del tossico, ma anche a causa dei bulimici, degli anoressici, dei diabetici, degli obesi e di infinite altre categorie. La soluzione è privatizzare la sanità. Non proibire i tossici, i bulimici etc.
Stesso discorso per gli omosessuali. Lì, le esternalità sono date dai privilegi accordati alle famiglie. La soluzione migliore, secondo me rimane la mia(vedi post Soluzione pseudo-liberale ai PACS).
Per quanto riguarda Monica e "L'Evasione Fiscale", la considero sacrosanta per ragioni filosofiche, etiche, morali e razionali. In quanto è la tassa ad essere un reato contro l'umanità. Accettato comunemente, ma sempre reato. E per quanto riguarda "la Mafia", la Mafia è solo un'agenzia concorrente con lo Stato. Che non ha avuto il "riconoscimento" dagli altri stati e che combatte contro il "monopolio della coercizione" statale. Non ci vedo purtroppo grandi differenze di fondo. E sono convinto che se un palermitano potesse scegliere tra pagare le tasse o il pizzo, sceglierebbe il pizzo.
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