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27 aprile 2006

Evoluzione della democrazia


Polibio è l’autore della teoria dell’anaciclosi e, in questo momento, stiamo attraversando un evidente periodo di oclocrazia, con un assemblearismo fatto di manifestazioni di piazza e di una vasta congerie di interessi e persone, ognuna delle quali detiene una piccola fetta di potere con la quale “ricatta” il governo in carica, chiedendogli una sorta di “pizzo” per interessi particolari, e rendendo faticoso perseguire quelli generali.
La democrazia cui si riferiva Polibio, greco e ammiratore del sistema politico di Roma, non è certo quella che conosciamo oggi.
Così come non lo era la democrazia di riferimento del Parlamento Inglese nel XVIII secolo e neppure quella “liberale” del XIX secolo e fino alla seconda guerra mondiale.
Esisteva la schiavitù, le donne non avevano diritto al voto, si guardava alla nobiltà o al censo.
La democrazia, dunque, si è evoluta, sviluppata, in base alle esigenze e in base al mondo che cambia.
Adesso, le spinte centrifughe e parcellizzanti delle lobbies e le sfide del mercato globale confliggono pesantemente tra loro e rischiano una paralisi che sarebbe esiziale per lo sviluppo di una nazione, soprattutto in presenza di una sfida armata da parte del terrorismo musulmano.
La domanda che qui si pone è dunque: questa democrazia è ancora attuale o si deve considerare un suo ulteriore sviluppo ?
Perché questa è la forza della democrazia: riuscire ad adattarsi alle necessità del tempo, risultando sempre l’espressione di più ampio coinvolgimento nelle decisioni che, comunque, vanno prese.
A questa sfida la risposta la possiamo parificare a quello che Polibio indica come naturale passaggio, dopo l’oclocrazia: la monarchia.
Certo non strettamente la “monarchia” che possiamo avere in mente, quella della Regina Elisabetta o dell’Imperatore Francesco Giuseppe, ma sicuramente un maggiore accentramento di poteri decisionali nelle mani di una sola persona, previa sua scelta attraverso un meccanismo di ampio, ma qualificato, coinvolgimento popolare, ma che non porti ad una continua ridiscussione delle sue facoltà, se non in occasione del termine del mandato.
E’ la risposta che è data dalle principali nazioni Occidentali (Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia, Francia, Germania) in cui la figura preminente, quella che “decide”, è monocratica (Presidente o Premier) senza con ciò nulla togliere al processo di formazione del consenso attraverso elezioni.
E’ una risposta che in Italia trova ancora limiti nel frazionismo politico.
Pensiamo solo alle difficoltà che ha avuto con gli alleati Silvio Berlusconi che pure aveva alle spalle un partito del 29% ed una esperienza professionale da grande imprenditore e pensiamo all’impossibilità di “comando” da parte di un Prodi che diventasse presidente del consiglio senza avere alcuna base elettorale personale.
Ma l’aspetto decisionale non è il solo a dover essere implementato, anche quello della base che sceglie chi decide deve corrispondere ai mutati scenari in cui ci si trova ad operare.
Finora sono sempre stati “aggiuntielementi, classi, categorie agli aventi diritto al voto, fino a raggiungere i diciottenni.
Siamo sicuri che, in un periodo di analfabetismo di ritorno, in un periodo in cui troppi si sono abituati a pretendere che sia loro dato senza pensare al contributo da offrire alla società, in un periodo in cui si parla solo di “diritti” tacendo sui “doveri”, la formula “onnicomprensiva” del suffragio universale sia quella migliore, più rispondente alle esigenze di un buon governo ?
Siamo proprio sicuri che la democrazia come la conosciamo adesso non abbia già fatto il suo tempo, come lo ha fatto quella delle poleis greche, di Roma o dell’Inghilterra vittoriana e che non sia necessaria una sua evoluzione attualizzandola ai tempi e alle sfide del primo secolo del terzo millennio?

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2 commenti:

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Se non fossi a lutto per i nuovi martiri che hanno colpito le Mie 2 Patrie, ti direi che se il Master mi deve una birra (anzi 2, come ammesso da lui stesso),tu mi devi la pizza e l'amaro :-) !

Massimo ha detto...

L'amaro non ti conviene ;-)