Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

Web blacknights1.blogspot.com
penadimorte.blogspot.com svulazen.blogspot.com
Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

08 maggio 2007

Amarcord D-Destra

Come ho già avuto modo di commentare, l’argomento Destra, intriga e tutti si sentono in grado di esprimere formule e formulette e, purtroppo, anche erigere barriere, ripetendo inconsciamente, errori già fatti.
Posso giustificare i più giovani che non hanno memoria vissuta del nostro passato e questo post è, prevalentemente, dedicato loro.
Negli anni del mio impegno politico giovanile (settanta) era a proprio rischio e pericolo qualificarsi “di Destra”.
La parola “Destra” era quasi una iattura da esorcizzare con svariati riti propiziatori che iniziavano tutti con la giaculatoria antifascista.
Se considerate che “Fascisti” erano considerati non solo gli appartenenti all’MSI, ma, di volta in volta, Edgardo Sogno (medaglia d’oro della resistenza), Giovanni Malagodi (discepolo ed erede di Luigi Einaudi), tutti i democristiani con l’eccezione di coloro che portavano acqua al mulino della sinistra, persino in un particolare periodo Giacomo Mancini (segretario socialista), per non parlare del socialdemocratico (socialtraditore per loro ) Giuseppe Saragat (fuoriuscito durante il Ventennio), il rischio di ritrovarsi incasellato tra i “paria” della politica era molto alto.
Celeberrimo lo slogan che condiva molte manifestazioni della sinistra: “Vaticano, Cia, DC, il Fascismo è tutto lì” e che andava di pari passo con l’esaltazione dei movimenti terroristi: “ira, feddayn, tupamaros, vietcong”.
Erano gli anni delle statalizzazioni.
Erano gli anni in cui, sull’onda di un sessantotto che Sarkozy ha giustamente denunciato e condannato, emergevano i radicali pannellati, con il loro bagaglio di espedienti per lo scardinamento della nostra società.
Non a caso fu dopo la sconfitta nel referendum sul divorzio che il PCI avanzò prepotentemente nei voti, conquistando comuni, province e regioni.
La DC tentennava, nonostante si presentasse sempre come il “baluardo” e certe segreterie molli, come quella di Zaccagnini, rendevano il compromesso storico sempre più vicino, fino alla realizzazione del governo “della non sfiducia”, con Andreotti.
Avevamo raggiunto il nadir della decadenza, dello statalismo, dell’assistenzialismo.
Complici tutti, anche il piccolo PLI, nel frattempo passato dalla competenti mani di Malagodi e Bignardi, in quelle grassocce e sinistre di un Valerio Zanone che, come si è poi visto in questi anni, si è prestato a fare il puntello, il pezzo da collezione dei comunisti.
Allora solo un partito stava al di fuori della mangiatoia: l’MSI di Giorgio Almirante che, giustamente, si definiva “l’ultima speranza, l’unica certezza”.
Era un pacchetto di voti “congelati” (e come diceva Almirante voti che si conservavano, che non marcivano tenendoli congelati, così come si conservano gli alimenti nel freezer) che variava dal 5 all’8 per cento e che erano sottratti, per volere del PCI e per la complicità del pentapartito, alla formazione delle maggioranze, agevolando in questo modo l’insinuarsi come una piovra del PCI nei gangli delle istituzioni, come possiamo purtroppo constatare oggi.
La miopia della DC e dei partiti minori era tale che non pretendevano neppure che analogo trattamento fosse riservato alla sinistra che si era formata alla sinistra del PCI.
Tutto questo favorì la conservazione dei comunisti in Italia anche dopo la caduta del muro, anomalia tutta nostrana.
Una delle intuizioni geniali di Silvio Berlusconi fu quella di “sdoganare” l’MSI, portandolo al governo nel 1994.
Uno dei tanti errori di Fini che compromettono la sua credibilità come leader del Centro Destra, fu quello di rifiutare accordi elettorali con la Fiamma Tricolore nel 1996.
In tal modo il Centro Destra perse in almeno 40 collegi e con quei collegi perse anche le elezioni regalando all’Italia 5 anni di Prodi, D’alema e Amato.
Questa è la lezione del passato: la Destra, divisa, perde.
E a nulla vale l’esaltazione per la vittoria di Sarkozy, come ho letto in più blog, “senza accordi con Le Pen”, perché la situazione in Italia è differente.
E non mi risulta che Sarkozy abbia rivangato nei suoi comizi l'antifascismo, anzi ha proposto i temi base della politica del Fronte Nazionale (sicurezza, immigrazione, identità nazionale) guardando all'elettorato e alle idee della Destra, venendo a sua volta demonizzato da sinistra.
Il nostro sistema elettorale, ed è su quello che dobbiamo ragionare, non consente sprechi.
Esattamente come un acquedotto d’estate, non possiamo permetterci di perdere una sola goccia d’acqua e l’acqua in politica sono i voti.
Alcuni come Starsailor pensano possa essere risolutivo il referendum elettorale … di Mariotto Segni (!?!?!?!).
Lungi da me soffocare gli entusiasmi, ma la politica è l’arte del possibile e anche del concreto.
Chi è che vuole il referendum?
Una parte elitaria ed autoreferenziale, alla ricerca di visibilità.
Il trend degli esiti referendari è andato progressivamente calando nella partecipazione e il quorum è fondamentale.
E’ più ragionevole supporre che la prossima legge elettorale sarà molto simile all’attuale, con Coalizioni dove ogni voto può essere determinante.
Sono convinto che l’entusiasmo giovanile porta a sottostimare il prossimo e sovrastimare le proprie possibilità, ma il fatto che Berlusconi nel 2006 si sia speso così tanto per avere nella Casa delle Libertà Romagnoli, Mussolini, Tilgher e Fiore, dice proprio nulla ?
E ancora.
Leggo tante critiche nei confronti dei “centrini”, da Casini a Bayrou, ma ci si accorge che riproporre lo sbarramento a Destra sarebbe un ritorno al passato DC ?
Un eventuale partito con FI e AN avrebbe all’incirca i voti della DC degli anni sessanta – settanta (38-40%) a fronte di un partito tra comunisti e democristiani di sinistra (il partito democratico) che avrebbe i voti del vecchio PCI (25-28%).
Obbligo di alleanze.
Obbligo di realpolitik
.
E la realpolitik ci dice che ognuno di noi può avvicinarsi al suo ideale di nazione, solo se concede qualcosa alle aspirazioni ed alle proposte dei più vicini con i quali costruire un progetto comune.
Berlusconi lo ha capito da tempo.
Gli elettori anche.
Aspettiamo ora che lo comprendano anche le elite intellettuali (absit iniuria verbis) di un liberalliberismo che in Italia il miglior risultato lo ottenne alle elezioni del 1963 con il 7,5% (meno del 9,2% che fu, nel 1972, il miglior risultato dell’MSI).
E anche questo è un dato su cui riflettere.

Entra ne

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho già parlato con te altre volte.
Vorrei che tu dicessi ai giovani che la violenza non stà dalla nostra parte come per decenni hanno voluto far credere.
Dalla nostra parte stà la richiesta di uno stato forte e serio.Di una polizia che vigili e ci faccia e faccia rispettare.
Il razzismo è un concetto che ci sputa addosso la sinistra.

Simo ha detto...

E fascista carogna ritorna nella fogna dove lo mettiamo? :)
A giudicare dalla rete non credo che gli elettori abbiano capito che destre divise vuol dire paese in mano ai compagnucci.

Anonimo ha detto...

Un bellissimo post Massimo.
Una attenta analisi che non posoo far altro che condividere.

Spero che possa far breccia anche ai piani alti del centrodestra.
Hai visto mai...

Salutoni

Van der Blogger ha detto...

Bellissimo post Massimo. Io sono un giovane e come tale non ho, come ben dici, memoria storica. Però avrei da fare un appunto, disposto ad essere smentito. Nella mia ignoranza in materiafarei una distinzione fra Francia e Italia per cui una piccolissima parte del tuo discorso non mi trova d'accordo. In Italia il fascismo è stato forte e radicato più di quanto non lo sia stato in Francia. Pertanto se Fini ha dovuto rinnegare le origini, lo stesso non serve per altri leader europei che non hanno un passato così pesante con cui confrontarsi... che ne dici?

Comunque secondo me per la legge elettorale sarebbe necessario uno sbarramento altino per evitare i micropartiti, la reintroduzione delle preferenze e il premio di maggioranza su base nazionale anche per il senato...

Ciao...

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

C' è anche chi, in TQV, oggi posta,iniquamente, "FASCISTI GO HOME".

E si dichiara pure di una Destra moderna...

StarSailor ha detto...

Ciao Massimo,

- premesso che la gente è tornata a votare Sarkozy non perché lui abbia fatto propri gli argomenti di Le Pen ma perché si è sentita tranquillizzata come non lo era stata da Chirac nel 2002.
- premesso che buona parte dei voti di Le Pen son tornati dai legittimi proprietari: la sinistra e i socialisti.
- premesso che il comitato promotore del referendum (http://www.referendumelettorale.org/cgi-bin/adon.cgi?act=doc&doc=1) non mi sembra composto da quattro fessacchiotti.
- premesso che Ds, Margherita, Forza Italia e An bastano e avanzano per portare avanti il discorso referendario.
- premesso che io sono d'accordissimo che vi facciate il Partito della Rifondazione Fascista.
- premesso che nel 2006 si è andati al voto insieme e si è perso comunque.
- premesso che un sistema elettorale anglosassone (o, anche, alla francese) con il premio di maggioranza al partito che prende più voti.
- premesso che sul sistema elettorale la pensa così anche il Prof. Gianfranco Pasquino.
- premesso che con un sistema politico "semplificato" - con polo di estrema sinistra, uno di estrema destra, il Pd e il Partito delle Libertà - ne guadagneremmo tutti.
- premesso che a quel punto voi finireste i parlamento comunque, mentre oggi ci finite al max per gentile concessione del Cavaliere.
- premesso che a quel punto però sareste una minoranza non determinante com'è giusto che sia (non come i comunisti o i casini di oggi).
- premesso che (colpa mia) non me ne può frega' de meno dei fascisti e dei Badoglio, degli Almirante e dei morti negli anni '70.

Fatte tutte queste doverose premesse (e me ne dimentico qualcuna): non condivido per niente il tuo post :))

ciao,
Franc.

Massimo ha detto...

"Il razzismo è un concetto che ci sputa addosso la sinistra". Mi sembra che sintetizzi molto bene la situazione derivante dalla propaganda (e solo da quella). Domenica sera era intervistato un rappresentante dell'UMP a Roma e diceva che la Royal aveva avuto, tra i francesi a Roma, più voti di Sarkozy e ciò l'attribuiva al fatto che la stampa italiana, la televisione fosse tutta di sinistra e, quindi, proiettava una immagine distorta dei candidati, influenzando le scelte. Così è stato in Italia dove i comunisti, a tavolino, hanno deciso di mettere il Fascismo all'inferno, ben oltre le sue responsabilità nella sconfitta militare. Gutta cavat lapidem. Picchia oggi, picchia domani, qualcuno, più giovane, ci ha creduto ela storia è risultata manipolata.
Sì, Van, la situazione francese e italiana era diversa e proprio tale diversità continua ad avere rilevanza tanto da non poter riprodurre quella situazione da noi. Bisogna tener conto delle peculiarità italiane e della nostra storia, che non è seconda a quelal francese e che, essendo per l'appunto, diversa, porta anche a soluzioni diverse.

Massimo ha detto...

E qui vengo a Francesco che fa precedere una conclusione legittima, con premesse non tutte corrette (non nel senso di correttezza politica, ma in quello di giuste).
1) Temi quali sicurezza, immigraziione eidentità nazionale sono stati i cardini della campagna di Sarkozy anche se non ne esauriscono il programma. Quei temi hanno radicalizzato la sua posizione e stimolato a votarlo
2) Le Pen ha preso sostanzialmente gli stessi voti del 2002 e la percenutale è minore solo perchè sono aumentati (di quasi il 30% se non sbaglio) gli elettori richiamati dalla radicalizzazione tra Sarkozy e Royal e dall'apparire di Bayrou accreditato di possibilità terze).
3) Non ho detto che sono quattro fessacchiotti, ma che Mariotto è noto per essere un perditore e per saper trasformare vittorie in sconfitte, portando nella sconfitta anche chi si unisce a lui (veggasi elefantino 1999).
4)prendo atto che tu vuoi il compromesso storico tra comunisti, democristiani di sinistra FI e AN in un affollamento al centro. Io con i comunisti non sono disponibile a sedermi ad un tavolo. Per nessun motivo. Credo comunque che quei 4 partiti faranno l'accordo, in parlamento e su una legge che non sarà tanto rivoluzionaria rispetto all'attuale.
5)Noi non dobbiamo fare alcun partito della rifondazione (quei patetici tentativi li lasciamo alla sinistra) ma costruire un vero partito di Destra, con i temi, le idee e i valori strettamente D-Destra.
6) le due liste di Destra hanno preso 800000 voti senza i quali la sconfitta sarebbe stata certa (e non dubbia per quella notte che continuo a ritenere con Berlusconi "di spogli e di imbrogli") visto che alla camera la differenza fu di 25000 voti e al senato, che è la nostra speranza di mandarli a casa prima del 2011, la differenza a nostro favore è di 200000 voti.
7)d'accordo ma non così in Italia
8)me ne frego :-)
9)d'accordo, ma non è realistico oggi perchè non è nelle nostre corde
10)Le Pen non è in parlamento e continua ad ottenere percentualia due cifre. La questione trascende la presenz ain parlmento, ma riguarda la costruzione di una alleanza, coalizione nella quale si ritrovino tutte le Destre.
11) è un tuo sogno,perchè la realtà è diversa
12)Fai male perchè conoscendo il nostro passato, tra l'altro molto recente, si evita di rifare gli stessi errori.