Sempre più spesso leggiamo di atti di violenza su persone e proprietà, perpetrati da immigrati.
Sempre più spesso vediamo per le città bande di teppisti che, dai tratti somatici, appartengono a queste "risorse" di importazione troppo avventata.
Proprio l'altro ieri ho letto nel blog di Eleonora dell'aggressione a suo padre.
Se un fatto del genere fosse capitato a mio padre mi sarei organizzato, consapevole della impotenza delle Forze dell'Ordine, per rintracciare il delinquente e dargli una lezione.
Che non deve essere intesa solamente come bastonatura (che uno così meriterebbe a colazione, pranzo e cena).
E non deve essere solo una reazione legata all'affetto che portiamo alla vittima, bensì deve essere una reazione organizzata che arrivi nei confronti di chiunque si comporti in modo non rispettoso nei confronti di qualsiasi nostro Connazionale.
Prima di tutto gli Italiani, quelli veri, tali per nazionalità, cioè per natali e per ascendenze.
Organizzarci, significa applicare il più elementare diritto alla legittima difesa, consapevoli che prevenire è meglio che reprimere.
Soprattutto quando chi dovrebbe reprimere ha le mani legate da leggi (sulla tortura, sulla identificazione degli Agenti) che ne inibiscono una azione efficace.
Non dobbiamo avere paura di difenderci.
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1 commento:
Che dire? Perfettamente d'accordo. Prima c'erano le ronde, ora sono diventate "rondinelle" che hanno preso il volo. Occorre ripulire i rioni dai pericoli di aggressione.
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