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No alla deriva

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08 settembre 2021

Partita a scacchi

Quella che sta giocando Salvini è una complessa e pericolosa partita a scacchi dove si perdono pezzi, ma si guadagnano anche posizioni, mettendo talvolta in difficoltà un nemico che ha in mano tutte le pedine, dalla stampa al Vaticano, dalle cariche politiche alla magistratura, dalla Polizia e Carabinieri alle Forze Armate, dai sindacati ai nani e ballerine da serata propagandistica televisiva.

L'ultima mossa di Salvini è stata intelligente ed ha mandato in fibrillazione i cattocomunisti ed i loro nuovi ascari a cinque stelle.

Se Draghi avesse posto la fiducia sul decreto che istituisce il green pass, la Lega si sarebbe trovata a dover scegliere e, votando contro, sarebbe automaticamente uscita dalla maggioranza di governo (poi, naturalmente, è da vedere se i ministri si sarebbero dimessi e, in caso negativo, se avessero avuto il coraggio di aprire un contenzioso istituzionale che avrebbe probabilmente mandato a carte quarantotto tutte le architetture di potere).

Ritirando gli emendamenti, Draghi non ha posto la fiducia, quindi la Lega può votare gli emendamenti, molto simili ai suoi, di Fratelli d'Italia.

Il risultato è che la politica liberticida di Draghi viene approvata con i soli voti degli stalinisti cattocomunisti e dei loro ascari grillini (e di Forza Italia).

Una responsabilità gravosa, che imputa loro disagi e negatività della scelta e che rende palese agli occhi di tutti come a sinistra si riempiano tanto la bocca della "democrazia", ma poi non sappiano neppure trovare il vocabolo nel dizionario della lingua italiana per poterne, almeno, leggere il significato, anche se dubito siano in grado di capirlo.

Triste il tramonto di Forza Italia che nel 1994 si proponeva come il partito liberale di massa, ormai ridotto a reggere lo strascico degli ascari grillini dei cattocomunisti, con i suoi tre ministri arrampicati sulle rispettive poltrone a dire "sì" con la testolina come i vecchi cagnolini di pezza nelle automobili degli anni sessanta.

Bene, invece, la tenaglia di Lega e Fratelli d'Italia che, se continuerà a funzionare per i prossimi diciotto mesi, ci regala una grande prospettiva per le elezioni del 2023, con qualunque legge elettorale vorranno affrontarle.

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