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24 settembre 2021

L'ipocrisia sull'aumento delle bollette

Draghi, davanti ad una genuflessa platea di industriali con le mani tese per raccattare qualche obolo di stato, ha affermato che non aumenterà le tasse.

In consiglio dei ministri poi stanzia tre miliardi per contenere l'aumento dell'ulteriore 40% delle bollette, adottando il solito sistema complesso che serve a gettare fumo negli occhi degli sprovveduti.

In sostanza Draghi usa tre miliardi di soldi nostri per ridurre l'aumento del prossimo trimestre quantificato in cinque miliardi.

Gli altri due ce li cucchiamo comunque noi (pur se in misura minore per il trascinamento al ribasso degli interventi annunciati).

Ma intanto è da rilevare che l'intervento di Draghi è fatto non con denaro fresco derivante da un qualche ritorno positivo, bensì da denaro che accresce quel già ingente debito pubblico che è un macigno su tutti noi e che noi (o più probabilmente i nostri figli) dovranno ripagare in cambio di una totale sudditanza ai cravattari dell'Unione del Male.

E' il dato più importante: non si tratta di ridurre il costo delle bollette, ma di spostare l'onere dalle bollette al bilancio dello stato.

Draghi poi interviene sull'Iva, sugli "oneri di sistema" e sulle bollette a tutela della popolazione "più povera".

Con il primo gennaio saremo punto e a capo perchè il Male è la politica "verde", quella che penalizza le fonti meno costose, imponendo draconiane tasse per i diritti di emissione, nel nome di una politica "green" sempre più assurda e contraria agli interessi dei popoli, di tutti i popoli, anche di quello svedese della piccola Greta.

Restano le tasse sulle bollette, restano gli oneri di sistema che in gran parte prescindono dai consumi, resta il fatto che l'energia non viene pagata da chi la consuma in base a quello che consuma, ma viene pagata in parte dalla collettività, deresponsabilizzando chi sperpera per colpire chi invece ha un consumo oculato.

Tasse, ideologia verde e socializzazione dei costi sono le cause degli aumenti e su quello Draghi, avendo sposato la narrazione di gregge sul cosiddetto cambiamento climatico, non incide, quando sarebbe l'unico aspetto sul quale intervenire per evitare di trovarci, al primo gennaio e al primo di ogni trimestre, a rincorrere aumenti che falcidiano i nostri risparmi.

Alla faccia delle promesse di non aumentare le tasse, che rientrano tra le balle che Draghi e il suo governo ci raccontano pur di portare acqua al mulino dell'Unione del Male, impoverendo l'Italia e gli Italiani nella consapevolezza che là dove c'è miseria e terrore (divieti, sanzioni, esclusioni dal lavoro per un lasciapassare) c'è un popolo piegato sui suoi problemi che non avrà mai la forza di contrastare le politiche aggressive delle consorterie affaristico finanziarie che comandano nell'Unione del Male.

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