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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

13 settembre 2024

Le amnesie dei professionisti dell'informazione

E' di pochi giorni fa il divertente episodio in cui un quotidiano di sinistra pubblicava un articolo con il resoconto di una ospitata televisiva di una signora assurta a notorietà recente.

Nell'articolo si dava conto di quello che aveva detto e dello svolgimento dell'ospitata.

Però, all'ultimo, quella ospitata non c'è stata e non è stata trasmessa alcuna intervista.

Sono gli incerti di un mestiere che non è più quello di informare e porgere notizie ai cittadini, bensì quello di cercare di effettuare un lavaggio del cervello al prossimo per compiacere il proprio editore e la sua cerchia di amici.

Se non ci fosse una simile cappa imposta dai "professionisti dell'informazione" come amano definirsi questi giornalisti, il dibattito politico sarebbe più concreto, più sobrio e più pacato.

Dare infatti spazio alle sparate dei cattocomunisti, costretti, ogni giorno, ad alzare il livello dello scontro, a trovare qualche cosa da dire nelle innumerevoli trasmissioni radio televisive, a dar contro, sempre e comunque, al Governo di Centro Destra, significa mortificare la storia del giornalismo non solo italiano.

Legittimare, come credibili, le richieste della Schlein in materia di sanità, lavoro, "diritti", retribuzioni, senza chiederle dove è stata lei e i suoi compagni negli undici anni che hanno preceduto la vittoria elettorale del Centro Destra, significa ingannare il lettore.

Esattamente come è un inganno coprire la pura demagogia di chi chiede più finanziamenti per la sanità, l'istruzione, aumenti per i medici e gli insegnanti, messa a disposizione di case e reddito minimo garantito, senza domandare dove pensano di trovare i miliardi necessari a tali fantasie.

Eppure, chi non formula domande elementari per una corretta informazione, si autoproclama "professionista dell'informazione" e pretende di censurare i cosiddetti social che, nel loro essere ruspanti, almeno non hanno pretese di rappresentare la Verità, ma solo UNA verità.

Non ricordo dove l'abbia letto, ma qualcuno scrisse, a ragione, che le verità sono sempre tre: la mia, la tua e la Verità.

Quindi prendiamo i notiziari per quello che sono: un intervallo tra un film ed un altro, durante il quale possiamo preparare la cena, mangiare, telefonare e andare in bagno.

Non perdiamo proprio nulla.

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