La Russia, in quasi tre anni, non è stata in grado di piegare l'Ucraina alla quale sono stati sufficienti i pelosi rifornimenti occidentali per impedire l'occupazione di Kiev da parte dei russi e infliggere colpi sanguinosi al nemico.
L'Ucraina non vincerà, ma neppure la Russia vincerà a breve e se dovesse essere autorizzato l'uso di armi offensive dirette sul territorio russo, Putin sarà costretto ad aumentare l'intensità dei bombardamenti sull'Ucraina, magari anche usando armi non convenzionali (nucleari, chimiche, batteriologiche) che danneggeranno solo gli ucraini, ma si asterrà prudentemente dal colpire l'Occidente.
Se in guerra, con effettivi, soldati di terra, di mare e dell'aria, entrasse la Nato a causa di un attacco russo ad una nazione alleata, per la Russia non ci sarebbe più storia.
A Putin conviene quindi scaricare tutta la sua rabbia sull'Ucraina, cercando di fiaccare la popolazione in modo da costringerla ad una pace con concessioni.
A noi non resta che auspicare che, in un modo o in un altro, la guerra finisca per poter finalmente guardare avanti, cercando di riprendere un cammino verso un maggior Benessere.
Perchè in questi ultimi anni, tra piccole guerre locali, pretese woke, lgbt, gender, talebanismi ecologisti e altre manie del genere, l'Umanità è andata indietro, o, per chi è più ottimista, ha comunque segnato il passo.
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