Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

30 giugno 2025

Decreto flussi

Ho letto che per il triennio 2026-2028 il Governo avrebbe predisposto un decreto flussi per accogliere mezzo milione di immigrati regolari.

A me sembra troppo, perchè quel mezzo milione, ancorchè regolare, anche se gli immigrati fossero passati al microscopio per verificarne la onestà e la compatibilità con la nostra società, si andrebbe ad aggiungere a quei cinque milioni che ormai sono in Italia.

Forse, considerando certe lavorazioni che non vengono più prese in considerazione dagli Italiani illusi per il pezzo di carta che non si nega più a nessuno (forse sarebbe da riprendere in considerazione una vecchia battaglia liberale per togliere ogni valore legale a lauree e diplomi) che li legittima a pretendere un lavoro in linea con quel pezzo di carta, bisognerebbe rivedere la tana libera tutti degli esami e l'assenza di selezione scolastica.

Resta il fatto che, anche a bocce ferme, un altro mezzo milione porterebbe gli immigrati al 10% della popolazione: mi sembra un impatto devastante sulla nostra struttura societaria, economica, culturale.

La apertura ad ingressi, rigorosamente regolari, potrebbe essere presa in considerazione DOPO aver azzerato il pregresso, cioè rispedito a casa TUTTI i clandestini.

L'aumento al 5% del PIL per le spese di difesa e sicurezza comprende anche infrastrutture e sicurezza interna, nell'ambito della quale ha un suo ruolo anche l'immigrazione con le quote ammesse, i regolari (da accogliere perchè li chiamiamo noi) e i clandestini, da respingere senza esitare.

E vivremmo tutti felici e contenti e, soprattutto, sicuri.


29 giugno 2025

Cosa resterà del "gay pride" ?

Una rumorosa e sguaiata trasferta a Budapest, probabilmente nella speranza di far scoccare la scintilla di uno scontro, che si conclude con una ritirata molto simile a quella delle truppe austroungariche nella Grande Guerra, descritta dal Generale Diaz nel Bollettino della Vittoria.

Cosa resterà di tale manifestazione ?

Resteranno solo le immagini più ributtanti o che offendono non noi eterosessuali, ma la Dignità e il Decoro di ogni Persona.

Resterà Orban a capo dell'Ungheria con una solida maggioranza ottenuta nel 2024 con il 45% dei voti.

Resterà la consapevolezza che una signorina che è anche il leader dell'opposizione cattocomunista in Italia, mentre la Meloni gestisce dossier internazionali in economia, sulla difesa, sulla pace nel mondo, si è preoccupata di far sapere che in Italia non esiste una legge contro l'omofobia.

Costei, cioè, vuole negare al prossimo che non la pensa come lei, di manifestare le proprie idee e opinioni come lei è andata con protervia a manifestare a Budapest, violando una legge di quella nazione, senza subirne conseguenze, a dimostrazione della forza di Orban e del suo Governo.

Non stupisce che chi si riempie la bocca di "diritti", poi sia chi li vuole sottrarre al prossimo, come già è accaduto quando, a differenza della Polizia ungherese agli ordini di Orban, quella italiana agli ordini di Conte e Draghi sguinzagliava cani poliziotto contro isolati bagnanti o usava gli idranti contro chi manifestava pacificamente e senza esibizioni di pessimo gusto contro il green pass.

Resterà l'attesa (infinita) di vedere la predetta signorina, con tutta la sua corte, partecipare alla medesima manifestazione, con gli stessi carri, "abiti" e slogan, anche a Teheran.

28 giugno 2025

E' ora di sostituire i magistrati con l'intelligenza artificiale

Ieri due notizie provenienti dagli ambienti giudiziari.

La brutta notizia, purtroppo, è made in Italy e dice che la cassazione, a mio parere esorbitando e tracimando dai suoi limiti, ha giudicato criticamente il Decreto Sicurezza appena approvato dal Parlamento e che già sta dando copiosi frutti benefici per tutti gli Italiani.

La cassazione non ha il compito di valutare la costituzionalità del provvedimento (spetta alla corte costituzionale, semmai) nè di valutarne la necessità e urgenza (semmai è il presidente della repubblica, ma in realtà è compito del Parlamento) e neppure di giudicarne i contenuti (cosa che spetta al Popolo Elettore quando si reca alle urne).

La cassazione, quando sarà chiamata a decidere su un caso che derivi da tale normativa, dovrà giudicare solo e soltanto in base alla legge e non alla ideologia che pervade i giudici che non sono stati eletti e il cui compito è applicare e non creare le leggi.

E purtroppo sappiamo già che, invece, giudicherà in base alla ideologia cattocomunista.

La bella notizia arriva da Washington dove la Corte Suprema, dando ragione a Trump, ha inferto una picconata dolorosissima a tutti coloro che sostengono lo ius soli (e i suoi derivati come lo ius scholae, culturae etc.) negando ai giudici inferiori, anche quelli federali, di interferire con la decisione del Presidente di negare la cittadinanza americana ai figli dei clandestini che nascano sul suolo statunitense.

Quella della Corte Suprema americana è una sentenza ed è già efficace, quella della cassazione italiana è solo una "analisi" ideologica, senza alcun effetto giuridico, se non un pesante indizio sul fatto che i magistrati intendano ostacolare il Governo eletto dal Popolo nell'attuare il programma di governo.

Ma anche quella della Corte Suprema è una sentenza ideologica perchè è potuta avvenire in quanto tale Corte è composta da giudici nominati dal Presidente e confermati dal Congresso e caso vuole che quella odierna sia composta da sei conservatori e solo tre di sinistra.

La composizione della Corte Suprema risponde sicuramente più al sentimento popolare di quanto non sia la cassazione italiana composta da giudici che hanno fatto carriera automatica, solo dopo un semplice concorso pubblico, giudicati dai propri simili e che ottengono dai propri simili gli incarichi operativi.

Ciò non toglie che entrambi gli interventi esprimano l'opinione personale, ideologica, di chi li ha proposti, perchè non esiste legge al mondo cui rifarsi per dire che le osservazioni della cassazione italiana siano pertinenti e non una espressione delle personali ideologie dei giudici, come non esiste legge al mondo che dica che si debba applicare lo ius sanguinis e non lo ius soli, la cui scelta discende da un personale favore ideologico.

A decidere, infatti, deve essere il Popolo e solo il Popolo cui appartiene la Sovranità, tanto negli Stati Uniti, quanto in Italia.

E se la Corte Suprema ha sicuramente interpretato il sentimento e la volontà del Popolo che vuole limitare gli ingressi illegali come ha dimostrato rieleggendo Trump a valanga sulla socialista Harris, in Italia la cassazione si è arrogata, con supponenza, la facoltà di giudicare il contenuto di una legge che rappresenta la volontà di un Popolo stanco di subire i soprusi, le minacce, i blocchi, le rapine da parte di minoranze tanto chiassose quanto criminali.

Fortunatamente abbiamo, oggi, la possibilità di riportare la Giustizia nel campo della applicazione, pura e semplice, della legge senza inquinamenti ideologici: l'Intelligenza Artificiale.

Sostituire i giudici, TUTTI i giudici con l'Intelligenza Artificiale, significherebbe liberarsi da ogni sospetto di inquinamento ideologico delle decisioni, perchè l'IA deciderebbe unicamente in base alle leggi (che conoscerebbe meglio e compulserebbe più velocemente di qualsiasi giudice) e, magari, anche valutando i precedenti, la dottrina e i lavori parlamentari che hanno preceduto l'emanazione delle leggi, per poi comunicare, in modo asettico, sulla base stretta della legge, la sentenza che non avrebbe neppure bisogno di un secondo grado, perchè l'IA sentenzierebbe sempre in base alla legge.

Non è più accettabile che la volontà del Popolo e la Sicurezza di tutti noi sia messa in pericolo per interpretazioni ideologiche da parte di soggetti che nessuno ha eletto e che vivono in una torre d'avorio con le scorte pagate da noi che li mettono anche al sicuro dalla delinquenza contro la quale il Decreto Sicurezza è stato emanato.

27 giugno 2025

Il prezzemolo popolare

Leggo su X numerosi interventi, che definire "critici" sarebbe un eufemismo, contro Tajani e Forza Italia.

Al netto delle esagerazioni e degli insulti, condivido praticamente tutto quello che viene imputato al partito che fu di Berlusconi e adesso è dei figli di Berlusconi (e la differenza si vede !), dalle aperture sullo ius scholae alla adesione all'unione europea.

Purtroppo Forza Italia è imprescindibile, anche se qualcuno crede che Fratelli d'Italia e Lega conquisterebbero ugualmente la maggioranza assoluta e io penso che no, non avrebbero la maggioranza assoluta pur assorbendo parte dell'elettorato di FI.

La riprova la vediamo in questi giorni nelle convulse riunioni dell'unione europea dove a fare la differenza è il partito popolare, cioè Forza Italia e i suoi simili.

E' vero che la sinistra è carente di progetti e visioni, appiattita come è sulle politiche ambientaliste dei verdi che portano solo danni alle persone e alle economie, mentre a Destra c'è un gran fermento di proposte e di idee al punto che è ormai la Meloni a indicare una strada che vede aggregarsi sempre più adesioni, in ultimo quella pesante della Germania di Merz.

E' la linea che rivede il green claims sollevando le ire della Schlein e della Ribera, che sostiene l'aumento al 5% della spesa per la difesa mantenendo gli eserciti nazionali e non creando quella mostruosità che sarebbero le forze armate dell'unione, che aggrega sempre più nazioni e governi nel contrasto all'immigrazione clandestina anche con governi socialisti come quello danese, che blocca, tirandosi dietro Merz e la Germania, le azioni proposte da Sanchez contro Israele, che spinge per il compromesso al 10% reciproco sui dazi, ancora una volta in coppia con il tedesco Merz, zittendo Macron e la sua abituale boria.

Ma per ottenere tutto ciò c'era, c'è e ci sarà ancora bisogno dei voti del partito popolare, nonostante tutta la sua ambiguità.

Per questo, tra turarsi il naso accettando un compromesso che eviti il peggio e la onorevole ma perdente battaglia di principio, destinata solo a favorire l'introduzione di maggioranze woke, ambientaliste, lgbt, antiamericane e antioccidentali, preferisco sempre turarmi il naso perchè la politica resta anche oggi l'arte del possibile e il possibile si fa sempre e soltanto avendo la maggioranza, per quanti compromessi saremo costretti a fare.

26 giugno 2025

I soldi per la difesa sono spesi bene

Vedo una singolare coincidenza tra le intemerate cattocomuniste e quelle della Destra Radicale, contro la posizione che la Meloni ha fatto assumere all'Italia in campo internazionale.

Mi dispiace per la Destra Radicale che si trova in così sgradevole compagnia, ma la voglia di distinguersi, di aprirsi un piccolo cono di luce, di carpire qualche voticino tra chi è sempre insoddisfatto, di puro più puro, rischia di trasformarsi in una alleanza contro natura.

Se l'anti italianità dei cattocomunisti risale nella notte dei tempi e persiste nei secoli con genuflessioni che arrivano fino alla Mosca sovietica e alla Bruxelles della nuova unione sovietica europea, sorprende e dispiace l'atteggiamento della Destra Radicale che rispolvera in modo compulsivo ostilità e pregiudizi ormai superati.

In particolare, in questi giorni, si è discusso in sede Nato di aumento dei contributi degli stati europei e la Meloni ha fatto, a mio modo di vedere, un punto stampa perfetto in cui ha spiegato che l'aumento in dieci anni al 5% del Pil non solo è sostenibile ma può essere un volano affidando il compito della ricerca e dello sviluppo degli armamenti per l'Italia ad aziende italiane.

Ha detto che di quel 5% un 1,5% è per la Sicurezza anche sotto il profilo delle nuove tecnologie.

Ha bocciato l'esercito europeo che avrebbe sottratto all'Italia il controllo di proprie truppe per affidarlo a Bruxelles, contestando il fatto che sarebbe una duplicazione della Nato dove gli eserciti restano sotto il comando nazionale per coordinarsi a livello politico e militare.

Ha infine ricordato come la Sicurezza è a difesa del nostro Benessere e avere Forze Armate ben addestrate, bene armate e pronte ad intervenire in ogni teatro in cui fossero in gioco ed in pericolo gli interessi nazionali, non significa partire per la guerra, ma semplicemente dotarsi di un deterrente che, unito a quello degli Alleati Nato, possa essere in grado di respingere ogni minaccia alla nostra Sicurezza, Benessere, Libertà.

Un deterrente che potrebbe, aggiungo, essere molto utile davanti ad arroganti staterelli che, taluni affacciati sul Mediterraneo, sono spesso veicolo di clandestini e di tensioni.

La Destra Radicale ci ripensi e si astenga dall'opposi all'aumento degli investimenti per la Difesa della Patria.

A remare contro l'Italia e gli Italiani c'è già la sinistra con quel suo connubio cattocomunista genuflesso a Bruxelles.


25 giugno 2025

Abbiamo vinto tutti !

La guerra dei 12 giorni (copyright Trump, subito ripreso dal presidente iraniano Peseskian e questo la dice lunga, ben oltre alle parole di facciata) è finita.

Abbiamo vinto tutti e tutti cantano gli inni alla gloria delle vittoriose armi delle proprie nazioni.

La realtà, poi, la si vedrà nel prosieguo, anche perchè popoli che si odiano e che si vogliono reciprocamente annientare, difficilmente poi si attovaglieranno assieme per mangiare e bere in allegria.

Ma intanto festeggiano anche le borse, il prezzo del gas e del petrolio cala e, quindi, abbiamo vinto anche noi, uno spicchio di gloria vorrete pur concedercelo ?

E come non riconoscere la vittoria al pd che aveva intimato di non concedere le basi in Italia alla flotta aerea americana e, in effetti, nessun velivolo USA è partito da Aviano o Sigonella per bombardare Teheran, a differenza di quanto accadde nel 1999, con il governo D'alema-Mattarella, quando partirono anche i nostri Tornado per bombardare Belgrado (ma questa è una pagina di Storia cancellata dal Ministero della Verità, con falce, martello e scudo crociato, incarnato dai "professionisti dell'informazione").

Come in tutte le vicende umane, però, c'è sempre un vincitore che tale è più degli altri e, in questo caso, è Trump che, grazie alla sua ... chiamiamola "imprevedibilità", spariglia sempre le carte e non consente al proprio interlocutore di giocare agli scacchi, ma di preoccuparsi solo di quel che farà il Presidente.

E, anche se nessuno lo riconoscerà, una piccola, reale vincitrice è la Meloni che "di mille voci al sonito mista la sua non ha" e si è distinta evitando di infilarsi nel cul de sac in cui sono caduti, con entrambi i piedi, Macron, Starmer e Merz, bellicosi prima, trattativisti poi, sempre a sgomitare per entrare nel cono di luce dei riflettori e finiti, al pranzo Nato di ieri a L'Aia, in una tavolata secondaria, mentre la Meloni era seduta alla destra di Trump, al tavolo principale con il Re Guglielmo Alessandro.

E, da Italiano, me ne compiaccio.

24 giugno 2025

Bezos, Venezia e un matrimonio

Un pugno di soggetti, a sprezzo del ridicolo di cui si coprono, hanno contestato il matrimonio che andrà, sfarzosamente, a celebrarsi a Venezia, di Bezos, il padrone di Amazon.

Ora io non compro nulla da Amazon, la cui offerta vado a compulsare per poi avere le idee più chiare quando vado in un negozio fisico di Bologna per acquistare il bene di cui ho necessità.

Ma milioni di persone comprano su Amazon e Bezos è uno degli uomini più ricchi al mondo, con molteplici attività che danno da lavorare e una retribuzione a migliaia di persone e famiglie.

Chi contesta il suo matrimonio a Venezia manifesta solo miopia e invidia, scaricando sul prossimo le proprie frustrazione per non essere stato capace di fare quello che ha fatto Bezos (e Gates, e Musk, e Zuckerberg, e Trump) e non è neppure soddisfatto di quello che ha, che probabilmente è molto più di quel ha la media dell'Umanità.

La richiesta di "pagare le tasse" è, poi, la classica foglia di fico che copre ben altre motivazioni, perchè Bezos, come le altre aziende multinazionali, opera in base alle leggi esistenti che, se gli consentono di pagare di meno, non sono meno valide di altre leggi che lo obbligherebbero a pagare di più.

E il matrimonio che si celebrerà a Venezia darà lustro alla città, porterà denaro, fama e i riflettori mondiali e ne beneficerà non solo Venezia (che, peraltro, non ne ha bisogno) ma tutto l'indotto turistico, perchè se uno non riesce a risiedere a Venezia per qualche notte, potrà sempre trovare posto in una delle località vicine o in piccole perle sconosciute spesso anche agli Italiani, come Vicenza e Treviso.

In realtà io penso che Bezos venga contestato, non perchè ricco, perchè paga le tasse nella misura imposta dalla legge e non scialando quattrini, non perchè si sposa a Venezia occupando locali e impegnando servizi, ma semplicemente perchè, sia pur in ultimo, ha abbandonato la barca dem che affondava con la Harris, per issarsi su quella MAGA di Trump.

E non a caso le figlie di Trump, con i mariti, saranno a Venezia al matrimonio.

Perchè simili contestazioni non le ho mai viste nei confronti di sceicchi con i loro matrimoni in Italia, di Sting con le sue cantine in Toscana, di Clooney e di tutti gli altri attori e cantanti, però funzionali alla sinistra, che hanno acquistato terreni e case in Italia.


23 giugno 2025

Se le chiacchiere fossero missili

La possibile soluzione, dopo 46 anni, della questione Iran sta sollecitando tutti coloro che dispongono di un microfono, una tastiera, una telecamera, ad intervenire con il loro illuminato parere, prendendoci per mano per condurci sulle alte vette della loro sapienza.

Esperti più o meno realmente competenti (spesso meno, molto meno, visto che sono gli stessi che strologarono di elezioni, di covid, di vaccini, di bilanci, senza mai azzeccarne una) in cambio di un gettone di presenza (presumo, almeno, che si facciano pagare per farci calare la loro pura scienza) ci dicono perchè Trump ha sbagliato, perchè Putin è in crisi, perchè Netanyahu rischia il posto, sistematicamente sbugiardati dai fatti.

Possono dirlo perchè nello tsunami di parole e di chiacchiere che si fanno, quella successiva cancella le precedenti e quando sarà tutto finito ce ne saremo dimenticati e costoro toneranno ad istruirci sulla Nazionale di calcio, sul cambiamento climatico e su tutto quello che fa notizia e che consente loro di accaparrarsi un minuto sotto i riflettori.

Resta il fatto che se le chiacchiere fossero missili, l'Italia potrebbe mettere in campo batterie tali da emergere come l'unica superpotenza mondiale.  

22 giugno 2025

Lo strike di Trump

E' da 46 anni che l'Iran provocava e, adesso, Trump gli presenta il conto di tutte le nefandezze che il regime degli ayatollah ha compiuto in quasi mezzo secolo, cominciando con l'occupazione dell'Ambasciata Americana a Teheran nel 1979 e l'aver tenuto in ostaggio centinaia di dipendenti e diplomatici.

Per poi proseguire con l'addestramento e il finanziamento di svariati gruppi terroristi, come le tre "H" (Houthy, Hetzbollah, Hamas) la cui ora sembra ugualmente giunta.

Il problema sarà il "dopo": chi arriverà dopo il regime teocratico ?

Nessuno lo sa.

Le primavere arabe gestite da Obama e dalla Clinton sono state un autogoal e mi sembra improbabile il ritorno dei Pahlevi che rimettano l'Iran sui binari del progresso.

La nostra possibilità di intervento è limitata ma forse una versione adattata al mondo arabo e musulmano del "Piano Mattei" (geniale intuizione della Meloni) potrebbe essere appropriata.

Nel frattempo, attendiamo l'esito finale di questa guerra, nella consapevolezza che l'Iran ha avuto 46 anni per armarsi fino ai denti e qualche colpo lo infliggerà ancora.

Mi dispiace solo che una Destra Radicale, alla quale mi sento comunque legato sui temi etici e nazionali, si trascini, dopo 80 anni, ancora quel livore antiamericano che, quando si parla di ebrei e palestinesi, Iran e Israele, la fa assomigliare ai più arrabbiati pacifinti cattocomunisti.

21 giugno 2025

Il Decreto Sicurezza alla prova dei metalmeccanici

Leggo che, secondo le penne genuflesse alla sinistra, ieri diecimila metalmeccanici, violando l'impegno assunto con la Questura, hanno bloccato la tangenziale di Bologna creando 10 chilometri di coda, impedendo la circolazione e calpestando la Libertà di circolazione di migliaia di cittadini, danneggiando le loro attività, fossero esse lavorative o turistiche.

La scusa che agitano è quella di aver manifestato, esercitando il loro diritto di sciopero perchè non hanno ancora un contratto firmato.

E' una balla, una scusa senza alcun pregio.

Il contratto dei metalmeccanici è un contratto tra privati che si confrontano su temi di categoria estranei alla maggior parte della popolazione e che deve essere la risultante di un compromesso tra le varie istanze: quelle dei lavoratori che vogliono migliorie salariali e normative e quelle imprenditoriali che devono guardare alla sostenibilità dei costi.

Negli anni i contratti, tutti, sono stati il frutto del rapporto di forza tra le parti, a volte con maggiori benefici per i lavoratori, altre volte per le parti imprenditoriali.

Quello che è sbagliato e che accade anche negli scioperi dei trasporti, è provocare danni a chi è estraneo alla controversia e che, soprattutto, non avrebbe alcuna possibilità di influire sulla sua soluzione.

Bloccare una strada ad alto impatto come la tangenziale di Bologna, diventa quindi un atto di gratuita aggressione alla libertà altrui, senza che porti al risultato di uno sciopero, cioè un danno alla controparte contrattuale che, al contrario, incassa il beneficio della rabbia di chi, estraneo, si vede danneggiato dai lavoratori.

Lo sciopero ha valore in quanto provochi un danno alla controparte con cui si tratta, non ad estranei che nulla possono per risolvere la vertenza.

Sarebbe come se l'Iran, per ritorsione ai bombardamenti israeliani, lanciasse i suoi missili non su Israele, ma sull'Egitto.

L'Egitto, legittimamente, si incazzerebbe e l'Iran otterrebbe di acquisire un nuovo nemico.

Il Decreto Sicurezza, dopo le aggressioni dei presunti ecologisti alla liberta personale degli automobilisti, ha inteso sanzionare simili comportamenti e quindi è giusto che chi ha preso parte a quella manifestazione che ha deviato dal suo percorso e soprattutto chi ha organizzato il blocco stradale, sia denunciato e sarebbe anche giusto che venisse incarcerato, con annotazione nella fedina penale, anche se di questo passaggio ho molti dubbi non avendo alcuna fiducia nella magistratura che sicuramente "interpreterà" ad hoc la legge, quando non dovesse contestarla per ragioni meramente ideologiche.

Ma c'è una ragione in più per punire gli organizzatori, il fatto che abbiano violato un impegno preso con la Questura, deviando dal percorso concordato e dimostrando che la loro parola non vale nulla.

Hanno ingannato una controparte sull'ordine pubblico, occupando e bloccando una importantissima arteria stradale, creando disagi, violando la libertà di migliaia di cittadini.

Perchè non dovrebbero pagare per questa loro violazione ?


20 giugno 2025

Rifiutiamo le tasse europee

Mentre la sinistra italiana è preda dei peggiori deliri e latra su questioni sulle quali la possibilità di incidere dell'Italia è prossima allo zero (come le guerre in corso) per cui la posizione migliore è quella di lavarsene andreottianamente le mani senza prendere posizione, l'unione europea, come i vecchi monarchi assoluti al tempo della nascita degli stati nazionali, usa l'arma fiscale per sottomettere i Popoli e le Nazioni europee.

Ricordo, in estrema sintesi, come, dopo il disfacimento dell'Impero carolingio, a detenere il potere fossero i feudatari, spesso in guerra tra loro e la formazione degli stati nazionali arrivò attraverso un processo di eliminazione dei privilegi di questi feudatari, definitivamente sottomessi quando i re assoluti imposero gabelle e oneri che portarono al loro impoverimento, a non avere più fondi per pagarsi un esercito, quindi a non poter più contrapporsi al re.

Emblematica la storia di Francia, con le varie lotte, con molteplici pretesti, come quella tra i Condè ed i Guisa, ugonotti e cattolici, fino alla definitiva affermazione del potere assoluto di Luigi XIV cui l'opera dei grandi cardinali, Richelieu e Mazzarino, sconfiggendo le ultime velleità nobiliari, in ultimo con la cosiddetta "Fronda degli Importanti", consegnò la Francia su un piatto d'argento.

In Italia, tra parentesi, non si ebbe questo passaggio unitario, arrivato solo tardivamente nel XIX secolo, per colpa della presenza della chiesa che aveva interesse a dominare la scena, impedendo che potesse verificarsi in Italia quel che si era realizzato in Francia, con l'emergere di un sovrano o di uno dei tanti stati italiani che potesse prevalere e unificare lo Stivale.

La principale leva dei re fu quella delle tasse, sui terreni, sui castelli, nel nome del "bene" supremo della nazione, per pagare le guerre e l'opulenza come quella di Versailles.

Richelieu, Mazzarino e Colbert, impoverirono a tal punto i nobili che questi furono ridotti a vivere alla corte alla mercè della benevolenza del re.

La Von der Leyen, Costa e tutto l'apparato burocratico dei parrucconi europei agisce allo stesso modo, senza peraltro avere l'intelligenza e la visione politica dei Richelieu e dei Mazzarino.

Vogliono debellare ogni resistenza degli stati nazionali, colpendone non solo la Sovranità politica, ma soprattutto quella economica, indebolendo i governi nazionali con la leva fiscale, dopo aver sottratto la Sovranità Monetaria.

In questi giorni leggo di tasse europee sul fumo, sulle caldaie, sui consumi del gas, con la reiterazione delle tasse sulla casa attraverso l'aumento degli estimi, il tutto ammantato dalla scusa antica del nemico esterno (la Russia !) che ci minaccerebbe e dalla scusa nuova di zecca, veicolata da interessati promotori delle tecnologie cosiddette verdi, del risparmio energetico e della lotta al cambiamento climatico.

Ma l'obiettivo della Von der Leyen e complici non è certo quello di combattere i mulini a vento del clima, bensì quello di sottrarre sempre più potere agli stati nazionali e, con i vari piani di finanziamento come il pnrr o il riarmo, renderli sempre più asserviti e debitori verso la commissione europea che, come i re assoluti, può concedere o revocare, esercitando quindi un diritto di vita e di morte sui Popoli e le Nazioni europee.

 Appare sempre più evidente che il vero Male della nostra epoca è questo internazionalismo dirigista che vorrebbe uniformare tutti e che ha, come risultato, quello di sottrarci, ogni giorno, uno spicchio della nostra Libertà e del nostro Futuro.

Pensiamo solo alle ipotesi di risparmio energetico, di circolazione, di fonti di energia, ognuna delle quali presuppone una rinuncia, un vivere con meno, un vivere peggio, sempre più da straccioni, con la scusa della difesa dell'ambiente.

Una volta il futuro era visto come arricchimento del nostro Benessere, oggi la prospettiva è un progressivo peggioramento delle condizioni di vita di ciascuno di noi nel nome di un Moloch che si chiama unione europea con i suoi regolamenti, direttive e adesso anche tasse.

Singolarmente possiamo fare poco, solo resistenza passiva e dobbiamo sperare che emerga dalla palude dei politici, un visionario che, contrapponendosi al sinedrio di Bruxelles, sappia organizzare e mobilitare quelli di noi che non hanno ancora venduto la dignità all'unione europea.

18 giugno 2025

Un G7 totalmente inutile


Si è concluso con tante, separate, conferenze stampa e con un comunicato congiunto ecumenico anche se leggermente sbilanciato verso Israele, uno dei più inutili e male organizzati G7.

Il Canada, con il suo nuovo premier Carney, ha bucato la prima occasione per mostrarsi in grado di essere qualcosa in più di una nazione del Commonwealth, suddita di Sua Maestà Britannica, o del possibile 51° stato degli Stati Uniti, avendo organizzato un vertice senza prima averlo adeguatamente preparato (nonostante le congratulazioni diplomatiche e di cortesia della Meloni) come invece abbiamo fatto noi Italiani nei vertici del 2024.

Macron fa quasi tenerezza nella sua posa napoleonica, alla ricerca di un qualche riconoscimento di importanza e sistematicamente sbugiardato dai fatti e dalle parole di un Trump che, con ogni evidenza, non lo sopporta.

Il premier giapponese non risulta pervenuto, mentre quello britannico ha tenuto intelligentemente un profilo basso preoccupato soprattutto di definire la questione dei dazi con gli Stati Uniti, riuscendo là dove l'arroganza, la supponenza della Von der Leyen e dei burocrati dell'unione ha nuovamente fallito.

Gli unici acuti, per quanto molto sotto tono, sono arrivati dalla Meloni cui va ascritto il merito di aver portato Trump alla firma di un innocuo comunicato in cui, peraltro, si ribadisce la lotta all'immigrazione clandestina (sia pur con parole andreottiane e, per me, Andreotti fu un Grande della nostra politica) e Merz, il cancelliere tedesco, cui va il merito, con una semplice frase, di aver chiarito la posizione dell'Occidente, doverosa e a tutela dei nostri interessi, nella querelle tra Israele ed Iran: Israele fa il lavoro sporco che non abbiamo fatto noi.

Fuori dalla porta, ricevuti nell'ultima giornata, gli aspiranti grandi (Brasile, India, Australia, Corea del Sud e non ricordo chi altri) e i postulanti, cioè l'Ucraina con Zelensky che, prevedibile, non è riuscito a parlare con Trump e si è dovuto accontentare degli altri sei cui, come al solito, ha chiesto armi, soldi, sanzioni alla Russia.

Troppo poco, ma sicuramente tanta roba rispetto al nulla che le costosissime organizzazioni internazionali (onu, oms, fao, unhcr etc.) producono con migliaia di dipendenti tanto lautamente quanto inutilmente retribuiti.


17 giugno 2025

E' giusto applicare il realismo politico di Trump

La presenza di Trump al G7 canadese è durata lo spazio di un mattino, poco più, ma le sue parole sono più importanti delle tante chiacchiere che i sei rimasti hanno e stanno facendo tra di loro.

Su tutto il rapporto con la Russia e la Cina.

Trump, forte della sua elezione a larga maggioranza e del fatto che non potrà avere (purtroppo) un terzo mandato, può parlare ed agire senza condizionamenti ed ha detto quello che sanno tutti coloro che sono interessati che la nostra Civiltà, quella Occidentale, recuperi la sua spinta propulsiva nell'interesse dei Popoli e delle Nazioni di tutto il mondo.

Fu un errore quello di Obama (e di chi lo ha seguito) escludere la Russia di Putin dal G8, grande intuizione di Silvio Berlusconi, perchè ha regalato la Russia, tradizionalmente proiettata verso l'Occidente, alla Cina, cioè alla nazione che è più distante ed ostile dalla nostra Civiltà per una tradizione, una storia, una cultura profondamente diversa cui si devono aggiungere 80 anni di regime comunista, cioè del livello più fetido cui possa giungere l'Umanità nei suoi rapporti sociali e modelli statuali.

Ciononostante Trump impartisce una lezione anche sulla Cina, ipotizzandone l'ingresso in un G7 che diventerebbe G9 (con Russia e Cina) o anche più se vogliamo valutare la rilevanza almeno economica, di nazioni come l'India, il Brasile, l'Australia.

Quello di Trump è realismo politico che si scontra con le fumose teorie di una vecchia Europa sclerotizzata sulle finzioni di un mondo che non c'è più, se mai c'è stato in passato.

La Russia e la Cina sono due realtà con cui fare i conti sia in campo economico che in campo politico e militare, è una idiozia escluderle dal dialogo per definire gli assetti del mondo.

La presenza di Russia e Cina a quel tavolo (o anche solo della Russia) avrebbe evitato il deflagrare della guerra in Ucraina e probabilmente avrebbe messo la mordacchia a regimi terroristi come quello iraniano, senza dover ricorrere ad un Israele che faccia il lavoro sporco per tutto l'Occidente.

La formula del G7 è probabilmente superata, perchè tutte quelle nazioni, a parte il Giappone, si ritrovano in quella alleanza militare che è la Nato, che potrebbe ben estendersi oltre l'asse atlantico per abbracciare tutte quelle nazioni che si riconoscono nei valori liberali dell'Occidente.

E mentre l'onu ha mostrato ormai da anni la sua inutilità, le sorti della Terra potrebbero meglio essere guidate da un assetto che veda dialogare un numero limitato di nazioni, rappresentative per Storia e Cultura, oltre che per la loro rilevanza attuale in campo economico e militare, un G7, cioè, allargato ad altre cinque o sei importanti nazioni.

Nel frattempo, sarebbe opportuno che i presuntuosi leaders dell'Europa occidentale e del Canada ragionino sulle parole di Trump e riaprano le porte a Putin e alla Russia, staccandola dall'abbraccio mortale (per i Russi e per noi) con la Cina. 

16 giugno 2025

Seimila miliardi di risparmio privato

Un'indagine del principale sindacato dei bancari, la Fabi, ci informa che i risparmi degli Italiani hanno superato i SEIMILA MILIARDI.

Più del doppio del debito pubblico che sfiora i tremila miliardi.

A differenza delle "indagini" che sfornano soprattutto le associazioni dei consumatori con sospetta immediatezza rispetto a qualche notizia idonea a istigare alla rabbia, questa è un'indagine affidabile, perchè è sostanzialmente sufficiente sommare i depositi che le banche conoscono ed ecco il dato sul risparmio.

Naturalmente questa ricchezza privata fa gola al pubblico spendaccione e con le mani bucate.

Da notare che noi Italiani siamo riusciti a risparmiare nonostante le patrimoniali piovute negli anni: imu, capital gain, tassa sui depositi, tassa sulle compravendite di borsa, tutti oneri che NON hanno un loro corrispettivo in servizi come, almeno, accade per la Tari che è la tassa di scopo per lo smaltimento dei rifiuti.

Siamo riusciti a risparmiare alla faccia dell'unione europea che, ad ogni "raccomandazione" chiede al nostro Governo di vessare i cittadini Italiani con nuove e più elaborate tassazioni, per la trasformazione verde con la pretesa di farci cambiare coattivamente le automobili, le caldaie, pagare migliaia di euro per adeguare case vecchie ma perfettamente funzionali alle nostre esigenze con improbabili "cappotti" e interventi vari.

Tutte pretese che la sinistra, anti italiana da sempre, accoglie facendo la ola e spendendo già, con il pensiero (per fortuna oggi non può mettere le mani sui nostri risparmi) tutto il cucuzzaro che i cittadini hanno risparmiato e con un altro lobo del cervello pensando a nuove tasse per avere ancora più soldi nostri da sperperare per le loro paturnie ideologiche.

Arriva quindi un banchiere tedesco, roso dalla invidia, che dice che abbiamo troppi risparmi perchè paghiamo poche tasse e la ricetta è: più tasse e rivediamo gli estimi catastali.

Sì, perchè oltre ad avere seimila miliardi di risparmi, il 90% degli Italiani possiede una casa di proprietà e anche questo provoca il ballo di san Vito all'unione europea ed ai suoi ascari (o anche acari dei risparmi, vista la nociva fastidiosità con cui intervengono).

Dicono che esportiamo cervelli e giovani perchè vanno a percepire stipendi più alti all'estero, ma nessuno ricorda tutti quelli che tornano in Italia perchè la vita nelle Bengodi scandinave o britanniche è di gran lunga più costosa che in Italia ed è la ragione per cui non hanno la casa di proprietà e non riescono a risparmiare quanto risparmiamo noi.

Non bisogna basarsi sulla punta dell'iceberg, cioè su nani e ballerine, imprenditori e speculatori il cui modello di vita ci è sbattuto in faccia su riviste patinate.

Guardiamo l'insegnante, il bancario, l'operaio, l'avvocato, il salumiere e cosa vediamo o, meglio, cosa leggiamo nei romanzi che ci illustrano spezzoni di vita quotidiana ?

Leggiamo di persone alle prese con il conto in banca perennemente in rosso, con un appartamento, in affitto, di un paio di stanze, con un lavoro che non soddisfa e che li impegna per tutta la giornata senza potersi distrarre.

Avranno anche una sanità pubblica più efficiente della nostra, ma hanno anche una istruzione in cui il Latino è stato sostituito dall'informatica, con gran parte della popolazione che deve vivere più modestamente della maggior parte della popolazione italiana.

E non parlo del cibo, della qualità e del lavaggio del cervello che subiscono per mangiare porcherie all'insetto.

Ci credo che la Von der Leyen e i suoi complici vogliano mettere le mani sui nostri risparmi e, ancora una volta, si capisce come l'unione europea sia il problema e non la soluzione per l'Europa, i Popoli e le Nazioni europee.

A tutto questo mi fa pensare un semplice dato, quei SEIMILA MILIARDI di risparmi che noi Italiani abbiamo accumulato, grazie al nostro modello di vita che da Bruxelles vorrebbero distruggere usando la leva fiscale (come fecero le monarchie assolute per ridurre all'obbedienza i potenti feudatari e nobili locali) per abbassarci al livello degli scandinavi tristi e stanchi.

15 giugno 2025

Ci risiamo con "è un atto dovuto"

Un Carabiniere è stato ucciso da un malvivente armato fino ai denti, durante un inseguimento dopo aver sventato una rapina.

Il giorno dei funerali, alla presenza di Mattarella, Piantedosi e Crosetto, un magistrato ha iscritto nel registro degli indagati i Poliziotti che hanno catturato uno dei due malviventi, abbattendo l'altro che aveva fatto resistenza.

Il tutto viene giustificato con il solito ritornello: "è un atto dovuto".

Qui la discrezionalità, l'interpretazione dei magistrati non viene in aiuto ?

Discrezionalità e interpretazione che sarebbero l'elemento umano che dovrebbe rendere ogni atto più coerente ad un principio concreto e non teorico della Giustizia.

In questo caso (e in tanti altri prima e che sicuramente arriveranno dopo) non è così e l'elemento umano che dovrebbe rendere superiore la presenza di una persona fisica nell'amministrare la Giustizia, diviene un elemento di profonda ingiustizia.

Il Governo ha provato a raddrizzare la barca della Giustizia con il ddl Sicurezza, approvato dopo le ridicole sceneggiate della sinistra, ma evidentemente non basta.

Ho molti dubbi che, finchè sarà lasciata discrezionalità ai magistrati, ci possa essere vera Giustizia.

Allora tanto vale affidarsi alla intelligenza artificiale che, in pochi secondi, può esaminare tutte le leggi, le sentenze, la giurisprudenza, la dottrina e quindi esprimere un giudizio che non verrebbe inquinato dai personali orientamenti di un magistrato.

In fondo anche nel calcio hanno messo il var che limita la discrezionalità dell'arbitro, non sarebbe il caso di applicare le moderne tecnologie anche al Pianeta Giustizia ?

I giudizi sarebbero più rapidi, niente arretrati perchè l'intelligenza artificiale lavora h24 e, soprattutto, avremmo sentenze non inquinate dall'ideologia.

14 giugno 2025

Si svuotano gli arsenali

Una delle richieste che i pacifinti hanno sempre posto agli stati (soprattutto a quelli Occidentali e manifestando solo e soltanto nelle libere e sicure capitali dell'Occidente) è: svuotate gli arsenali.

Oggi vengono accontentati dalle migliaia di droni, missili, proiettili che, senza necessità di attuare le costose e lunghe procedure di smontaggio e smaltimento (troppa burocrazia, anche lì !), vengono sottratti agli arsenali per lanciarli sul nemico del momento.

Ogni giorno leggo, infatti, che la Russia lancia cinquecento droni a sua volta l'Ucraina nel lancia altri cinquecento, mentre in Medio Oriente Israele tra droni, bombe, aerei mette in campo migliaia di ordigni e l'Iran, pur piegato dall'attacco preventivo, riesce comunque a spedirne al nemico altrettanti.

E non sembra che abbiano esaurito le scorte, evidentemente in cantina non avevano le vecchie bollette o utensili da cucina che non si vogliono buttare via, ma armi che, nel tempo, rischiano di diventare obsolete e allora bisogna utilizzarle con urgenza prima che, come tutti gli elettrodomestici, arrivino alla loro scadenza programmata.

Così si può fare spazio per armi nuovi, migliorate, più efficaci, splendide nella loro lucentezza appena uscite dalla fabbrica, di precisione chirurgica che, se volessero, potrebbero individuare e tagliarci quel pelo che, passando rapidamente il rasoio al mattino, resiste impavido alla rasatura e di cui noi ci rendiamo conto solo dopo giorni.

Invidio i capi militari di Russia, Ucraina, Israele, Iran, perchè riescono, come niente, a trovare quello spazio che io non riesco più a trovare per i libri cartacei e sono stato costretto a rifugiarmi nel digitale.

Forse, se invece di chiedere, essendone quasi immediatamente accontentati come vediamo in queste ore, di svuotare gli arsenali, i pacifinti chiedessero di riempirli, arriverebbero ad un punto tale di saturazione che, come ho fatto io sostituendo i libri cartacei con il digitale, anche gli eterni nemici cesserebberoo di usare le lucenti armi che accumulano compulsivamente, per scegliere di farsi la guerra con le più moderne console, davanti ad un computer.

P.S.: avvertenza per i cattocomunisti. Voi non lo capirete, ma questo è un post amaramente ironico.

13 giugno 2025

L'ineluttabilità delle guerre

Israele, con una serie di missioni aeree che ricordano quelle della guerra dei "sei giorni" nel 1967 proprio in questo periodo, ha inflitto una pesante perdita all'Iran degli ayatollah.

Aspettiamoci una reazione.

Sono quasi ottanta anni che non c'è pace in Medio Oriente (se mai c'è stata dopo la caduta di Roma) e, ogni tanto, si accendono nuovi focolai, come quello in Ucraina, ma anche quelli che alzano il ditino per strologare sulla pace, hanno le loro responsabilità come coloro che nel 1999 disposero i bombardamenti alle porte di casa nostra, su Belgrado.

Penso che la guerra sia nata con l'Uomo e con l'Uomo morirà, quindi mai (Asteroide permettendo).

Spesso è difficile schierarsi perchè le contestazioni reciproche risalgono alla notte dei tempi e le ragioni degli uni e degli altri, sono superate dal tifo per gli uni o per gli altri come in una partita di calcio.

Ci sarebbe una Stella Polare per chi è estraneo ai combattimenti diretti ed è l'Interesse Nazionale.

Nel nostro caso spero che la Meloni e il Governo agiscano sulla base di una risposta ragionata e non di pancia alla domanda: cosa conviene maggiormente all'Italia e agli Italiani ?

Purtroppo talvolta, come nella questione Ucraina, siamo condizionati ad assumere posizioni obbligate perchè siamo all'interno di una vasta alleanza di nazioni.

Altre volte vediamo che un lavoro sporco viene svolto nel nostro interesse, anche se a parole lo condanniamo e questo in base al vecchio principio che fece dire a Roosevelt di Somoza: è un figlio di puttana, ma è il NOSTRO figlio di puttana.

E mi sembra poco credibile la litania pacifinta di tanti che, in palese contrasto con le loro parole di pace, trattano il prossimo alzando ogni giorno di più l'asticella degli insulti e i decibel dei latrati, fino ad augurare del male ad una bambina solo perchè figlia del Presidente del Consiglio che è leader della parte politica avversa.

Ecco, se non riusciamo a controllare i nostri istinti bellicisti in una discussione su questioni tutto sommato secondarie, come pensiamo di poter "chiedere la pace" tra due stati la cui ostilità reciproca affonda nella notte dei tempi ?


12 giugno 2025

La nobile battaglia di Trump per salvare la Civiltà

Pochi giorni fa, interessato da un commento letto su X, ho acquistato "Guerriglia" il primo di una trilogia scritta da Laurent Obertone che ipotizza una rivolta violenta in Francia degli immigrati, come è riassunta nella quarta di copertina:

Non l'ho ancora letto, era tra i libri da leggere, anche per decidere se acquistare gli altri due volumi della trilogia.

Quel che sta accadendo negli Stati Uniti mi ha invece indotto ad anticiparne la lettura che comincerò oggi, per vedere se la copertina trova una corrispondenza nel contenuto.

Basandomi peraltro sulla quarta di copertina, trovo molti punti di contatto con illustri predecessori sul tema, come i citatissimi Il Campo dei Santi di Jaean Raspail e Sottomissione di Michel Huellebecq.

Una curiosità: Raspail, Huellebecq e Obertone sono tutti francesi e tutto avviene in Francia, forse perchè la Francia è, tra tutte le nazioni dell'Occidente, quella che maggiormente si è persa nella invasione degli immigrati, vedendo erodere il proprio Benessere, la propria Sicurezza, la propria Identità, le proprie Tradizioni, la propria Cultura, da una devastante e veloce assimilazione di stampo Borg (veggasi Star Trek sul significato pertinente di "Borg" e "assimilazione").

I più intelligenti tra gli autori francesi hanno quindi, da tempi non sospetti, lanciato l'allarme, inascoltato dalla politica spesso guidata da soggetti che hanno anteposto il proprio interesse a quello della Nazione e, più in generale, dell'intera Civiltà Occidentale.

Trump cerca di invertire la rotta, con una battaglia pressochè solitaria, ma nella consapevolezza che se riuscisse a cambiare l'indirizzo degli Stati Uniti, anche le altre nazioni dell'Occidente seguirebbero e, tutti assieme, potremmo salvare la Civiltà Occidentale dal suo destino che sarebbe segnato se continueremo a diluire la nostra Identità, le nostre Tradizioni, la nostra Cultura con l'immissione massiccia di soggetti provenienti dalle più disparate parti del mondo che hanno, come minimo comun denominatore, la volontà di saccheggiare quello che i nostri Avi hanno costruito per il nostro, non il loro, Benessere.

A Los Angeles, a New York, a Denver, a Chicago, a Dallas, ovunque il Presidente Trump invierà le truppe per radunare ed espellere i clandestini, che in quanto illegalmente entrati in una nazione sono criminali come sono loro complici i cittadini che li difendono, li proteggono, li nascondono, li aiutano, sarà una battaglia di Civiltà, combattuta anche nel nostro interesse.

Se vinta, la Civiltà Occidentale, i Popoli e le Nazioni d'Occidente, potranno dire di aver superato la peggior crisi della loro Storia, che minaccia la loro stessa esistenza come Civiltà, come Nazioni, come Popoli.




10 giugno 2025

Gli Italiani hanno votato con buon senso e per l'Identità Nazionale

Oggi tutti a dire che "era prevedibile" il mancato raggiungimento del quorum per i referendum sul lavoro e sulla cittadinanza: allora perchè ci avete fatto spendere 400 milioni, inutilmente ?

A parte le voci di chi vuole rivedere la legge sul referendum (che ricordo fu la merce di scambio nel 1970 per l'approvazione senza barricate della legge sul divorzio, con tutti i paletti voluti principalmente dal pci !) e che mi trovano parzialmente d'accordo, il voto di domenica e lunedì ha dimostrato che gli Italiani sono più assennati e  hanno un senso di appartenenza alla Nazione ben maggiore di quello dei dirigenti cattocomunisti, dei partiti di opposizione, della sinistra della cei, del maggior sindacato italiano e di tanti altri che sono intervenuti, anche a sproposito, a favore del voto.

Anch'io ho amici a sinistra con i quali, tra l'altro, al di fuori delle arene social, è anche piacevole discutere (il che dimostra che, volendo, si può discutere senza ridursi allo slogan e al sentito dire urlato sulla tastiera) i quali erano convinti di arrivare almeno al 40% e consideravano il 30% di partecipazione una sconfitta.

Ovviamente adesso sposano le surreali tesi della Schlein che vorrebbe trasformare la disfatta in successo, ma questo rientra nei compiti del segretario di un partito sconfitto che ha l'obbligo di rincuorare le truppe sennò la rotta sarebbe completa.

Anche la tesi dei 14 milioni di votanti, più dei voti della Meloni nel 2022 non ha pregio, perchè si confrontano mele con pere, i votanti con i voti ad una Coalizione, ma se si confrontassero i votanti di ieri con quelli del 25 settembre 2022, allora saremmo 14 milioni contro 28 milioni.

Se vogliamo poi vedere il dato politico espresso dalle singoli voci dei referendum bocciati dagli Elettori, vediamo che i "sì" a favore dei quesiti vanno dai 12milioni e 249mila del primo referendum sul reintegro dai licenziamenti illegittimi, ai 9 milioni di quello sulla cittadinanza: sempre inferiori ai 12milioni e 400mila voti ottenuti dalla Coalizione di Centro Destra nel 2022 e cifra esplicitamente indicata, in una delle sue cervellotiche fantasie, dal capogruppo al senato del pd, il cattocomunista Boccia.

Comunque la si giri, quindi, è la boccia ... tura dell'opposizione.

Bocciati i quesiti, bocciato il tentativo di appropriarsi del voto referendario che è, da sempre, diverso da quello politico (ho ricordato il referendum sul divorzio del 1974 quando il "sì" non raggiunse la percentuale sommata dei voti dei partiti - DC e MSI - che lo sostenevano e in relazione al quale ricordo un vicino di casa che mi spiegò perchè lui, combattente volontario in Spagna dalla parte della Falange, missino da sempre, avesse votato "no").

Il Governo oggi è più forte, la sua maggioranza più coesa soprattutto a livello di elettorato.

La Schlein ha dato appuntamento alle politiche (nel settembre 2027 ... una vita, politicamente parlando), ma prima ci sono svariati appuntamenti piccoli e grandi, ognuno dei quali sarà sfruttato dagli anti Italiani che volevano concedere la cittadinanza agli immigrati in appena cinque anni, per cercare di sabotare un Governo che funziona, ci rappresenta benissimo, ci ha dato stabilità e senso della Nazione.

La Meloni, Salvini e, presumo, anche Tajani e Lupi lo sanno e come hanno benissimo gestito (Lupi, meno) questa vicenda del referendum, guidando alla vittoria il proprio Elettorato, così ho fiducia che sapranno superare tutte le difficoltà e anche quelle tematiche che li vedono non sempre allineati con i desiderata dell'Elettorato di Centro Destra, come, ad esempio, il sostegno che viene ostinatamente concesso a Zelensky.

09 giugno 2025

Immigrazione illegale problema globale

Mentre attendo l'esito della consultazione referendaria per poi commentare a dati consolidati, osservo con interesse la spettacolare e dirompente azione del Presidente Trump contro l'immigrazione illegale.

Anche Trump si deve confrontare con chi cerca di fargli lo sgambetto, in barba alla chiara volontà espressa dal Popolo e, come ad ogni latitudine, sono i giudici in prima fila a gonfiare il petto per ribaltare la volontà popolare, neanche fossero investiti di un potere divino al di sopra della Sovranità che appartiene al Popolo.

Al traino dei giudici seguono i pochi democratici sopravvissuti all'Armageddon elettorale di novembre e che sono ormai ridotti a sperare nelle divisioni altrui, perchè nel proprio campo vedono solo macerie.

Così Trump, incurante dei giudici, continua nella sua politica di individuazione ed espulsione con accompagnamento coatto dei clandestini.

I clandestini, negli Stati Uniti come in Italia e ovunque, sono criminali in quanto tali, cioè in quanto soggetti che hanno violato la legge entrando illegalmente in uno stato sovrano.

Gli Americani, come gli Italiani e chiunque nel mondo, li difenda, li nasconda, ostacoli le Forze dell'Ordine nell'adempiere al compito di individuarli, arrestarli e riaccompagnarli a casa loro, non sono oppositori, ma sono complici, quindi giustamente Trump ha inviato la Guardia Nazionale per aiutare le Forze dell'Ordine nel compito di far rispettare la legalità.

E' un segnale per tutti e un esempio anche per il nostro Governo che, se non passerà il referendum per la cittadinanza dopo cinque anni, avrà avuto conferma del sostegno popolare per adottare comportamenti analoghi, accelerando, indipendentemente ed a prescindere da qualsivoglia ostruzionismo delle toghe rosse, l'accompagnamento coatto dei clandestini al loro luogo di appartenenza, che può anche essere la località di partenza, non certo l'Italia.

Il Presidente Trump ci dimostra che la politica di un Governo eletto dal Popolo non la fa un magistrato.

08 giugno 2025

La guerra infinita dei "meme"


Il termine "meme" non mi piace e, al di là della dotta definizione del neologismo che troviamo sulla Treccani, lo considero niente altro che l'evoluzione del manifesto di propaganda degli anni sessanta e settanta.

Ricordo ancora quando i partiti pagavano ai proprietari di appartamenti prospicienti un tot per poter stendere, a cavallo di una strada, uno striscione, spesso con il solo nome e simbolo ed ho già citato in passate occasioni l'infortunio in cui incorse due volte il Partito Liberale con pubblicità che avrebbero voluto evocare ben altro delle prese in giro con cui venivano completati.

"L'uomo libero è liberale" diceva il manifesto cui una mano anonima aggiunse "e quello vegeto è vegetale".

Qualche anno dopo "Tu voterai liberale perchè" e la solita mano anonima "sei un coglione".

Con lo sviluppo della tecnologia siamo arrivati alle clip, come quella che riporto e che tratta il referendum.

Il contenuto corrisponde alla realtà, così come tanti altri video e immagini nei quali si sbugiardano quelli che oggi si stracciano le vesti per l'astensione scelta del Centro Destra, ma ne sostenevano la legittimità quando tornava loro comodo.

A forza di scambiarsi "meme" si allargano le differenze, perchè chi ci sta a rimanere con il cerino in mano senza replicare ?

Capisco che con esseri senza Onore nè Dignità come sono quelli di sinistra che ieri hanno trasformato la manifestazione pro palestinese in un comizio referendario e mettendosi a cantare bella ciao hanno spinto tanti tra le braccia di Netanyahu solo per marcare la differenza con i bellaciaoisti, non vi sia alcuna possibilità di dialogo.

E allora godiamoci pure i "meme" che li indicano come quel bambino che indicava il re che incedeva tronfio e superbo, dicendogli che era nudo, cioè dicendo semplicemente la Verità.

Perchè ridendo castigat mores.

 

07 giugno 2025

Visioni a confronto

I "professionisti dell'informazione" si sono eccitati per lo scontro tra il Presidente Trump ed Elon Musk.

Nella loro miseria quotidiana, quella che li fa coprire le laceranti divisioni a sinistra, la lite continua per la primazia del 2% tra Renzi e Calenda, la guerra interna sul lavoro, non par vero parlare di divisioni a destra, cercando, come già riuscì loro con Fini, di agganciare qualche illuso con i loro articoli faziosi.

Trump e Musk sono due personalità forti, in contrasto, ma lo vedo come un contrasto di visioni: idealista quella di Musk, realista quella di Trump.

Musk disegna un mondo come dovrebbe essere, nel quale lo stato, qualsiasi stato, faccia molti passi indietro dalla vita e soprattutto dalle tasche dei cittadini e tutto sia regolato dal Mercato con le sue leggi che premiano il Merito, l'Idea brillante, la Fantasia, il Lavoro.

Trump è il politico, cioè colui che agisce con il possibile, anche se sembra un elefante in cristalleria, ma deve agire così per togliere se non tutte, alcune delle incrostazioni che si sono accumulate nel tempo.

Trump sa di non poter realizzare il Mondo Ideale, perchè siamo già in un Mondo al contrario ben descritto dal Generale Vannacci, ma cerca una svolta, consapevole di tutti gli ostacoli da parte di chi ha beneficiato delle regalie e delle tasse, a cominciare dai magistrati, uguali ad ogni latitudine e, per me, da sostituire, tutti, con l'intelligenza artificiale nutrita delle leggi e dei regolamenti da applicare, senza alcuna "interpretazione".

I due dovrebbero trovare un punto di accordo, perchè Musk indica la strada e Trump deve cercare il sentiero praticabile per percorrerla.

06 giugno 2025

Gli sperperi per il cinema ci sono anche per l'editoria ?

Come ogni venerdì in cui sono a Bologna, mi ritaglio un'ora abbondante per girare tutti i reparti di una libreria del centro.

Anche se ormai, per esigenze di spazio, acquisto prevalentemente libri digitali, mi piace guardare le novità e da tempo ho notato che sono tante, tantissime, con un'offerta che, considerando che ogni tre per due ci dicono che in Italia si legge poco, non riesco a capire come possa, almeno, pareggiare i costi di produzione.

Non parliamo di remunerare l'autore o l'editore !

Avendo frequentato nel passato un grande della letteratura di fantascienza, un editor di fama internazionale, Ugo Malaguti purtroppo deceduto a soli 76 anni nel 2021, avevo in mente le vendite reali di prodotti che, all'inizio della sua attività, Ugo stampava in numero ben superiore agli ordini, per tenerli in magazzino che si andava riempiendo (ed era anche quello un costo) per averne a disposizione in occasioni specifiche.

Negli ultimi anni, con i nuovi sistemi di stampa e ristampa, aveva completamente cambiato tale politica, ma le vendite reali di ogni singolo volume restavano decisamente basse.

Ora quella era fantascienza, quindi posso immaginare che fosse rivolta ad una nicchia che si faceva ancora più ristretta in quanto la politica editoriale era quella di offrire prodotti di qualità, nel testo, nella traduzione, nella stampa e impaginazione e anche nella confezione, che quindi costavano ben di più dei volumetti da edicola.

I volumi editi da Ugo nel corso di 55 anni di attività, una collezione completa, fanno bella mostra occupando per intero due colonne di libreria che ho in casa ed è un piacere rileggerli, riprenderli in mano, sfogliarli.

Ma questa è un'altra storia.

Qualcuno, in tempi recenti, mi ha fornito uno "spiegone" che non ho ben compreso nei suoi passaggi, in relazione a fatturazioni, resi, rimborsi.

Ma mi ha confermato che le vendite sono di gran lunga inferiori alla quantità disponibile, anche per le pretese delle stamperie di un minimo di tiratura.

Ogni volta quindi che vado in libreria e vedo tutti quei volumi, alcuni anche con rilegature di qualità, mi domando: dov'è il business per la casa editrice ?

Da alcuni mesi ho visto che sono nate molte nuove case editrici che stanno sfornando testi e autori classici (in ultimo vedo decine di volumetti con i romanzi di Herman Hesse), probabilmente perchè sono venuti a scadere i diritti e quindi possono stampare e  pubblicare a piacimento, ma il costo della stampa resta e non credo che vendano così tanto da coprirli, considerato che la maggior parte di quei titoli un appassionato di letteratura li ha già letti e spesso sono anche presenti nella sua libreria.

Allora, dopo aver letto delle centinaia di milioni che vengono letteralmente sottratti agli Italiani per finanziare i cinematografari, mi viene il sospetto che anche nell'editoria siamo noi a finanziare tutte le iniziative editoriali.

E non è un pensiero che mi piaccia.

Da sostenitore del libero mercato, credo che lo stato non debba finanziare e coprire le passività di aziende commerciali private, anche quelle che si ammantano (talvolta senza fondamento) di svolgere operazioni "culturali".