Su tutto il rapporto con la Russia e la Cina.
Trump, forte della sua elezione a larga maggioranza e del fatto che non potrà avere (purtroppo) un terzo mandato, può parlare ed agire senza condizionamenti ed ha detto quello che sanno tutti coloro che sono interessati che la nostra Civiltà, quella Occidentale, recuperi la sua spinta propulsiva nell'interesse dei Popoli e delle Nazioni di tutto il mondo.
Fu un errore quello di Obama (e di chi lo ha seguito) escludere la Russia di Putin dal G8, grande intuizione di Silvio Berlusconi, perchè ha regalato la Russia, tradizionalmente proiettata verso l'Occidente, alla Cina, cioè alla nazione che è più distante ed ostile dalla nostra Civiltà per una tradizione, una storia, una cultura profondamente diversa cui si devono aggiungere 80 anni di regime comunista, cioè del livello più fetido cui possa giungere l'Umanità nei suoi rapporti sociali e modelli statuali.
Ciononostante Trump impartisce una lezione anche sulla Cina, ipotizzandone l'ingresso in un G7 che diventerebbe G9 (con Russia e Cina) o anche più se vogliamo valutare la rilevanza almeno economica, di nazioni come l'India, il Brasile, l'Australia.
Quello di Trump è realismo politico che si scontra con le fumose teorie di una vecchia Europa sclerotizzata sulle finzioni di un mondo che non c'è più, se mai c'è stato in passato.
La Russia e la Cina sono due realtà con cui fare i conti sia in campo economico che in campo politico e militare, è una idiozia escluderle dal dialogo per definire gli assetti del mondo.
La presenza di Russia e Cina a quel tavolo (o anche solo della Russia) avrebbe evitato il deflagrare della guerra in Ucraina e probabilmente avrebbe messo la mordacchia a regimi terroristi come quello iraniano, senza dover ricorrere ad un Israele che faccia il lavoro sporco per tutto l'Occidente.
La formula del G7 è probabilmente superata, perchè tutte quelle nazioni, a parte il Giappone, si ritrovano in quella alleanza militare che è la Nato, che potrebbe ben estendersi oltre l'asse atlantico per abbracciare tutte quelle nazioni che si riconoscono nei valori liberali dell'Occidente.
E mentre l'onu ha mostrato ormai da anni la sua inutilità, le sorti della Terra potrebbero meglio essere guidate da un assetto che veda dialogare un numero limitato di nazioni, rappresentative per Storia e Cultura, oltre che per la loro rilevanza attuale in campo economico e militare, un G7, cioè, allargato ad altre cinque o sei importanti nazioni.
Nel frattempo, sarebbe opportuno che i presuntuosi leaders dell'Europa occidentale e del Canada ragionino sulle parole di Trump e riaprano le porte a Putin e alla Russia, staccandola dall'abbraccio mortale (per i Russi e per noi) con la Cina.
2 commenti:
La storia purtroppo non si fa coi 'se' o coi 'ma', penso (già dai tempi dell'euro) che il nostro continente deve federarsi e costituirsi come Stati Uniti d'Europa con tanto di Presidente eletto per cinque anni. Il resto è il pollaio di chi si alza prima la mattina.
Non siamo nè un Popolo, nè una Nazione. Una simile unione è e sarebbe una forzatura, peggio delle riunificazioni socialiste degli anni Sessanta e Settanta. Molto meglio rivalutare e restituire poteri alle Nazioni ed ai Nazionalismi.
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