
Uno dei provvedimenti più significativi del recente decreto sicurezza è relativo alla istituzionalizzazione delle ronde.
E’ vero che la Lega ha da subito fatto un passo indietro, con la previsione che tali ronde non debbano essere armate se non di un (inutile e inoffensivo) telefono cellulare, ma è importante il riconoscimento giuridico di questo istituto, basato sulla volontà e volontarismo dei cittadini che assumono, in tal modo, una diretta responsabilità nel ripulire il proprio quartiere, la propria città dalla criminalità.
Quindi: riconoscimento e, in seguito, si poteva sperare in un ulteriore passo che rendesse le ronde effettivi corpi di pattuglie cittadine finalizzati a coadiuvare le Forze dell’Ordine per portare ordine e sicurezza nelle nostre strade.
Il fatto stesso che le ronde abbiano avuto, da subito e “ a prescindere” da ogni valutazione sul – per ora – scarso impatto che possono avere essendo disarmate, l’ostilità preconcetta di tutta la sinistra e di quegli ambienti cattolici più inquinati dalle tesi del “politicamente corretto”, è la dimostrazione della bontà dell’idea di costituire gruppi di cittadini che riportino ordine e sicurezza nelle nostre città.
Oggi però leggo che il ministro leghista Maroni fa un ulteriore e non richiesto passo indietro proprio quando, apparentemente, sembra difendere la decisione di istituire le ronde.
Maroni, infatti, “giustifica” l’istituzione delle ronde e sembra quasi dire: ma come, mi contestate ?
Eppure con questo provvedimento finisce la possibilità di “ronde fa da te” e tutte devono avere una loro canalizzazione, evitando eccessi.
Ma quali eccessi, signor ministro ?
Io di eccessi vedo solo la ostilità nei confronti dei cittadini che si difendono, che vengono incriminati per “omicidio volontario” e, come è accaduto all’orefice di Milano, si suicidano per la disperazione di dover, a 6 anni di distanza dal fatto, doversi ancora difendere, dalla quella che dovrebbe essere la giustizia, dopo essere stati costretti a difendersi dai rapinatori.
Signor ministro, queste continue retromarce della Lega mi preoccupano, perché avrei apprezzato molto di più che lei, nel difendere la scelta di istituzionalizzare le pattuglie cittadine, lanciasse il cuore oltre l’ostacolo e promettesse ancora più tutela ai cittadini.
Perché le ronde, per funzionare, devono essere armate.
Perché per stroncare la criminalità anche i cittadini onesti, che abbiano adempiuto al servizio militare o abbiano un certificato che attesti la loro capacità di usare le armi e non abbiano condanne o pendenze per reati contro la persona o la proprietà, possano liberamente armarsi e siano tutelati se difendono la proprietà e la vita loro e dei propri cari.
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E’ vero che la Lega ha da subito fatto un passo indietro, con la previsione che tali ronde non debbano essere armate se non di un (inutile e inoffensivo) telefono cellulare, ma è importante il riconoscimento giuridico di questo istituto, basato sulla volontà e volontarismo dei cittadini che assumono, in tal modo, una diretta responsabilità nel ripulire il proprio quartiere, la propria città dalla criminalità.
Quindi: riconoscimento e, in seguito, si poteva sperare in un ulteriore passo che rendesse le ronde effettivi corpi di pattuglie cittadine finalizzati a coadiuvare le Forze dell’Ordine per portare ordine e sicurezza nelle nostre strade.
Il fatto stesso che le ronde abbiano avuto, da subito e “ a prescindere” da ogni valutazione sul – per ora – scarso impatto che possono avere essendo disarmate, l’ostilità preconcetta di tutta la sinistra e di quegli ambienti cattolici più inquinati dalle tesi del “politicamente corretto”, è la dimostrazione della bontà dell’idea di costituire gruppi di cittadini che riportino ordine e sicurezza nelle nostre città.
Oggi però leggo che il ministro leghista Maroni fa un ulteriore e non richiesto passo indietro proprio quando, apparentemente, sembra difendere la decisione di istituire le ronde.
Maroni, infatti, “giustifica” l’istituzione delle ronde e sembra quasi dire: ma come, mi contestate ?
Eppure con questo provvedimento finisce la possibilità di “ronde fa da te” e tutte devono avere una loro canalizzazione, evitando eccessi.
Ma quali eccessi, signor ministro ?
Io di eccessi vedo solo la ostilità nei confronti dei cittadini che si difendono, che vengono incriminati per “omicidio volontario” e, come è accaduto all’orefice di Milano, si suicidano per la disperazione di dover, a 6 anni di distanza dal fatto, doversi ancora difendere, dalla quella che dovrebbe essere la giustizia, dopo essere stati costretti a difendersi dai rapinatori.
Signor ministro, queste continue retromarce della Lega mi preoccupano, perché avrei apprezzato molto di più che lei, nel difendere la scelta di istituzionalizzare le pattuglie cittadine, lanciasse il cuore oltre l’ostacolo e promettesse ancora più tutela ai cittadini.
Perché le ronde, per funzionare, devono essere armate.
Perché per stroncare la criminalità anche i cittadini onesti, che abbiano adempiuto al servizio militare o abbiano un certificato che attesti la loro capacità di usare le armi e non abbiano condanne o pendenze per reati contro la persona o la proprietà, possano liberamente armarsi e siano tutelati se difendono la proprietà e la vita loro e dei propri cari.
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