Oggi Mattarella ripassa la lezione e quindi cercherà di svolgere il tema: quale futuro nella politica italiana ?
Qualcosa sembra muoversi con i Cinque Stelle che potrebbero rinunciare alla presidenza del consiglio, con un passo indietro di Di Maio uguale e parallelo a quello di Salvini.
Ancora non basta.
Devono togliere ogni veto alla piena partecipazione di Forza Italia alle trattative e al governo, sennò Salvini e la Meloni devono, per onestà, lealtà e coerenza, rifiutare accordi separati.
Da parte sua anche Berlusconi deve fare un passo, volontario, indietro.
Non un obbligo, ma un gesto nobile, lasciando che sia qualcun altro (Toti ? La coppia di donne Bernini-Gelmini ? ) a partecipare alle trattative.
Un gesto volontario, che non deve essergli nè chiesto, nè imposto ma che potrebbe sbloccare la situazione con i Cinque Stelle.
Ma la vera "nobilitate" del Centro Destra e dei suoi leaders la si vedrà (vedrebbe) davanti ad un arroccarsi di Mattarella per un governo "di tregua", "istituzionale" o "tecnico" servo della commissione europea.
Il "NO" deve essere forte, deciso e senza appello.
Non è accettabile nessuno dei nomi apparsi in questi giorni, dagli sconosciuti Paino e Lattanzi, a Cassese e, ancor più, verso i tre nomi di donne (Raichlin, Severino, Cartabia) che, ognuna per la sua storia e le loro anche recenti attività e dichiarazioni, rappresentano il contrario della volontà popolare emersa dal voto del 4 marzo.
Un "NO" rivoluzionario per cambiare veramente il modo di far politica e di affrontare i problemi, affrancandosi dai parrucconi di Bruxelles e dai loro maggiordomi e dame di compagnia italiane.
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1 commento:
L''ha chiamato "governo neutrale", ma è la solita sbobba tecnica in salsa eurocratica.
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