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27 maggio 2018

In nome di chi, Mattarella, blocca la nomina dei ministri ?


Nel momento in cui scrivo (sempre il giorno prima della pubblicazione) la costituzione del nuovo governo è bloccata dai veti di Mattarella.
In nome dell'art. 92 della costituzione, costui pretende che sia nominato qualcuno di suo gradimento ma che potrebbe non rappresentare la volontà di quel Popolo cui, in base all'art. 1 della stessa costituzione, appartiene la Sovranità.
In pratica Mattarella vorrebbe che a gestire un programma, gradito al Popolo, fossero personaggi graditi a Bruxelles che quel programma vedono come se fosse scritto da Belzebù in persona.
A parte la considerazione che un articolo 1 è sicuramente più rilevante di un articolo 92 (e persino la "costituzione nata dalla resistenza antifassista ..." consente di modificare il 92 ma non l'1) perchè votiamo se, poi, qualcuno che non è stato votato può (o, almeno, ci prova) agire come se nulla fosse stato deciso dal Popolo ?
Il contratto tra Lega e Cinque Stelle rappresenta una sintesi dei programmi che hanno ottenuto la maggioranza dei voti e gli interpreti di quel contratto devono crederci e non remare contro.
Diversamente, meglio denunciare apertamente che il governo non si è potuto costituire perchè Mattarella non ha voluto firmare la nomina di alcuni ministri fondamentali per l'attuazione del contratto e andare al voto anticipato (e, perchè no, visto lo squagliamento del Centro Destra, con una nuova coalizione tra Lega e Cinque Stelle che otterrebbe una maggioranza tale da poter anche cambiare la costituzione).






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1 commento:

Nessie ha detto...

Come ho detto infinite altre volte, con la globalizzazione sono saltati gli schemi: non più destra contro sinistra, o peggio, centrodestra contro centrosinistra, ma sovranisti contro eurocrati e mondialisti. E dato che la sinistra (e pure certa pseudodestra) è loro serva, va da sé che chi vuole l'indipendenza del nostro paese deve inventarsi strade innovative.

A Salvini il grande merito di averlo intuito prima degli altri. Ecco perché l'intuizione di aver lavorato insieme ai 5 stelle è stata felice. Hanno imparato a lavorare gomito a gomito, sono giovani, non hanno paura dell'establishment e le difficoltà creano e creeranno coesione. Forse siamo entrati in una nuova fase di liberazione...