L'erede di Vercingetorige (ma loro preferiscono una storia taroccata con i fumetti di Asterix) ha richiamato l'ambasciatore a Roma per protesta contro quelle che lui chiama le interferenze negli affari interni della Francia.
Proprio lui (loro, i francesi) che non perde occasione per mettere il becco (e non solo) negli affari interni altrui, dalla Libia al Venezuela e anche in Italia, dove si è permesso di giudicare la politica immigratoria del nuovo Governo, con la pretesa che l'Italia continui ad essere la discarica dei clandestini in arrivo dall'Africa.
Avremmo dovuto, dopo le esternazioni di Micron sulla chiusura dei porti e la politica di Salvini, richiamare noi l'ambasciatore da Parigi.
E, adesso, nessuno venga a dire che dobbiamo fare la Tav per avere collegamenti più veloci con la Francia.
E nessuno venga a dire che l'Europa è una unione giustificata da comuni valori.
I francesi devono smetterla con la loro ingiustificata boria ed arroganza, ne abbiamo le scatole piene.
Che il loro ambasciatore resti pure a Parigi e che il nostro rientri subito a Roma.
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