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No alla deriva

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07 febbraio 2019

Opposizione stordita dal successo di quota cento


Con "quota cento" il Governo ha inflitto la prima picconata alla Fornero e, nel medesimo provvedimento, sin troppo sottovalutata, c'è la seconda picconata: il blocco della pensione anticipata a 42 (41 per le donne) anni e dieci mesi, senza ulteriori aumenti derivanti dall'aspettativa di vita.
Un successo di Popolo, contro l'avidità di ottusi burocrati che hanno in testa solo i numeri del bilancio e, però, sperperano a mani basse 80 euro di qua, altri 80 di là, quando torna loro comodo.
Lo stordimento dell'opposizione e della stampa che la sorregge è evidente.
Un giorno affermano che il provvedimento è insostenibile, costa troppo.
Il giorno dopo invece dicono che il provvedimento comporta un taglio dal 20 al 35% della pensione per chi vi aderisce.
Allora delle due l'una: o costa troppo allo stato, oppure, tagliando la pensione, lo stato risparmia.
E ancora affermano che è un provvedimento per il Nord, poi esce un dato sulle prime domande e si scopre che il 42% è al sud.
In realtà sono tutte balle.
Il provvedimento (che è solo una prima picconata alla Fornero, ne dovranno arrivare altre e più pesanti !) è una opportunità per i cittadini, per consentire un maggior godimento del proprio benessere, è un atto di giustizia vera, perchè chi ha lavorato per quaranta anni, ha già lavorato abbastanza e spetta a lui e a lui solo decidere se continuare o godersi il frutto di quanto prodotto.
Perchè non è vero che sia un costo per lo stato e non è vero che ci sia un taglio alla pensione.
Poichè, ormai, i lavoratori stanno avviandosi verso il contributivo integrale, la pensione è il corrispettivo di tutto quello che un lavoratore ha accantonato, senza alcuna regalia e senza sottrarre nulla a nessuno.
E la conferma l'abbiamo dalla favola del "taglio" che non c'è, perchè il presunto taglio è solo la logica conseguenza dell'andare in pensione prima della vecchiaia, quindi con meno anni di contributi: se uno versa per meno anni, percepisce di meno proprio perchè non toglie niente a nessuno, ma usa il suo accantonamento.
E, ancora una volta, si tratta di una libera scelta dell'individuo che, non più oppresso da una feroce legislazione di uno stato invasivo e tiranno, decide se preferisce liberarsi prima dal lavoro, ma con una pensione più bassa oppure continuare per qualche altro anno per avere una pensione più alta.
Libertà.
Ma è qualcosa che gli euro cattocomunisti non possono capire.




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