Con "quota cento" il Governo ha inflitto la prima picconata alla Fornero e, nel medesimo provvedimento, sin troppo sottovalutata, c'è la seconda picconata: il blocco della pensione anticipata a 42 (41 per le donne) anni e dieci mesi, senza ulteriori aumenti derivanti dall'aspettativa di vita.
Un successo di Popolo, contro l'avidità di ottusi burocrati che hanno in testa solo i numeri del bilancio e, però, sperperano a mani basse 80 euro di qua, altri 80 di là, quando torna loro comodo.
Lo stordimento dell'opposizione e della stampa che la sorregge è evidente.
Un giorno affermano che il provvedimento è insostenibile, costa troppo.
Il giorno dopo invece dicono che il provvedimento comporta un taglio dal 20 al 35% della pensione per chi vi aderisce.
Allora delle due l'una: o costa troppo allo stato, oppure, tagliando la pensione, lo stato risparmia.
E ancora affermano che è un provvedimento per il Nord, poi esce un dato sulle prime domande e si scopre che il 42% è al sud.
In realtà sono tutte balle.
Il provvedimento (che è solo una prima picconata alla Fornero, ne dovranno arrivare altre e più pesanti !) è una opportunità per i cittadini, per consentire un maggior godimento del proprio benessere, è un atto di giustizia vera, perchè chi ha lavorato per quaranta anni, ha già lavorato abbastanza e spetta a lui e a lui solo decidere se continuare o godersi il frutto di quanto prodotto.
Perchè non è vero che sia un costo per lo stato e non è vero che ci sia un taglio alla pensione.
Poichè, ormai, i lavoratori stanno avviandosi verso il contributivo integrale, la pensione è il corrispettivo di tutto quello che un lavoratore ha accantonato, senza alcuna regalia e senza sottrarre nulla a nessuno.
E la conferma l'abbiamo dalla favola del "taglio" che non c'è, perchè il presunto taglio è solo la logica conseguenza dell'andare in pensione prima della vecchiaia, quindi con meno anni di contributi: se uno versa per meno anni, percepisce di meno proprio perchè non toglie niente a nessuno, ma usa il suo accantonamento.
E, ancora una volta, si tratta di una libera scelta dell'individuo che, non più oppresso da una feroce legislazione di uno stato invasivo e tiranno, decide se preferisce liberarsi prima dal lavoro, ma con una pensione più bassa oppure continuare per qualche altro anno per avere una pensione più alta.
Libertà.
Ma è qualcosa che gli euro cattocomunisti non possono capire.
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