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No alla deriva

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06 febbraio 2019

Camomille per Juncker e Mattarella


L'unione sovietica europea è in ebollizione.
Più si avvicinano le elezioni di maggio, più i partiti nazionalisti vengono accreditati di buoni sondaggi, più il sinedrio globalista si preoccupa e mostra il suo viso feroce, chiamando a raccolta tutti i propri adepti.
Così si intima ad un Governo e ad uno Stato Sovrano di procedere con la costruzione di un 'alta velocità che non si capisce quale utilità possa avere.
Ma con una faccia di bronzo senza limite minacciano di chiedere indietro i contributi "europei" dimenticandosi che quelli sono tutti soldi nostri, degli Italiani, perchè l'Italia contribuisce (contribuiva, mi piacerebbe scrivere ...) al bilancio dell'unione sovietica molto più di quanto da essa riceve e sicuramente più di quel paio di miliardi che vorrebbero estorcerci di nuovo.
E mentre l'Italia continua a bloccare l'unanimità sul Venezuela, ecco che arriva colui che dovrebbe rappresentare l'Unità della Nazione, difendendone la Sovranità e l'Indipendenza che, invece di fare scudo al Governo legittimo nelle sue legittime decisioni, lo sollecita ad adeguarsi alle posizioni degli altri stati europei.
Eppure dov'era Mattarella quando c'era da abbattere un tiranno, Saddam, ben peggiore e più pericoloso per noi di Maduro ?
Il suo partito marciava per le strade dietro l' arcobaleno dei pacifinti.
E che dire della brillante operazione che, distruggendo un Gheddafi ormai domo e allineato, ha scoperchiato quel vaso di Pandora che è la Libia ?
Meglio restare neutrali
Perchè la scelta non è tra Maduro e Guaidò, ma la scelta è tra affermare la propria Sovranità e Indipendenza oppure inginocchiarsi da sudditi alla sovranità limitata di brezneviana memoria, rispolverata da Juncker, Macron e compagni nel nome della "unione sovietica europea".



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