Al di là della situazione del Venezuela (che non conosco, anche perchè non mi fido delle cronache a senso unico della comunicazione ufficiale) plaudo alla scelta del Governo di far venir meno l'unanimità sul riconoscimento del non eletto Guaidò, impedendo quindi una posizione europea comune.
Guaidò si è autoproclamato presidente e l'appoggio ottenuto dai circoli finanziari e politici globalisti (purtroppo anche da Trump che in questa occasione si è uniformato al politicamente corretto) mi ricorda tanto le modalità eterodirette con le quali Berlusconi fu rimosso nel novembre 2011 e sostituito da Monti, beniamino di quegli stessi poteri che oggi sostengono Guaidò.
Ma soprattutto, il voto contro dell'Italia, impedendo la necessaria unanimità, ha rassegnato agli gnomi di Bruxelles e di Francoforte un messaggio molto forte.
Perchè il Venezuela è lontano e ininfluente per i nostri interessi, ma la decisione sul bilancio coinvolgerà necessariamente tutti gli organismi europei che opprimono i Popoli e le Nazioni d'Europa e le possibilità di spese di quel sinedrio di privilegiati.
Non è quindi scontato il voto dell'Italia e questo potrà fare coppia con un futuro europarlamento dove i nazionalisti avranno sicuramente molto più peso di quanto non ne abbiano oggi.
Il voto contro dell'Italia sul Venezuela è un' ulteriore picconata contro un'unione fondata sugli affari, la moneta, i finanzieri, sacrificando il benessere e la libertà dei cittadini europei.
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