Non potendo nulla contrapporre alla forza delle idee, la sinistra riesuma una improbabile "questione morale" per stornare l'attenzione dalle proposte politiche di Salvini e della Lega che vanno nel senso desiderato dagli Italiani (pensiamoci bene. Su immigrazione, tasse, sicurezza e legittima difesa, pensioni, lavoro, autonomia, la sinistra è sempre contraria a quello che sarebbe necessario e utile all'Italia e che gli Italiani vorrebbero veder realizzato).
Avvicinandosi una scadenza elettorale, ancor più forte è il tentativo di demolizione mediatica e giudiziaria di Salvini e della Lega.
Così, dopo Siri, tocca ai sindaci e allo stesso Salvini al quale si imputa l'uso dei "voli di stato" in modo improprio.
Non par vero ai grillini, surclassati nell'arte del governo nonostante la loro supponenza, di accodarsi alla liturgia della demonizzazione di chiunque faccia qualcosa di concreto, imputandogli la "corruzione".
Aveva ragione il Berlusconi degli anni migliori (quello che per me resterà sempre il vero Berlusconi, non l'irriconoscibile controfigura di oggi) quando disse che la sinistra avrebbe accusato delle peggiori nefandezze chiunque portasse alla vittoria il Centro Destra, preferendo, sempre e comunque, un leader al loro livello, disposto a prenderle senza reagire.
Oggi il "nuovo" Berlusconi è portato in palmo di mano dalla stampa che spera di trovare in lui qualcuno che sottrae voti al "mostro", Matteo Salvini.
Ma è Salvini quel leader che sta portando al Centro Destra (quello vero, non quello succube della sinistra) quel quid in più che era di Berlusconi e che ha consentito di contenere la deriva clericomarxista.
C'è un solo modo per rispondere ai nuovi attacchi (che si ripeteranno ad ogni scadenza elettorale): votare Lega il 26 maggio per dare a Salvini un grande mandato popolare, per resistere e rispondere a tono alle aggressioni di ogni natura.
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3 commenti:
Domani, come da mio ultimo post, sarò alla manifestazione a MI in piazza Duomo. Ci vai anche tu?
No. Posso pensare di partecipare a qualche manifestazione se la organizzassero sotto casa ... forse.
Ma io sono già sotto casa. O meglio, dietro casa.
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