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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

25 luglio 2020

Valutare impegno diretto

L'iniziale apertura della Meloni verso Conte a seguito del "risultato" ottenuto a Bruxelles, sembra sia prontamente rientrata e anche Fratelli d'Italia, con una serie di piccole sterzate, si è riportato in linea con la Lega e Salvini.
La Meloni, probabilmente, ha mostrato i suoi limiti subendo psicologicamente la campagna di propaganda dei megafoni del regime che, a reti unificate (carta, radio e televisione) hanno proclamato il trionfo del Cesare Conte anche se non ha portato in catene a Roma il Vercingetorige Rutte (e neppure la sua testa infilate in una lancia).
La veemente reazione dei lettori, sostenitori e militanti di Fratelli d'Italia (pare che siano stati circa duemila in poche ore le risposte - anche offensive - al tweet con il quale la Meloni sembrava voler riconoscere la vittoria di Conte) ha dimostrato quanto la Meloni sia attenta agli umori del suo, anche solo potenziale, elettorato (non ricordo di aver letto un solo commento favorevole).
Adesso la posizione della Meloni, come già quella di Salvini, è soddisfacente, anche in merito al voto sullo scostamento di bilancio per fare nuovo debito.
Altrettanto non si può dire di Berlusconi che, forse distratto dalle trattative per la buonuscita della Pascale, sembra crogiolarsi in una ritrovata apparente centralità.
Sono personalmente convinto che Letta e Confalonieri gli abbiano fatto balenare l'ipotesi del Quirinale nel 2023 se terrà un atteggiamento moderato e temo che il Cav stia già sognando il momento e magari preparando le barzellette con cui farcire il discorso inaugurale.
Che non avremo modo di ascoltare, perchè Berlusconi, da uomo d'affari, crede che la parola dell'interlocutore abbia un valore e non ha ancora imparato (dopo Scalfaro, Ciampi e Napolitano) che così non è quando l'interlocutore è un cattocomunista.
Intanto tre senatori, tra i quali il famoso Quagliarello che entra ed esce dalle liste di Forza Italia e del Centro Destra come da un supermercato, si sono iscritti al gruppo misto, si dice per puntellare il governo.
Non ci sono quindi prospettive per immaginare un voto imminente e si prefigura una lunga permanenza nell'inferno dell'opposizione.
Auspicando che Salvini e la Meloni continuino a fare opposizione e non cedano, mai, neppure ammantandolo sotto la foglia di fico dell' "interesse nazionale", alle sirene che la stampa serva fa suonare a sostegno delle consorterie di potere, affaristico e finanziario, di cui il governo grillino cattocomunista è espressione quale suddito dell'unione sovietica europea.
Il pericolo è che i consiglieri fraudolenti, che ci sono sempre e ovunque, allettati da prebende e riconoscimenti che i cattocomunisti non mancano mai di elargire (comunque a spese del contribuente italiano) a chi ignora Valori e Ideali per pensare prosaicamente alla propria pagnotta, insinuino cattive idee ai due leader o, peggio, riescano a coalizzare altri consiglieri fraudolenti per sostituirsi loro.
Vale quindi la pena valutare, per chi ne ha il tempo, di un impegno diretto nelle strutture della Lega o di Fratelli d'Italia, al fine di contrastare ogni cedimento a qualsivoglia ipotesi di governi di unità nazionale, di opposizioni responsabili o di "interesse nazionale".
Perchè il primo interesse nazionale è cacciare i cattocomunisti dal governo, per riprendere il respingimento dei clandestini, la riduzione delle tasse e la rinascita anche morale della Nazione.

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