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30 agosto 2024

Procurato allarme

Ho sempre operato nell'ambito del civile e quindi il diritto penale resta un vago ricordo degli anni universitari, ma credo che sia ancora in essere il reato di "procurato allarme".

Ed a quel reato ho pensato quando ho saputo delle "grida" di Repubblica che, non si sa come, ha annunciato il taglio dell'assegno unico per la famiglia.

La smentita non poteva essere più secca di quella data da due ministri e dal Presidente del Consiglio, ma quelle affermazioni partorite in non si sa bene quale sottoscala, hanno dato luogo a dibattiti, proclami, trasmissioni radiofoniche, come se fossero vere, mettendo in allarme i percettori di quell'assegno.

Senza motivo.

E' un pezzo che mi domando da dove nascano le "anticipazioni", soprattutto sulle scelte di carattere economico quando si tratta di predisporre le previsioni di bilancio.

Escludendo impiegati infedeli che rischierebbero troppo passando bozze alla stampa, sono giunto alla conclusione che i giornalisti militanti si arrovellino su cosa scrivere per portare il massimo danno ad un governo che a loro non piace e, incurante dei danni che fanno, sparano ad alzo zero, tanto nessuno di loro sarà mai chiamato a risponderne.

E così, non posso che estrarre da un cassetto della memoria il "procurato allarme" che, se utilizzato contro queste "anticipazioni" senza fondamento, potrebbe aiutare a riportare la Politica nell'ambito del dibattito delle idee, del confronto parlamentare sui provvedimenti che esistono in atti e non nella fantasia di alcuni e della miglior scelta per il bene della Nazione e degli Italiani tutti.

E certamente non è un bene lanciare allarmi su provvedimenti inesistenti.

A questo punto nessuno può più prestar fede a quello che ci viene propinato dai "professionisti dell'informazione".

1 commento:

Nessie ha detto...

A proposito di "professionisti dell'informazione" per costoro siamo già allo ius soli. Infatti l'assassino di Sharon Verzeni è di "nazionalità italiana" col nome di Moussa Sangare (un nome spiccatamente italiano), anche se poi la famiglia proviene dal Mali.
Ergo se ne deduce che se ha la "nazionalità italiana" è un "nuovo italiano" del Mali, il quale ha avuto un raptus omicida, poverino. Pertanto, va perdonato.