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18 agosto 2024

Nazionalità e cittadinanza

Il dibattito innescato un anno fa dal Generale Vannacci con il suo saggio "Il mondo al contrario" nel quale, in poche righe tra tanti temi, cita la pallavolista Egonu per dire che non ha le caratteristiche somatiche dell'Italianità, è degenerato come sempre quando i cattocomunisti non hanno argomenti da proporre e ignorano il significato delle parole.

La pallavolista è in possesso della cittadinanza italiana.

Nessun dubbio quindi che sia cittadina italiana, perchè così vuole la legge.

Ma la cittadinanza non è la nazionalità, la prima essendo l'appartenenza giuridica ad uno stato chiamato Italia, la seconda invece l'appartenenza ad una Gente, "una d'arme, di lingua, d'altare, di memorie, di sangue e di cor".

Il Generale Vannacci ha semplicemente constatato un fatto incontrovertibile: la pallavolista non ha le fattezze della Gente Italiana, senza per questo negare il suo essere cittadina italiana.

L'ignoranza palesata dai cattocomunisti sulla differenza tra nazionalità e cittadinanza, è sintomo di una visione gravemente distorta del mondo in cui viviamo che porta a situazioni come quella inglese o francese.

L'incapacità di cogliere differenze sostanziali per un malinteso senso di ottusa e paternalistica accoglienza e condivisione, porta a rinunciare al meglio delle caratteristiche della nostra Gente, per genuflettersi con una rinuncia a senso unico.

L'odio dei cattocomunisti per la nostra stessa Gente arriva da lontano, da una ostilità verso lo stato italiano che avrebbe usurpato il potere temporale della chiesa il cui universalismo somiglia tanto, troppo, all'internazionalismo socialcomunista.

Un internazionalismo che li ha portati a fare sempre scelte sbagliate nel nome dell'anti italianità.

Dall'ostilità all'acquisizione di colonie al neutralismo nella prima guerra mondiale, fino ad opporsi alla Nato, all'installazione dei missili Pershing e Cruise nel 1984 e via via fino all'attuale giravolta a favore dell'unione europea nella quale vedono una nuova unione sovietica, cioè un nuovo internazionalismo che calpesti comunque l'Italia, la Nazione, la Patria.

Ma se non si riesce (o non si vuole ?) a comprendere anche nozioni di base come la differenza tra cittadinanza a nazionalità, come possiamo pensare di continuare a vivere pacificamente sotto lo stesso tetto che si chiami Italia o unione europea ?

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