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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

09 agosto 2024

A' la guerre comme à la guerre

Leggo con stupore i commenti alle azioni di guerra nei due teatri oggi al centro dell'attenzione: Ucraina e Medio Oriente.

Lo stupore deriva dal fatto che ci si scandalizza per azioni sicuramente feroci, che provocano decine di vittime (morti e feriti), ma che non sono altro che parte di quell'attività umana che è la guerra.

La Russia si indigna per l'attacco sul proprio territorio degli ucraini che avanzano tra gli applausi dei giornali, anche italiani, che li sostengono, quegli stessi giornali che, quando è la Russia ad avanzare e ad uccidere civili, parlano di crimini di guerra e vorrebbero processare Putin davanti ad uno squalificato tribunale internazionale.

Lo stesso tribunale internazionale che si squalifica ancora di più mettendo sotto accusa Netanyahu e altri politici e militari israeliani, questa volta con il plauso della Russia che dimentica le atrocità che, almeno dalla seconda metà degli anni sessanta, commettono i terroristi palestinesi nel mondo.

Mettere delle regole alla guerra è quanto di più ridicolo possa esserci.

Se una nazione entra in guerra, qualunque sia il motivo, lo fa con l'intenzione di vincere, non importa come, perchè, come ben sappiamo noi Italiani, l'importante è vincere, perchè chi perde paga e molto salato.

Non mi scandalizzano quindi le azioni di Israele, nè i bombardamenti russi in Ucraina e le azioni degli ucraini in Russia.

Mi scandalizzoo quando ci sono degli abatini, a corrente alternata a seconda di chi colpisce chi, che si scandalizzano.

E' la comunità internazionale che, invece di prendere parte alla tifoseria per gli uni o gli altri, dovrebbe adoperarsi per far terminare rapidamente ogni conflitto e, soprattutto, visto che c'è e ci costa miliardi, l'onu dovrebbe assumere, sempre ed a prescindere una posizione equidistante e non sostenere le ragioni di alcuni contro quelle di altri.

Vanno ascoltate le popolazioni che devono poter decidere se preferiscono essere parte di una nazione, di un'altra o essere indipendenti.

Ma non ci può stupire se una guerra porta sangue, sudore e lacrime.

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