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13 agosto 2024

Prove generali di Inquisizione

Ieri, nelle prime ore di questa giornata per l'Italia, Elon Musk ha ospitato su X una lunga intervista con Donald Trump.

Credo che l'opinione di un candidato alla presidenza degli Stati Uniti, che già è stato presidente per quattro anni in cui nessuna guerra è scoppiata e nessuna invasione è stata posta in atto, possa essere un motivo di interesse non solo per gli americani, ma anche per noi europei.

Un certo Thierry Breton, commissario uscente, francese, macroniano, ha inviato una lettera a Musk, intimandogli di non diffondere informazioni sbagliate come risulterebbero dalle parole di Trump (senza neppure sapere cosa avrebbe detto e di cosa avrebbero parlato).

Se Musk non l'avesse evitato, la commissione europea lo avrebbe sanzionato.

A parte la risibile pretesa di imporre il bavaglio a due cittadini che non fanno parte dei 27, che risiedono in uno stato straniero, potente alleato, anzi primus inter pares in Occidente, che trasmettono da quello stato fuori dai confini delle 27 nazioni europee, appare gravissima la pretesa di ergersi a giudice di ciò che si può dire e ciò che invece deve essere proibito.

Le prime avvisaglie le avemmo con il covid che per alcuni fu la prova generale, per verificare come avrebbe reagito la popolazione.

Poi vediamo la repressione che, appena eletto, sta conducendo il governo laburista contro i Patrioti britannici.

Abbiamo visto gli atteggiamenti e le decisioni del comitato olimpico internazionale che non sa, parole del suo stesso presidente, individuare un criterio per distinguere un uomo da una donna.

In Italia, fortunatamente, i portabandiera di quella tendenza sono una minoranza, consistente, rumorosa, con appoggi formidabili tra i capitalisti, il vaticano, le coop, i sindacati, la magistratura, la stampa, ma ancora di minoranza di tratta.

Nonostante però il suo essere minoranza, grazie a tutti i suoi appoggi, non perde occasione per lanciare crociate contro chi non si allinea, come il Generale Vannacci, che riafferma una ovvietà circa le caratteristiche somatiche di una atleta, non corrispondenti a quelle degli Italiani o come l'avvocatessa Bernardini de Pace che rivendica il diritto ad usare, come sempre fatto in passato, la parola "negro" che non è offensiva, appartiene alla nostra Lingua ed è la più appropriate per riferirsi a persone di origine africane e di pelle scura, come risulta da tante commedie, gialli, traduzioni, barzellette che, anche nella rigidissima televisione italiana degli anni Sessanta, citavano i "negri" nella più totale accettazione e senza che alcuno obiettasse o la ritenesse una espressione offensiva.

Ma il disegno generale è ormai delineato e le pretese di censura, di sanzioni, di manipolazione di opere letterarie, d'arte e dell'ingegno, sono perfettamente in linea con gli atteggiamenti che pose in atto l'Inquisizione tra il XII e il XVI secolo e delle purghe di Stalin, Pol Pot e Mao contro gli oppositori che osavano esprimere opinioni difformi dalle loro e addirittura pensare con la propria testa.

Starmer, Bach, Breton, sono solo gli esecutori, sordi e ciechi, di un tentativo, forse il più organico e diffuso mai tentato, di cancellare la Libertà per applicare un dirigismo di marca integralista.

Ribellarsi è doveroso.

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