Dopo tanti anni in cui eravamo la Cenerentola dell'unione europea, tollerati, sopportati solo se eseguivamo gli ordini di quelli che, nei secoli, si erano abituati a considerare l'Italia terra di conquista e campo di battaglia, la ruota è girata.
Grazie al voto degli Italiani, la nostra Nazione ha finalmente un governo che, per la prima volta dal novembre 2011 è espressione della volontà popolare e non di consorterie di potere affaristico e finanziario.
I risultati si vedono, l'Italia è un punto di riferimento internazionale, il Governo ha una maggioranza solida e stabile, gli investitori sono invogliati a venire in Italia, lo spread, totem della sinistra antiberlusconiana e antitaliana, è ai minimi, i conti sono in ordine e senza tassazioni in aumento o aggiuntive, ma anzi con una intonazione al ribasso.
Le agenzie di rating, altra invenzione del turbocapitalismo, le cui valutazioni sono sempre state la foglia di fico per le politiche cattocomuniste contrarie all'Italia e agli Italiani, registrano lo stato di salute dell'Italia confermando il rating e dando una previsione positiva per il futuro.
Naturalmente tutto questo non può essere digerito da chi campa sullo scontento, sui sacrifici altrui, sulle tasse da elargire agli amici e così assistiamo ad una reazione violenta di chi ha guadagnato a spese dell'Italia e degli Italiani e oggi rischia di perdere le sue posizioni di rendita.
Sono i cattocomunisti eredi delle due chiese più antitaliane, pur se per motivi e con radici differenti, che ci siano: quella clericale e quella marxista.
I cattocomunisti non possono tollerare che l'Italia emerga dalla palude con una politica liberale e di destra, anche se solo timidamente tale.
Così gettano tra i piedi del Governo ogni genere di ostacolo, confidando anche nei magistrati militanti che, eletti da nessuno, ma in quel ruolo unicamente in virtù di un semplice concorso pubblico, pretenderebbero di dettare la politica di un Governo eletto dal Popolo.
Il Governo Meloni ha un approccio molto cauto, molto lento, almeno rispetto ai miei desideri e, talvolta, non condivido le scelte come quella di sostenere l'Ucraina di Zelensky invece di mostrarsi più equidistante per giocare la carta di una mediazione.
Ma l'alternativa al Governo Meloni sarebbe un ritorno agli undici anni di Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte2, Draghi.
E allora non ci resta che fare quadrato attorno al Governo Meloni per dargli quella forza elettorale e popolare che consenta di riportare la magistratura militante nell'alveo delle competenze attribuite da un semplice concorso che non autorizza a ribaltare la linea di un Governo votato dagli Italiani, per gli Italiani e non certo per i clandestini, da qualunque stato provengano.
Nella convinzione che ha ragione quel magistrato di cui la stampa oggi pubblica una e mail contro il Governo: la Meloni è più pericolosa di Berlusconi.
PER LORO, certamente, quindi PER NOI è un vantaggio.
La Meloni, per ammissione stessa di un magistrato militante, si dimostra più incline a fare gli interessi dell'Italia e degli Italiani che è poi quello che si chiede ad un Governo: anteporre l'Interesse, il Benessere, la Sicurezza Nazionale a qualsiasi altra considerazione.
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