"... certi giudici non sono nemici di mio padre o di Giorgia Meloni, ma di tutto il Paese ...".
Poche parole, chiare, per inchiodare alle loro responsabilità i magistrati militanti, ma anche quella maggioranza sin troppo silenziosa di magistrati che vorrebbe svolgere il proprio lavoro, ma viene soverchiata dalla cacofonia delle iniziative dei loro colleghi attivisti di sinistra, senza reagire.
Una maggioranza silenziosa che ora è chiamata a fare rumore, per liberarsi dei colleghi che, con il loro comportamento e le loro scelte ideologiche, non solo mancano alla loro doverosa terzietà, ma screditano agli occhi del Popolo e distendono un velo di inaffidabilità sull'intero pianeta giustizia.
L'associazione dei magistrati piagnucola reclamando rispetto per l'autonomia della funzione, ma per avere rispetto, bisogna anche darlo, a cominciare dal rispetto per le scelte elettorali del Popolo Italiano che, inequivocabilmente, è dalla parte del Governo nel contrasto all'immigrazione clandestina.
Ad ogni sentenza, ad ogni ordinanza, ad ogni provvedimento dei magistrati militanti a favore dei clandestini, di chi ce li scarica e li protegge, tutta la magistratura scende di un nuovo gradino verso il baratro della inaffidabilità e dell'ostilità della maggioranza del Popolo Italiano.
Marina Berlusconi, dimostrandosi degna figlia di suo padre, ha perfettamente sintetizzato il tutto, sbagliando solo nell'uso dell'odioso termine "paese", invece di parlare di Patria, di Nazione o, semplicemente, di Italia.
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