Giovedì 4 maggio alle ore 21 (e quindici !) su Rete 4 è ripresa una antica tradizione italiana: il quiz televisivo presentato da Mike Bongiorno.
Ho letto che questo è il 30° quiz che presenta il più famoso dei conduttori televisivi.
Non sono in grado di farne l’elenco, mi vengono in mente Lascia o raddoppia, Telemike, La fiera dei Sogni e, soprattutto, il più famoso: il Rischiatutto.
Forse nell’elenco sono ricompresi anche i preserali come la Ruota della fortuna e quelli per ragazzi come Genius.
Lo confesso: ho seguito con gusto il quiz sempre uguale, ma anche sempre fresco.
Il sottile piacere di rispondere e, sprofondato in poltrona, sorseggiando un corposo rosso, ghignare alle difficoltà dei concorrenti che, forse ingannati dall’assonanza con il Rocky di Stallone più che con Rocky Marciano, al mestiere di Nereo Rocco rispondevano con sicumera: “pugile” !
Pugile ?!?!?
Certo, gli errori di oggi sono, anche qualitativamente, inferiori a quelli di ieri, quando, ad esempio, tutti gli italiani seppero che nel frontone del Pantheon, l’iscrizione “M.AGRIPPA” non si riferisce al Menenio del famoso apologo studiato alle elementari, ma bensì al console Marco, sul quale cadde il più famoso dei campioni del Rischiatutto, Massimo Inardi.
Il migliore, il nuovo quiz di Mike Bongiorno, ricalca i precedenti: domande, eliminazioni, gioco finale.
Con le consuete gaffes che hanno dato fama a Bongiorno e riassunte nel celeberrimo (ancorché non provato) “Ahi, ahi, ahi, signora Longari, Mi è caduta sull’uccello !”.
Più modestamente si è assistito al battibecco tra l’ottantenne presentatore che dava dell’ “anziano” a un professore in pensione di 66 anni, con questo che borbottava continuamente all’indirizzo di Mike, fino a sbottare in un esilarante “senti chi parla”.
Il primo giovedì è stato un successo per un Mike sempreverde che, su Rete 4, senza premi sconvolgenti (solo 10000 euro e un week end in una capitale europea) e senza particolari lanci pubblicitari ha ottenuto due milioni di spettatori e un ottimo – per quella rete – 10% di share.
Sicuramente troppo lungo (è terminato praticamente a mezzanotte) e privo della sempre gradevole presenza femminile, la “valletta” le cui principali portabandiera – almeno per la mia generazione – sono Sabina Ciuffini e Paola Barale, ha però tutte le caratteristiche per essere un programma stimolante per lo spettatore che, invece di adagiarsi passivamente in vicende altrui, cerca di “concorrere” in proprio anticipando le risposte e misurando il suo grado di preparazione (anche se rispondere in poltrona è di gran lunga più facile che farlo davanti alle telecamere).
A Mike Bongiorno deve la sua fama un giovane semiologo che, grazie ad una “Fenomenologia” dedicata al presentatore, divenne Umberto Eco.
E a Mike Bongiorno devono gratitudine tanti personaggi che, spinti dalla loro bravura e dal traino del programma di Mike, riuscirono ad emergere per breve o lungo tempo dall’anonimato.
Oltre ai già citati Massimo Inardi e Giuliana Longari, non si può non citare Andrea Fabbricatore e Anna Maria Capicchioni e, dal mio punto di vista, da appassionato di Dumas, ricordo Ernesto Marcello Latini, simpaticissimo conoscitore (a memoria !?!?!?) de “I tre moschettieri”.
E se la memoria non m’inganna, anche una “signora” della televisione di oggi, Simona Ventura, iniziò come concorrente in un quiz di Mike.
L’amico ABR in un suo recente post attribuiva a Mike Bongiorno il merito di aver dato il maggior senso di essere comunità alla nostra nazione.
Sarà forse per questo che più volte si è parlato di Mike Bongiorno come di senatore a vita e sicuramente il suo ruolo, la sua incidenza ci appare maggiore almeno rispetto ad un paio di attuali senatori a vita (tanto per non far nomi: Emilio Colombo e Giorgio Napolitano) la cui nomina deriva essenzialmente dal loro ruolo partitico ma che non mi sembra abbiano inciso in modo particolare nella nostra nazione.
Ho letto che questo è il 30° quiz che presenta il più famoso dei conduttori televisivi.
Non sono in grado di farne l’elenco, mi vengono in mente Lascia o raddoppia, Telemike, La fiera dei Sogni e, soprattutto, il più famoso: il Rischiatutto.
Forse nell’elenco sono ricompresi anche i preserali come la Ruota della fortuna e quelli per ragazzi come Genius.
Lo confesso: ho seguito con gusto il quiz sempre uguale, ma anche sempre fresco.
Il sottile piacere di rispondere e, sprofondato in poltrona, sorseggiando un corposo rosso, ghignare alle difficoltà dei concorrenti che, forse ingannati dall’assonanza con il Rocky di Stallone più che con Rocky Marciano, al mestiere di Nereo Rocco rispondevano con sicumera: “pugile” !
Pugile ?!?!?
Certo, gli errori di oggi sono, anche qualitativamente, inferiori a quelli di ieri, quando, ad esempio, tutti gli italiani seppero che nel frontone del Pantheon, l’iscrizione “M.AGRIPPA” non si riferisce al Menenio del famoso apologo studiato alle elementari, ma bensì al console Marco, sul quale cadde il più famoso dei campioni del Rischiatutto, Massimo Inardi.
Il migliore, il nuovo quiz di Mike Bongiorno, ricalca i precedenti: domande, eliminazioni, gioco finale.
Con le consuete gaffes che hanno dato fama a Bongiorno e riassunte nel celeberrimo (ancorché non provato) “Ahi, ahi, ahi, signora Longari, Mi è caduta sull’uccello !”.
Più modestamente si è assistito al battibecco tra l’ottantenne presentatore che dava dell’ “anziano” a un professore in pensione di 66 anni, con questo che borbottava continuamente all’indirizzo di Mike, fino a sbottare in un esilarante “senti chi parla”.
Il primo giovedì è stato un successo per un Mike sempreverde che, su Rete 4, senza premi sconvolgenti (solo 10000 euro e un week end in una capitale europea) e senza particolari lanci pubblicitari ha ottenuto due milioni di spettatori e un ottimo – per quella rete – 10% di share.
Sicuramente troppo lungo (è terminato praticamente a mezzanotte) e privo della sempre gradevole presenza femminile, la “valletta” le cui principali portabandiera – almeno per la mia generazione – sono Sabina Ciuffini e Paola Barale, ha però tutte le caratteristiche per essere un programma stimolante per lo spettatore che, invece di adagiarsi passivamente in vicende altrui, cerca di “concorrere” in proprio anticipando le risposte e misurando il suo grado di preparazione (anche se rispondere in poltrona è di gran lunga più facile che farlo davanti alle telecamere).
A Mike Bongiorno deve la sua fama un giovane semiologo che, grazie ad una “Fenomenologia” dedicata al presentatore, divenne Umberto Eco.
E a Mike Bongiorno devono gratitudine tanti personaggi che, spinti dalla loro bravura e dal traino del programma di Mike, riuscirono ad emergere per breve o lungo tempo dall’anonimato.
Oltre ai già citati Massimo Inardi e Giuliana Longari, non si può non citare Andrea Fabbricatore e Anna Maria Capicchioni e, dal mio punto di vista, da appassionato di Dumas, ricordo Ernesto Marcello Latini, simpaticissimo conoscitore (a memoria !?!?!?) de “I tre moschettieri”.
E se la memoria non m’inganna, anche una “signora” della televisione di oggi, Simona Ventura, iniziò come concorrente in un quiz di Mike.
L’amico ABR in un suo recente post attribuiva a Mike Bongiorno il merito di aver dato il maggior senso di essere comunità alla nostra nazione.
Sarà forse per questo che più volte si è parlato di Mike Bongiorno come di senatore a vita e sicuramente il suo ruolo, la sua incidenza ci appare maggiore almeno rispetto ad un paio di attuali senatori a vita (tanto per non far nomi: Emilio Colombo e Giorgio Napolitano) la cui nomina deriva essenzialmente dal loro ruolo partitico ma che non mi sembra abbiano inciso in modo particolare nella nostra nazione.
E se eleggessimo lui al Quirinale ?
Sicuramente i suoi "discorsi alla nazione" sarebbero meno noiosi dei sermoni degli ultimi due inquilini e darebbe loro anche una intonazione ottimistica - di cui abbiamo bisogno dopo 5 anni di inutile e menzognero catastrofismo - soprattutto se li concludesse con l’espressione che si identifica con il presentatore per antonomasia: ALLEGRIA !
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4 commenti:
Finalmente un post leggero : ) ho sentito molti parlare bene della trasmissione, purtroppo non l'ho vista mi rifarò settimana prossima, non male l'idea di farlo presidente, lui di sicuro non è antiamericano.
Vada a compensare quello odierno ... :-)
Dai, facciamo una petizione per nonno Mike presidente. Ci sto. Gran personaggio. Irresistibile l'imitazione di Fiorello...
Mike presidente ?
Sicuramente meglio degli ultimi due e probabilmente anche del prossimo.
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