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No alla deriva

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05 maggio 2006

Cos'è la Destra, cos'è la sinistra ?


Ho l’impressione che questo post di Robinik avrà parecchie code, la mia è una.
Da Robinik ho commentato , velocemente, ma qui voglio ampliare il discorso, prendendo spunto dall’interrogativo posto da Robinik .
La mia risposta è “.
Destra e sinistra come categorie dell’alternanza in un sistema ideale, bipartitico (non solo bipolare), dove però – e lo considero fondamentale – le due parti abbiano valori condivisi, fondamenti comuni per appartenere alla medesima società, ad un'unica entità statuale.
Allora ci possono essere, nel perseguire quei valori e nel difendere e coltivare quei fondamenti comuni, due (o anche più) strade alternative, ognuna delle quali può avere i suoi sostenitori, motivati e motivanti, e detrattori altrettanto abili e convincenti.
Chiamiamole quindi “Destra” e “sinistra”, con un pizzico di “centro”, ma sostanzialmente, in un sistema dove chi prende un voto in più (possibilmente senza ombre) governa, le alternative si riducono necessariamente a due che sono la sintesi di una pluralità di fonti simile e contigue.
Così la “Destra” diventa legittimamente il contenitore unitario/unico di tutte le varie gradazione che partono dall’estrema destra e arrivano al centro border line, mentre la sinistra copre, in modo speculare, il versante opposto.
Sono meno – molto meno – convinto ad assumere altre e più caratterizzanti definizioni, tipo “liberale” e “socialista”.
Non mi piacciono perché non hanno ovunque lo stesso significato (il “liberale” italiano e ben altro del “liberal” anglosassone, il “socialista” era un termine abusato dai regimi comunisti) ma, soprattutto, perché calandoli nella realtà italiana sono restrittivi e scarsamente rappresentativi della composita realtà italiana.
Per cui se chiamassimo la Destra “liberale” avrebbero ragione a sentirsi esclusi, Cattolici, Fascisti, Nazionalisti, Federalisti, Conservatori.
Altrettanto chiamare “socialista” la sinistra, non rappresenterebbe i comunisti – che pure della sinistra sono la parte predominante - i cattolici di sinistra e mi sembrerebbe alquanto ridicolo incasellare i Montezemolo e i Bazoli tra i “socialisti”.
Ho visto anche di recente il tentativo di coniugare più filoni, soprattutto nell’ambito del Centro Destra (termine utilizzato per chiarire l’area di riferimento corrispondente alla Coalizione della Casa delle Libertà) ma se non si ricorre al termine onnicomprensivo “Destra” è necessario fare una sommatoria di nomi (ad esempio: Cattolici Liberali e Conservatori cui in realtà mi sento di poter essere affine, ma solo perché sono un po’ cattolico, un po’ liberale, un po’ conservatore, ma anche un po’ fascista, un po’ nazionalista, un po’ federalista … a seconda dei temi trattati).
Ma la questione del nome è secondaria rispetto al contenuto che dietro quel nome deve esserci.
E allora lo sforzo dovrebbe essere quello di individuare i dati caratterizzanti di una Destra e di una sinistra, la qual cosa porterebbe inevitabilmente ad un lungo elenco di “priorità” che per qualcuno sono tali e per altri no.
E neppure può essere discriminante il “sociale che non significa interventismo e assistenzialismo statalista, ma bensì quel “conservatorismo compassionevole” di Bush in applicazione italiana.
La Destra ha un suo ruolo sociale e sue proposte.
Ricordiamo nel passato che le prime leggi di tutela del lavoro, della settimana lavorativa, della maternità, risalgono alla legislazione sociale del Fascismo, così come la più efficace politica per l’occupazione l’ha svolta il Governo Berlusconi, con la legge 30/2004.
La Destra ha quel sociale necessario ad una società evoluta, un sociale non parassitario, un sociale produttivo.
Ma esistono situazioni delle quali lo stato deve farsi carico e che non può ignorare, soprattutto situazioni “pregresse” da accompagnare ad una serena e dignitosa vecchiaia.
I cambiamenti in Italia (ma non solo) possono avvenire repentinamente, con la violenza, o gradualmente con l’innesto delle nuove generazioni cresciute ed educate per una società meno statalista.
Questo secondo aspetto è la strada scelta dal Governo Berlusconi.
La differenza, che probabilmente marca la “Destra” con la “sinistra”, sta proprio in questo progetto per il futuro, per il quale la Destra fornisce una risposta moderna e la sinistra continua a guardare a vecchi modelli ormai sorpassati di assistenzialismo che porta alla diffusione della povertà.
Credo che su questo anche la Destra propriamente detta "sociale", vista l’importanza che attribuisce comunque all’individuo, all’onore, al merito, non possa negare – e possa essergli negata – l’appartenenza a pieno titolo nella Destra tout court.
Vi è un ultimo punto nel post di Robinik che obbliga una osservazione, quello in cui lui parla di “taglio delle estreme”.
Anche su questo mi permetto di dissentire.
Da un punto di vista di etico mi sembra poco corretto “dare il benservito” alle “estreme” dopo averne sfruttato i voti.
Da un punto di vista politico credo che tale rinuncia non possa essere uguale e parallela e neppure avere confini ben definiti.
Quali sono, infatti, le estreme ?
Sulla Destra ho letto che si critica la Fiamma Tricolore, Alternativa Sociale (ma si aiuta la Mussolini a raccogliere le firme se torna comodo per danneggiare Storace), ma anche la Lega, anche Alemanno e la Destra Sociale .. . e poi ?
Una volta accontentati di chi e quanti altri chiederanno la testa ?
Sulla sinistra, personalmente, ritengo “estreme” tutte le compagini antisistema, quindi no global, pacifinti, poi anche quelle pauperiste come i verdi, quindi tutti i comunisti: ex,post, neo, vetero che sia.
Direi che sarebbe più la parte di sinistra ad essere “tagliata” che quella che resta “buona”.
E non vorrei proprio tornare ai tempi grigi degli “archi” costituzionali o meno, una pagina infame della nostra storia recente.
E poi, anche "tagliando le estreme" in modo parallelo ed equivalente, siamo sicuri che resisterebbe il bipartitismo all'assalto delle istanze più identitarie così escluse dai grandi raggruppamenti ?
O piuttosto non costringerà ad un nuovo consociativismo ancora più deleterio ?
Quindi il dato di partenza non può che essere la fotografia uscita dalle elezioni del 9-10 aprile scorso.
Destra è tutto ciò che si colloca nella Casa delle Libertà.
Sinistra è tutto ciò che si colloca nell’Unione
.
Come in tutti i sistemi politici bipartitici è il convincimento dei “centristi” border line a fare la differenza.
Poi, in politica, i cambiamenti sono all’ordine del giorno e la politica è l’arte del possibile.
Ma il dato di partenza sono le coalizioni che si sono fronteggiate alle elezioni, senza esclusioni e senza “tagli”.
Destra e sinistra hanno ancora un senso, anche oggi, anche in Italia.

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15 commenti:

Otimaster ha detto...

Mi trovo nella strana situazione di essere daccordo con entrambi, ci rifletterò sopra.

Chris ha detto...

Ci sono cose che dici che sono giuste, altre con cui non mi trovo d'accordo. Sono molto più vicino alla teoria di Rob che alla tua, pur notando alcuni tuoi punti con cui non posso che non essere d'accordo. Chi ti scrive è un Cattolico praticante e liberale. Oddio che pastrocchio penserai tu. Io credo di no. Perchè molto spesso la parola liberale (che suona tanto di pentapartito ma che non c'entra niente)viene affiancata alla parola liberista e libertario che sono cose ben diverse. Dici che il sistema italia dovrebbe avvicinarsi al "compassionevole" sistema di Bush riguardo il sociale. Faccio una premessa pr spiegarti perchè non sono d'accordo. Ti posso dire che io sono filo americano perchè cmq sono ancora grato agli USA di avermi tolto dalle scatole quel certo signore con i baffetti e dato che siamo nella Nato e siamo alleati non ha senso essere grati solo quando fa comodo ma anche quando non lo fa (per questo sostengo che cmq nonostante andare in iraq sia stata una cosa giusta, nonostante io aborri qualsiasi conflitto).Nonostante io sia filoamericano non amo la politica internazionale degli americani volta a schiacciare molto spesso l'altro per interessi e per potere, come ad esempio fa Israele con i palestinesi supportati sempre dagli americani perchè gli fa comodo avere una posizione di privilegio da quelle parti. Ci sei stato in Israele? Io si e ti posso dire che gli Israeliani trattano i palestinesi come carne da macello. Per forza che poi alzano la testa e fanno saltare i Bus. Preciso che sono contro il Terrorismo che non è giustificato neanche se gli Israeliani andasserò in giro con il lanciafiamme. Il Terrorismo è la negazione della vita. Terrorismo che tra l'altro è praticato da una cultura che è rimasta ferma nel momento di suo più grande splndore....all'Ottocento, profondamente ottusa e ristretta da qualsiasi prospettiva tu la possa guardare. Ho fatto questa lunga premessa per spiegarti che anche se mi piace l'america liberale nonostante le sue enormi contraddizioni non sono d'accordo riguardo la politica sociale addottata che è sbagliata perchè non difende in nessun caso chi ha davvero bisogno. Io ho molti amici negli Stati uniti ci vado molto spesso a visitarla e conosco quel sistema . Pagano le tasse come noi (circa il 43%) e non hanno un cavolo di assistenza. Per forza che il paese sta bene economicamente. Anzi sono pure in deficit terribile ma tanto i debiti loro li paghiamo noi...pensaci. Ti sei poi salvato in corner parlando del sistema pensionistico che è d'obbligo, da cambiare ma d'obbligo. Di certo l'assitenzialismo becero e parassita va indubbiamente cancellato.Tornando a destra e sinistra come hai detto tu si potrebbe riassumere che il problema sta in un fatto culturale difficile da smuovere come ne hai dato esattamente riprova tu con questo tuo pezzo. Il problema che poneva Rob era come si potesse davvero superare il discorso delle ideologie facendo fuoriuscire il buonsenso che molto spesso viene schiacciato dal potere e dalle ideologie stesse che non ci fanno vedere più in la del nostro naso.
Poi le posizioni le posiamo chiamare come vuoi. Possiamo chiamarci bianchi Vs Neri. Non è questo il problema.Qua c'è gente che vuole più stato a risolvergli la vita e quelli come noi che vogliono il libero mercato e il libero arbitrio (non anarchia intendiamoci) perchè la storia ha insegnato che la prima ipotesi (egualitarismo forzato) non funziona.
Sono stato un pò lungo, avrei voluto (meno male che non lo sono stato dirai tu e hai ragione sono prolisso) esserlo di più ma sono in ufficio e non ho molto tempo purtroppo, ma l'argomento è interessantissimo e bisognerebbe starci sopra dei secoli. Spero di essere riuscito a farmi capire lo stesso. Questo è davvero un bel modo per scalzare "il regime della cultura di sinistra gramsciana" in Italia. Regime che viene da lontanto. Dobbiamo incominciare noi a formulare le nostre ipotesi creando i nostri manifesti.
Ciao e grazie dello spazio.

Massimo ha detto...

Grazie per il contributo, Chris.
Ovviamente le idee che ho espresso rappresentano una opinione, ma come hai scritto tu è importante confrontarsi per intervenire non solo sull'attualità, ma anche sul processo formativo di una "cultura" che non sia appiattita sulle conserterie, i nani e le ballerine.
E questo è il grande merito di Robinik nel lanciare la discussione.

Abr ha detto...

Bel post. Ha il pregio di essere chiaro e forte.
E stimolare una riflessione seria su temi spesso dati per scontati, come ad esempio la opportunità del taglio delle estreme, che dal mio punto di vista è esattamente l'opposto logico e strategico del fusionismo. Ne riparleremo ...
ciao, Abr

Lo PseudoSauro ha detto...

Condivido, ma nei fatti i poli sono gia' tre. Il "tagliare le estreme" e' cosa improponibile ed assolutamente idiota. Anche portando uno sbarramento al 4-5% il rischio sarebbe di trovarsi forze extraparlamentari cospicue che pur di trovare visibilita' combinerebbero disastri. E' la soluzione opposta a quella adottata da tutte le piu' importanti democrazie del mondo. Chi si dicesse favorevole ad una simile opinione potrebbe con difficolta' definirsi "democratico". Dato per assodato che esistono gia' forze politiche che si coalizzano su diverse posizioni di principio si tratterebbe di connotare diversamente la Destra che "conservatrice" non puo' essere piu' dato che i modelli e la cultura imperanti sono di sinistra; e nemmeno "reazionaria" in quanto la spinta della controparte e' oltremodo tesa alla conservazione. Una qualunque Destra al giorno d'oggi non puo' essere che rivoluzionaria nel senso che deve ribaltare l'esistente per poi ricollocarlo sui piani dello Stato di Diritto e di valori condivisi. Se le forze social-comuniste non fossero disposte a stare insieme sarebbe un problema tutto loro e del resto non sarebbe nemmeno una novita'. Ma se le forze di centro che s'identificano seppur variamente nel cattolicesimo si alleano con marxisti e supposti post-tali finiscono per essere fagocitate ed alla lunga perderanno tutto l'elettorato. Il superamento della contrapposizione fichtiana tra destra e sinistra sara' possibile solo quando i vari socialismi faranno i conti con i rispettivi passati. Qualunque alternativa non e' applicabile adesso, ne' s'intravvede che potra' esserlo nel futuro prossimo.

Anonimo ha detto...

Per una volta Monsoreau siamo quasi d'accordo..deve essere perchè quegli esecrabili (!) anni '70 li abbiamo passati assieme....
Questo non mi esime dal dire che sono cambiata rispetto ad allora... Che nella mia etica hanno trovato spazio altri valori...Che gli angoli si sono smussati, che certe asprezze si son levigate....Che alcuni amici di allora mi definiscono sprezzantemente 'liberale'...che i sinistri mi dican che son fascista...che a destra mi vedano come sovversiva e radicale...Che fra Fini e Taradash preferisca assolutamente il secondo...Che un amore di qualche anno fa per una Mussolini 'trasversale' si sia trasformato in un senso di fastidio per certe sue ridicole esternazioni....

Massimo ha detto...

Io credo che se si discute, si scoprono affinità insospettate.
Il tema lanciato da Robinik è intrigante e meriterebbe un luogo ad hoc per sviscerarlo (magari un certo forum riservato dove già il sasso è stato lanciato in piccionaia ... ;-).
Poi gli anni passati,le esperienze vissute, gli eventi che ci hanno visto se non coinvolti in prima persona almeno dal punto di vista emotivo, portano a conclusioni affini.
L'epressione "taglio delle estreme" mi suona antipatica.
Mentre la contrapposizione tra Pippo e Pluto, Bianchi e Neri, Destra e sinistra, mi convince molto di più.
In questo momento è importante parlarne, non lasciar cadere l'argomento anche se sembra astratto rispetto alle contingenze dell'attualità.

Anonimo ha detto...

Inizio ringraziandoti per l'attenzione dedicata, per la comprensione del post (ritengo sia più importante capire laposizione altrui piuttosto che condividerla ;) ) e per aver lanciato quel "sasso in piccionaia" che mi ha spronato a scrivere un post che volevo scrivere da tempo.
Sono anch'io convinto che si debba tenere viva la discussione (se non altro per aggiungerci contributi) perchè credo che qualcosa non vada in questa politica 1.0 e qualcosa debba essere cambiato.

Tra le cose "errate" del mio post c'è sicuramente il titolo. Volutamente provocatorio voleva solo significare "hanno senso questa destra e questa sinistra" ed in questro inizia la prima cosa sulla quale mi differenzio dalle tue considerazioni.

Destra = CDL Sinistra = Unione è riduttivo. Io prediligo i contenuti ad i contenitori ed il significato del post sta proprio in questo.

Permettimi poi di sottolineare altri punti (tra i tanti... non voglio scriverti un commento-post kilometrico) su quali dissento:

- Il Conservatorismo compassionevole c'entra poco, molto poco con la mia definizione di Socialismo/Sociale. C'è una grossa parte di AN che oltre a non essere propriamente filoamericana pensa che lo Stato sia la soluzione a tutto. Che lo Stato debba finanziare, che lo Stato debba ecc. ecc. ecc (ben diverso da un'apertura sul buono scuola... attenzione con gli esempi USA ;) ). Non si limita nemmeno a questo. Una sostanziale parte della destra considera il capitalismo un modello sbagliato, lo considera il responsabile di tutti i mali.

Il significato del mio post è allora: Ancora prima di entrare nel merito della cosa, non è il caso che le squadre giochino con giocatori che hanno idee "affini"? o vogliamo continuare a vedere buffonate sulle poltrone (sinistra) o "discontinuità" "crisi pilotate" (che sono le pagliacciate per le poltrone della destra) ?

Seconda cosa: Essere Cattolico non preclude l'essere liberale. I padri del Liberalismo sostenevano che gli atei andavano uccisi o parlavano di Dio. Oggi fanno i laicisti. Io mi limiterei a dire che l'atteggiamento di un liberale è laico ma questo non è impedito da un credo. La laicità è un'atteggiamento, non è un prerequisito ;)

Il taglio delle estreme poi oltre a essere vantaggioso alla destra in termini di peso è anche necessario: fascismo e comunismo sono stati sconfitti dalla storia e dalla voglia di libertà che ogni essere umano ha in dotazione dalla nascita ;)

Ne riparleremo (spero)
Per ora fermo la mia grafomania :D

Ciao!

Bisquì ha detto...

Concordo pienamente con te, anche perchè non ostante le mie radici siano decisamente a destra crescendo e maturando ho scoperto di essere assolutamente trasversale rispetto gli schieramenti. Gli estremi sono utili, utilissimi a dare un'identità alle parti politiche che altrimenti sarebbero un'insalata nella quale sarebbe difficile distinguere le differenze.

Massimo ha detto...

Grazie Bisquì.
Robinik è un piacere leggerti, sempre.
In questo momento sto partendo e tornerò stasera, ma il dibattito qui o nel forum è apertissimo, credo.
Condivido quel che dici sul fatto che esser cattolico non preclude l'esser liberale e viceversa.
Meno il taglio delle estreme.
Anche perchè è dubbio che a sinistra accettino un taglio che li penalizzerebbe in modo pressochè definitivo.
A presto e buna giornata a tutti.

Robinik ha detto...

Grazie a te ;)
Oggi sono di frettissima.
Domani torno ;)

Ciao!

Massimo ha detto...

Rob, oggi metto un banner per tenere in evidenza l'argomento, lasciando aperti i commenti anche quando il post passerà nelle pagine interne.
Pensavo però che si potesse dare continuità al dibattito, magari nel forum di TV o, se vogliamo renderlo aperto e pubblico, con l'apertura di un blog dedicato, in modo che vi sia una discussione omogenea e non interrotta dagli altri eventi di attualità.
Che ne dici ?

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Il dicorso è talmente lungo....
E' logico che sono contro il taglio degll' estreme, così come devo fare ogni volta delle precisazioni.
Comunismo e Nazionalsocialismo sono stati sconfitti dalla storia.Ma il comunismo è ancora vivo, come la realtà attuale lo dimostra.
Rappresentano infatti entrambi due tipi di Socialismo.
Relegare invece il Fascismo nell'ambito del Socialismo, è errato, come ho più volte scritto e cercato di far comprendere.
Il Fascismo è stato un Movimento trasversale alla Cultura ed ai Partiti:in essi trovarono spazio Nazionalisti, Futuristi, Liberali ,Socialisti,Cattolici,Monarchici e Tradizionalisti. Un fenomeno assai complesso e vasto; per fare un esempio, è paragonabile alla Lega, in cui troviamo diverse componenti. Lega(che non ho mai votato, si badi bene) cui sono state tarpate subito le ali, ed il cui sviluppo culturale è venuto meno dalla prematura scomparsa di un uomo di livello come Gianfranco Miglio.
Quindi mi sembra inesatto relegare il Fascismo sia al Ventennio Italiano che ai Movimenti del dopoguerra. Anche perchè si dovrebbe analizzare i parallelismi con il Fascismo austriaco di Dolfuss e quello Rumeno di Codreanu, cioè i due Movimenti più simili, e che assolutamente non si possono dire socialisti.In particolar modo andrebbero studiati ed approfonditi i modelli del Legionarismo Rumeno, che tentarono con maggior convinzione,anche per i connotati fortemente Cristiani, l'avvio della Terza Via, alternativa a Socialismo e Liberalismo.

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Vorrei poi aggiungere che mi sembra limitativo relegare al Socialismo ed al Liberalismo le uniche prospettive possibili.
Essendo entrambi figlie della Rivoluzione francese, sono sorellastre forse esse stesse estremiste che inseguono 2 utopie economiche.
Il socialismo vorrebbe rendere tutti gli uomini poveri, il liberalismo tutti gli uomini ricchi. E tutto questo è abbastanza improbabile.

La Terza Via non è altro poi che il tentativo di riattuare la collaborazione tra le parti sociali, interrotta drammaticamente con il 1789, attraverso mediazioni che non partano ESCLUSIVAMENTE da componenti economiche e materialistiche della storia e della vita, ma anche passando attraverso la spiritualità e la metafisica;in soldoni,un manager con il Cayenne che non abbia mai letto De Maistre o Goethe mi terrorizza quanto un no-global.

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Concluderei concordando con l'analisi di Mons in più parti,proprio per quella trasversalità del Fascismo che o sopra ricordato.