S'io fossi Silvio, non mi dimetterei

Silvio Berlusconi ha, purtroppo, già annunciato le dimissioni del suo Governo per oggi, pur continuando a non riconoscere (con ragione) la “vittoria” della sinistra.
L’animo liberale di Berlusconi (e della CdL) e un malinteso senso dell’interesse nazionale, prevale così sulla legittima richiesta di verifica accurata di un dubbio esito elettorale, frettolosamente vidimato dalla cassazione.
Riepiloghiamo, per chi è duro di comprendonio, le ragioni dei dubbi.
1) Mancano all’appello oltre 150.000 schede: dove sono finite? Sì, perché in una elezione che sembra archiviata su una differenza di meno di 25.000 voti, le schede che mancano a far quadrare i conti tra votanti e la somma delle schede (attribuite, bianche, nulle) può ribaltare il risultato e il mancato accertamento getta ombre sinistre sul reale esito della consultazione.
2) Sono stati evidenziati – e c’è una denuncia alla procura di Roma – “aggiustamenti” nei verbali del voto estero. Anche questo getta ombre sinistre sul reale esito della consultazione.
3) Da una verifica a campione su appena 250 (dei 4500) seggi elettorali dell’Emilia Romagna sono stati rinvenuti “errori materiali” nella compilazione dei verbali (peraltro inviati come erano alla cassazione) che avrebbero portato 1600 voti in più alla Casa delle Libertà. Con una semplice equazione possiamo vedere come, se tali errori fossero ripetuti in tutti i seggi dell’Emilia Romagna, basterebbe una sola regione per ribaltare il risultato finale complessivo. Anche questo getta ombre sinistre sul reale esito della consultazione.
4) Le schede nulle sono oltre 1 milione. In una partita dichiarata conclusa dalla cassazione per meno di soli 25000 voti, la verifica delle nulle sarebbe doverosa per dare al paese il governo voluto dai cittadini. Anche questo getta ombre sinistre sul reale esito della consultazione.
5) Sono stati attribuiti alla sinistra i 45.000 voti di una lista presentatasi in una unica circoscrizione e che, secondo lo stesso autore della legge, non dovevano essere computati. Anche questo getta ombre sinistre sul reale esito della consultazione.
Perché la sinistra preferisce okkupare il potere senza chiarire questi punti, in modo che le istituzioni che escono da questo parlamento non possano essere soggette ad ombre di legittimità ?
Molto semplice: la sinistra ha paura che la sua “vittoria” risulti un falso storico ed è affamata di potere non per “fare”, ma per dare un senso alla propria esistenza di funzionarietti di partito e sindacato e boiardi di stato.
Per tali motivi, proprio perché le istituzioni dovrebbero essere una cosa seria, al di sopra di ogni sospetto di risultare emanazione di un risultato illegittimo, si dovrebbe procedere alla riconta, mediante commissioni composte da persone indipendenti, estranee alle logiche partitiche italiane, nel tempo occorrente a verificare accuratamente tutto e a quadrare, senza “aggiustamenti” i conti dei votanti con le schede e (per le circoscrizioni estere) le preferenze.
Per raggiungere tale risultato, nell’interesse di tutti, s’io fossi Silvio non mi dimetterei e sarebbe uno spettacolo tutto da godere in prima fila.

Infine una riflessione per tutti.

Dopo la limpida vittoria del 13 maggio 2001, Berlusconi fu attaccato in continuazione e trattato come un usurpatore.

Cosa sarebbe accaduto se a "vincere" e con tutti i punti interrogativi riportati, fosse stato il Centro Destra ?

Non pensate che ci saremmo trovati una canea urlante e violenta nelle piazze ?

Non pensate che, anche questo, segna la differenza di cultura democratica tra noi e una sinistra priva di tale cultura nel dna e sempre più nocivamente massimalista, come abbiamo avuto modo di constatare con le squallide esibizioni del 25 aprile e del 1° maggio a Milano ?

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