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25 maggio 2006

Preferisco Moggi a Borrelli


La saggezza popolare è tale perchè frutto dell’esperienza secolare di un popolo che ne ha viste di tutti i colori.
Così quando si dice “al peggio non c’è mai fine” oppure “cadere dalla padella nella brace” una ragione ci sarà stata perché si dica così.
Cesare era Cesare, ma ucciso lui prese il potere Antonio che a sua volta fu costretto prima a dividerlo in un triumvirato, poi ad arrendersi ad Augusto che trasformò la Repubblica in Impero.
L’Imperatore Claudio era sbeffeggiato e criticato.
Ma dopo arrivò Nerone.
Venendo a tempi più recenti dallo Scià Reza Palhevi, gli iraniani sono passati a Khomeini, perdendo tutto quel che avevano conquistato in termini di progresso civile.
E che dire del passaggio da Cossiga a Scalfaro ?
O da Berlusconi a Prodi ?
O, persino, da Ciampi a Napolitano ?
E gli esempi continuano.
Il calcio, travolto da intercettazioni e da una ondata di giustizialismo fondato sull’odio nei confronti della Juventus, prima al posto di Carraro nomina un ex senatore comunista, il quale a sua volta sceglie come capo ufficio inchieste nientepopodimeno che Francesco Saverio Borrelli, indimenticabile procuratore generale dell’epoca delle cosiddette “mani pulite”, che si rilevò poi più fumo che arrosto, tanto più per quelli che, portati via con gli schiavettoni come Enzo Carra, si sono poi messi al servizio (complesso di Stoccolma ?) dei loro aguzzini, riducendo il tutto alla eliminazione per via giudiziaria di chi ostacolava il disegno politico del PCI (democristiani e socialisti in persona dei loro principali esponenti Andreotti e Craxi) e nella persecuzione contro Berlusconi che è riuscito a raccogliere il testimone delle Forxe di Libertà contro i comunisti.
La finta maggioranza nata dai verbali degli scrutini elettorali sui quali incombono ombre e sospetti, continua nella sua okkupazione di tutto l’okkupabile.
Adesso anche il calcio che, dopo questa cura, si ridurrà a livello di oratorio.
Se il nuovo del calcio dev’essere rappresentato da un ex senatore comunista e dal Robespierre milanese, allora preferisco Moggi, preferisco altri dieci scudetti alla Juventus, preferisco vedere il Bologna in serie “A” per meriti acquisiti sul campo e non per le giugulatorie iniziative giustizialiste di Borrelli.
E leggiamo esilaranti interventi sul "conflitto di interessi", per cui non possono essere procuratori quelli che hanno parenti che giocano o allenano, mentre i procuratori degli allenatori non possono avere procure da giocatori.
A quando il "conflitto di interessi" per i figli degli attori che vogliono intraprendere quella carriera ?
A quando il "conflitto di interessi" per cui non può fare l'avvocato o il magistrato chi ha parenti avvocati o magistrati ?
A quando il "conflitto di interessi" per cui i figli dei professori non possono andare a scuola ?
E pensare che quando per una prima riforma che rendeva più complesso il passaggio tra i ruoli giudicanti e inquirenti della magistratura, hanno fatto giornate intere di sciopero !
Il "conflitto di interessi" è sempre altrui ...
Quel che, invece, dovrebbe essere messo all’indice è il vezzo di spifferare atti che dovrebbero essere coperti dal segreto istruttorio, per provocare una condanna nell’opinione pubblica prima ancora che siano acclarate eventuali responsabilità e violazioni di norme.
Una volta c’era “lotta continua”, adesso “persecuzione continua”.
E non posso invece che apprezzare uomini veri come Fabio Cannavaro, autentico Capitano, con la “C” maiuscola, degli Azzurri, che oggi non ha abbandonato, come i topi, la nave che affonda.
Ha elogiato Moggi perché “di calcio ne capisce” e ha condannato il “fuggi fuggi” di quanti cercano di prendere le distanze da uno che, non per grazia divina, ma per il suo duro lavoro, è arrivato ad essere una persona influente ed evidentemente ingombrante nel mondo del calcio.
Al peggio non c’è mai fine.
Cadere dalla padella alla brace.
Meglio la padella Moggi che la brace Borrelli.

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4 commenti:

marshall ha detto...

Appassionante post.
Soprattutto per quel che concerne il richiamo ai Proverbi "saggezza dei popoli" e l'accalorante discorso sul "conflitto d'interessi", riguardante "sempre" "gli altri", e mai se stessi.

Massimo ha detto...

Grazie, Marshall. A me disturba vedere tutto il "fuggi fuggi" da persona che erano venerate come semidei. E poi credo che i magistratti militanti stiano rendendo un pessimo servizio alla magistratura e soprattutto alla giustizia. Dei Borrelli non dovremmo più sentir parlare. Lasciamoli accanto a un caminetti con i loro ricordi: i loro danni li hanno già fatti.

Anonimo ha detto...

se sei contento tu di aver pagato per uno spettacolo truccato...
cazzi tuoi....continua a pagare..
i ladri stanno bene con i ladri e con chi ne fa un apologia come te...

Massimo ha detto...

Che fosse truccato è una tua opinione. Direi anche una opinione di chi di calcio capisce ben poco. Bastava guardare una partita della Juventus, del Milan o dell'Inter per capire l'abissale differenza di qualità con le altre squadre.
E il divario di qualità si riverbera, anche se a volte può starci la sorpresa, nel risultato finale.
E gli scudetti hanno sostanzialmente rispettato i valori in campo.
Quanto ai "ladri" forse faresti bene, tra una frittata e un pasticcio, a leggerti un po' i principi che informano il nostro diritto penale, fondato sulla presunzione di innocenza.