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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

28 novembre 2006

Vecchi Fasci e Nuovi Liberali.

Premetto che oggi mi apprestavo a scrivere quest'articolo con spirito assai più polemico di quanto alla fine sarà,perchè ho trovato il messaggio di Libertyfighter (nel post su Veneziani) assai civile e molto più sensato rispetto a chi porta le fette di salame antifascista doc sugli occhi, e vuole appioppare a tutti i costi un etichetta socialista al Fascismo ,messaggio che mi dona qualche sollievo.
No, LF, non mi riferisco certo a te,poichè non ho nessuna pregiudiziale antiliberale,e spero che qualche vecchio o nuovo Malagodiano ,qualche vecchio discepolo di Edgardo Sogno ogni tanto riaffiori tra tutti questi neofiti liberali, che guardano più all' America che all' Europa come riferimento, anche se concordo che oggi come oggi gli Stati Uniti rappresentano meglio l' Occidente rispetto ad un' Europa prigioniera di banche e balzelli.
Mentre la pregiudiziale antifascista, causata anche da una scarsa e superficiale conoscenza della materia, riaffiora da un po' di tempo tra certi tocquevillani od ex (ma ex di tutto, chi vuole intendere,intenda .Si parla di aggregazione...), magari urlata alla luna, perchè si sa che dal vivo pochi sono leoni. Parlo, senza girarci troppo intorno, di Starsailor, Freedomland (cui avevo risposto ancora , sul Presidente Wilson e le cause della I Guerra Mondiale) e come si vede, Robinik.
Vedi, LF, tu ti dichiari ,oltre che anticomunista ed antisocialista ( e collimo), anche antiFascista; bene, nel tuo caso, permettimi, ma per la tua pacatezza, per il modo di avvicinarti alla materia,io ti definerei decisamente afascista. E ' questo il termine , coniato da Giorgio Almirante già negli anni '70, cui dovrebbe approdare la Grande Destra per la quale io, Mons e gli amici del Castello da tempo ci battiamo. Una Destra basata sui Principi e sui Valori che Mons ha espresso nel suo recente post, e che anch'io nell' altro mio blog http://santosepolcrosplinder.it con l'altro nick Vandeaitaliana (Mortidimenticati più che un blog, vuol essere un archivio) ho spesso rimarcato. Una Grande Destra in grado di arrivare in futuro ad un 20/25 % con chiari paletti che non la facciano sembrare un Centro (c'è già Forza Italia) o con fluttuazioni radicaleggianti lontane anni luce dal Nostro Mondo. Una Grande Destra capace di attirare giovani e vecchi, con un bacino enorme,rispetto all'attuale. Una Grande Destra che lasci il Fascismo alla Storia ed agli storici, non dimenticando che le cose raccontate da Pansa le aveva anticipate Giorgio Pisanò; che gli episodi riferiti da Telese, erano già stati riferiti da Guido Giraudo, Nicola Rao ed altri ancora; una Grande Destra che capisca che è ora di seppelire Mussolini (parafrasando un libro di Salvatore Scarpino), ma senza aggiungersi ai vocianti e beceri cultori dell'antifascismo militante sinistro, approdando appunto ad un sereno afascismo. Anche se capisco che non sia facile, forse raggiungibile solo grazie ad aver letto quei "due o tremila libri" cui sono stato recentemente invitato a fare (ma Veneziani credo ne abbia dieci volte più di me,anche se ogni tanto, come lamentò una volta, la moglie separata glieli brucia. ).
Così, LF, quando vedo ceri neofiti accostare sinistra e socialismo al Fascismo, che furono solo alcune componenti , e pure minoritarie, vedo subito quella sottile ed a volte inconsapevole (perchè, magari, per esserne coscienti, bisognerebbe aver letto due o tremila libri.Capendoli pure.)voglia di accostare il Fascismo al nazionalSOCIALISMO, la cui matrice socialista è stata sì più volte spiegata non solo dal sottoscritto(immeritatamente), ma dai vari De Felice, Nolte,de Benoist, comparando il nazionalsocialismo (questo, sì !) al bolscevismo,insieme ad Orwell, Gide, Simone Weil, Bernard Shaw, Hannah Arendt e Francois Furet. Neofiti che magari lo fanno per accodarsi ad un capetto che batoste elettorali ne ha prese parecchie e che proclama male assoluto in qui e la, ben sapendo che ai recenti funerali di Peppe Dimitri a Roma parecchi dirigenti e vecchi militanti di AN hanno fatto il Saluto Romano.Peppe Dimitri approdato in AN nonostante il suo passato in Terza Posizione, chiamato da chi, anche in AN lotta per una Grande Destra senza pregiudizi.
Questi giovanitristi, come li chiamo io, credono che la realtà virtuale dei blog coincida con quella di tanti giovani, ma non è così, come vedo dalla realtà scolastica con cui mi confronto ed anche dall' aver conosciuto molti giovani senza fette di salame.
No, venendo a noi, LF non vedo nessun elemento socialista nella creazione di case popolari e fondi INPS, bensì un ritorno a concetti appartenenti alle Corporazioni, dove lo Stato era sostituto dal Comune o dal Principato, e dove le banche miravano principalmente al Mutuo Soccorso. Banche Corporative (Legionarie) che Codreanu,per parlare di un Fascismo Mistico e Cristiano cui nessuna connivenza col socialismo può essere imputata, tentò di reintrodurre, prima di essere ucciso dall' Oligarchia Rumena. E chi ti parla è un imprenditore, anzi,come dico ai compagnucci per farli schiattare, un Padrone.
Non vedo nessun elemento socialista nel non vedere di buon occhio il Grande Capitale , anche perchè la Carta del Lavoro al Capitolo VII recita: "Lo Stato Corporativo considera l'iniziativa privata nel campo della produzione come lo strumento più efficace e più utile nell' interesse della Nazione". Carta del Lavoro che al Capitolo II, invece che affermare che il lavoro è un diritto, enuncia: "Il lavoro,sotto tutte le sue forme organizzative ed esecutive, è un DOVERE sociale."
Vedo solo il tentativo di superare due ideologie stantie come il socialismo ed il liberalismo , troppo legate al XIX secolo che nei loro nomi fece rivoluzioni, sangue e guerre in tutto il mondo, legando l' Uomo al materialismo ed all'economia , abbandonando trascendenza e metafisica, cercando e riuscendo di imporre il laicismo ai danni della Religione dei Padri , donandoci una società attuale sempre più tesa a considerare il Cattolicesimo merce per vecchiette bigotte , non accorgendosi così di spianare la strada ai Nuovi Barbari del Jihad.
Vedo in queste radici , ed in altre, depositarie della Tradizione, lo Spirito Millenario dell' Occidente che ponga l'interesse non solo in questo mondo, destinato a dissolversi, ma all' Eternità, al quale l' Uomo, per volere di Dio Nostro Creatore, deve naturalmente tendere.
Se avrai capito questo mio discorso, senza leggere due o tremila libri, il tuo posto da Liberale, in questa Grande Destra, insieme ad altri Liberali veramente liberi, c' è senz'altro.
Per altri, non so.

Starsandbars/Vandeaitaliana.
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31 commenti:

Anonimo ha detto...

Ahahahahahahahaha. Mai sentite, così tante e tutte in una sola volta! Ero giovanetriste ma grazie a te son tornato felice. Grazie.
Franc.

PS: buon futuro Starsandbars! ;)

Anonimo ha detto...

Ok visiterò anche l'altro tuo blog.
Venendo al discorso che fai in questo post, ti esprimo le mie divergenze.

1) Stato, sostituito da Comuni, Principati etc.
Vedi, uno stato sostituito dagli enti suddetti è in sostanza uno stato più piccolo. Quindi ad occhio e croce sarà sicuramente più efficiente di uno stato "Nazionale". Ma se mantiene il monopolio e la coercizione, io sempre Stato lo chiamo. La posizione sarà più chiara al punto 2.
2)Case popolari.
Se le case popolari sono costruite tassando la gente con l'imposizione della forza, io chiamo questa operazione, abuso di potere, lesione della proprietà privata e socialismo di stato. Perchè per me una persona è libera di NON finanziare le case popolari. A prescindere dalle sue motivazioni interne.
3) INPS Ben venga la previdenza sociale. Ma anche qui, facoltativa. Perchè nel momento in cui lo stato espropria parte del mio lavoro per qualcosa che LUI decide essere utile alla mia persona, compie un atto di superbia, arroganza e prepotenza. Il cittadino deve essere libero di utilizzare come meglio crede i profitti del proprio lavoro. Anche a costo di morire nell'indigenza per una incauta gestione. Anche perchè in quel caso sarebbe solo responsabilità personale. Viceversa se tale cosa dovesse accadere a causa di un tracollo dell'INPS, chi avrebbe il potere morale di assumersi le responsabilità per la strage di migliaia di anziani?
In sostanza io vedo nel Socialismo, la supremazia del diritto pubblico su quello privato. Questa secondo me è la tragedia del socialismo. E di questa supremazia, purtroppo (e te lo dico da ex - AN) , è convinta anche la destra fascista e post-fascista. Se hai tempo di venire sul mio blog, potrai capire meglio come la penso.
Detto questo, io condivido numerose idee, un'ampia gamma dei valori difesi e propugnati dalla destra. Per tale ragione, frequento blog come questo e ascolto con piacere i discorsi della Destra. Per tale ragione, se dovessi scegliere se definirmi di sinistra o di destra, mi definirei di destra. La condivido appieno sui valori. Ma la odio quando, in base alla credenza (probabilmente vera per carità) che questi valori siano giusti, pretende di legiferare onde rendere obbligatoria l'adesione a tali Valori. Quando decide che bisogna creare uno Stato che abbia un qualche diritto di "coercire" il cittadino a :
1) non drogarsi
2) non essere omosessuale
3) lavorare
4) essere cattolico
5) non suicidarsi
6) non vendere un rene
7) finanziare scuole, ospedali, centri culturali etc.

....
Qui non mi trova daccordo. Sono favorevole ad una azione di pubblicità allo scopo di insegnare questi valori,(pubblicità ovviamente autofinanziata), di educare le persone. Ma quando da qui si scivola nel giustificare la negazione del diritto di un cittadino ad impiegare la totalità del proprio tempo, delle proprie energie e di assumersi le responsabilità delle proprie scelte (interamente nel bene e interamente nel male), quando si suppone insomma che uno Stato fatto da uomini abbia un numero maggiore di diritti rispetto ad un singolo uomo, la mia posizione diviene radicalmente lontana anni luce dalla destra. La mia scala morale parte dal principio di libertà, da "vivi e lascia vivere". Se limiti la mia libertà imponendo con la forza tasse, ideologie, condotta di vita, prendo le distanze istantaneamente, anche se condivido lo scopo delle tasse e le stesse ideologie. Questo perchè sono conscio che oggi le condivido, domani potrei, o non condividerle, o esse stesse potrebbero essere cambiate. E non avrei difesa contro una coercizione che ho giustificato su altri quando le idee mi andavano bene.
Ritengo altresì che l'umanità possa migliorare solo attraverso il libero arbitrio (per usare una espressione cattolica), libere scelte, e attraverso la sopportazione delle conseguenze di queste libere scelte. Nel momento in cui è lo Stato a scegliere per tutti, si interrompe il processo di miglioramento, avendo annichilito il libero arbitrio. Quindi la solidarietà imposta dallo stato (stato sociale, sussidio di disoccupazione, socializzazione di sanità,trasporti, energia, scuola), non aiuta la gente a crescere, ma privandoli della libertà di scelta e della libertà di pagare le conseguenze delle scelte, infantilisce l'uomo e lo rende sempre più simile ad un bambino incosciente. Ed è forse questa anche una chiave di lettura dell'insegnamento cattolico. In effetti da quando la Chiesa cattolica si limita ad insegnare, senza voler bruciare sul rogo miscredenti, ha assunto una valenza molto più mistica ed è diventata planetaria.
A presto! E grazie per la precisazione
LibertyFighter

Otimaster ha detto...

Prima di tutto mi complimento con LibertyFighter per l'ottima esposizione delle sue ragioni condivisibili o meno che siano, poi caro Mons ti ricordo che fin che ci si confronta con gente che di Malagodi ed Edgardo Sogno hanno forse a malapena sentito parlare e sanno cos'è il fascismo per frasi fatte lette da quando hanno messo gli occhi sul web il confronto causa loro non potrà che rimanere un muro contro muro.
Esattamente il contrario di quello che questi nuovi liberali vorrebbero far credere di volere.

Anonimo ha detto...

Grazie Oti :)

Massimo ha detto...

Mi piace questo tipo di confronto, civile e che ha un traguardo che penso sia comune.
Mi riservo di intervenire successivamente sul post scritto da Stars e sul commento ampio di Liberty.

Anonimo ha detto...

Piace anche a me Mons. E' il tipo di confronto che mi piacerebbe avere sempre.

Bisquì ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Bisquì ha detto...

Diciamo che io mi trovo in una via di mezzo :-)
Vorrei fare alcune riflessioni su quello che ha scritto Liberty.
Spero che tu non sostenga che essere liberali implichi l'assenza di una nazione, attenzione...nazione non stato.
Perchè il tuo concetto esclude qualsiasi cosa che accomuna 2 o più individui di una società, se non ho capito male.

Secondo me la nazione è il luogo dove tutti convivono e trovano "rifugio" mettendo al servizio della comunità (sigh per la comune) le proprie peculiarità lavorative, culturali e caratteriali.
Inevitabilmente con il liberismo che tu desideri si corre il rischio che tutti si mettono a fare le "cicale" e poi il peso della nazione ricade sulle spalle delle poche "formiche".
Un fondo comune deve esserci, non uno stato padre padrone ma un amico che sia presente nel momento che la sorte ti gira le spalle.
Se sono un gran lavoratore liberale, non rompo le scatole a nessuno, mi pago il sostentamento, la pensione ma per disgrazia a 35 anni resto su una sedia a rotelle, sono destinato all'inceneritore?
No perchè con un liberismo spinto come il tuo non c'è scampo per chi non è baciato dalla dea fortuna.
Io sarei più propenso a trovare una via di mezzo tra il "socialismo" come tu lo chiami ed il "liberismo".
Un sistema di ammortizzatori sociali che sia limitato, come aiuto nel tempo e che passato "il momentaccio sia rimborsabile.
Ti faccio un esempio : le case popolari.
Ci sono due concetti per l'edilizia popolare, quella che dici tu dove le case sono costruite con i soldi prelevati dalle tasche dei cittadini e che non tornano indietro e quelle costruite con lo stesso metodo ma che a medio termine devono necessariamente essere riscattate per permettere la costruzione di altre case.
Capisci che con un meccanismo di secondo tipo, il "socialismo" esisterebbe solo al momento iniziale per dare l'avvio al processo che poi con la rotazione costruzione-vendita-ricostruzione si manterrebbe da solo.
Questo è solo un esempio ma credo che sia sufficente per far capire come funzionava il "socialismo" durante il ventennio.
Ovvio che l'istituto case popolari non esista più, non creava la "magnata" che i governi dei liberatori volevano ed hanno fatto alla faccia dei cittadini.
Così come l'istituzione delle pensioni (che non esistevano) è un meccanismo a rotazione, sempre che nessuno si "magna" i fondi.
Come vedi, tornando allo stato di Stars, non tutto è perfetto ma neanche quello che ci è stato raccontato è l'assoluta verità.
L'IRI che tutti denigrano, ha permesso all'Italia di diventare una nazione industrializzata. La ricerca, finanziata con il solito sistema ha permesso di veder volare il primo aereo a reazione. Se l'IRI non fosse stata saccheggiata (vista la grande disponibilità di denaro) dai governi successivi e completamente inaridita da prodoff a quest'ora avremmo avuto l'esempio vivente che una discreta presenza dello stato non è poi da buttar via.
Uno studio più approfondito del modello economico-sociale "fascista" non farebbe male, così per poterne capire i meccanismi che non erano totalmente "socialisti" o "statalisti".
Secondo me è il corretto compromesso tra la giustizia sociale e la tutela degli interessi privati. Se si portasse tutto in chiave moderna non credo che saremmo molto distanti dal tuo modello ma neanche molto distanti dall'abbandono di chi pur volendo partecipare alla vita della nazione non ne ha la forza o la possibilità.
Adesso però non datemi del fascista e non accusatemi di apologia :-)

Anonimo ha detto...

Rispondo a Bisqui.
Nella mia concezione, non è fattibile che tutti si mettano a fare le cicale sulle spese delle poche formiche, perchè non hanno nessun diritto di accesso alla proprietà delle formiche. Nella mia società, o le cicale si regolano e fanno anche la formica, oppure sono destinate ad estinguersi. E' il socialismo che permette loro di prosperare sulle spalle delle formiche.
Per quanto riguarda la solidarietà,quindi anche le case popolari, quindi l'IRI, la ricerca , il fondo di invalidità, sono tutte bellissime idee. Così belle e così sane, che non vedo il motivo di imporle con la forza. Io reputo la ricerca importante e finanzio volontariamente la ricerca. Reputo imporante la casa popolare e finanzio un istituto che le costruisce. Allo stesso modo con cui finanzio l'Unicef o altre associazioni di volontariato. La differenza è che se dopo 10 anni di finanziamento noto che le case che costruiscono cadono in pezzi, o non esistono proprio, che i ricercatori spendono miliardi e non approdano a nulla, sono libero, così come ero libero di finanziarli, di privarli dei miei soldi e destinarli a qualche altro obbiettivo, incluso il fondo di carità per la mia onorevole sussistenza.
Anche l'INPS. Perchè il contributo diventa da volontario a obbligatorio? Perchè non sono più libero di fare la cicala? D'altra parte, se come i sinistri ci vogliono far credere, l'uomo senza l'obbligo della coercizione, non finanzierebbe nulla, allora non si capisce che forma di democrazia stiamo utilizzando, nella quale la maggioranza degli italiani è daccordo nel far crepare di fame senza sussistenza un 35 enne sulla sedia a rotelle, ma uno stato nato dal loro voto lo impedisce. Io personalmente, sono convinto che al contrario, la gente finanzierebbe volentieri le cose in cui crede. E queste, dovendo rendere conto solo al contribuente che è libero di versare o meno i soldi, li impiegherebbero senza sprechi e senza ruberie.
Poi, se tutti sono privi di cuore, arrivisti e senza solidarietà, la società che ne deriverebbe, sarebbe lo specchio fedele del loro modo di vedere la vita. Senza che una entità che superiore non è imponga ciò che è socialmente "giusto" e ciò che è "ingiusto".

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Liberty sta dimostrando a certi tocquevillani, la cui risposte, come quella di Starsailor, denotano una presupponenza che va a braccetto con il loro ignorare le cose che vorrebbero trattare.

LF dimostra di aver capito che ,nonostante si possano avere disparità di vedute su alcune cose,l'obbiettivo comune è uno ed uno solo,battere questo governo temporaneamente in carica e mandarlo a casa al più presto, prima che i danni che sta facendo al paese diventino irreparabili.
Dimostra di avere la stessa lucidità dell' unico leader della CdL che,a differenza del sig. Fini,non avendo scheletri nell' armadio,non pone limiti alla Cdl,tant'è che alle ultime elezioni ha voluto sia Rauti sia AS;Berlusconi che non ha mai avuto pregiudiziali antifasciste,anche nelle dichiarazioni pubbliche (famosa quella sui confinati e gli oppositori politici del Ventennio...) e proprio per questo è stato più volte attaccato.Berlusconi che è un VERO Liberale, non di cartapesta.

Quanto alle divergenze, non entrerei troppo nel merito,poichè reputo giusto che ognuno abbia le proprie opinioni.Mi limito a dire:

1)Vedo che hai capito il problema: se si vuole l' Europa unita, non questa che mi fa un po' schifo, si dovrebbe guardare all' Europa delle Piccole Nazioni, unite in modo Confederale. Un po' sul modello della Costituzione Americana originaria del 1776, che garantiva la Secessione,e che Lincoln tradì in modo clamoroso. La CSA( da qui il mio nick in onore alla splendida bandiera a sbarre) se avesse vinto la Guerra, sarebbe stato un modello assolutamente innovativo,che si sarebbe potuta rivelare utile anche negli Imperi Centrali.
Purtroppo una dei motivi della sconfitta della Confederazione fu la troppa libertà di gestire le proprie milizie lasciate ai singoli stati,mentre Lincoln instaurò una vera e propria dittatura di guerra.
Non posso concordare invece sulla necessità di assenza dello Stato,che porterebbe sicuramente popoli come quello Italiano od in genere quelli latini,pochissimo inclini alla Coscenza Civile, ad una forma di anarco-capitalismo, cui l'anarchismo di Destra ha sempre guardato.

2)Discorso delle case popolari.
Io penso che una Famiglia, per essere libera, per non dover pagare l'inutile balzello dell'affitto,debba avere la Prima Casa. Che lo Stato, attraverso accertamenti reali che eliminino la possibilità di fare i furbi,deve essere in grado di dare dignitosamente.
Bisquì ha espresso giustamente come funzionasse la cosa e come il regime nato dalla resistenza abbia portato allo sfacelo determinati enti,poichè ogni partito, MSI escluso,elargiva soldoni clientelarmente per poi riscuotere i voti.
Stesso discorso per l' INPS; Mussolini, creando strutture totalmente nuove,dovette inizialmente usare le tasse (ma in modo assai modesto,non certo come adesso)per una serie di motivi. Prima di tutto, nonostante l' Italia fosse unita,non esisteva se non nell' alta borghesia, l' Idea di Nazione:troppi secoli di disunione e soprattutto il modo con cui il Piemonte volle fare l' Italia non avrebbero certo contribuito a libere donazioni da parte dei cittadini.Per questo il Fascismo lavorò molto sul concetto di Patria e Partito,dove quest'ultimo sviluppò il concetto di Cameratismo, nato nelle trincee del Piave,che portò alla creazione di Associazioni non finanziate dallo Stato, ma volontariamente dagli iscritti al Partito, in base alle loro possibilità.Ma volontariamente; associazioni con finalità di Mutuo Soccorso.
Parallelamente, in Romania, la cui Unione ed Indipendenza avvenne veramente con volontà di TUTTI i Rumeni, Codreanu potè partire senza l'appoggio statale,creando via via Banche Legionarie, Assicurazioni Legionarie, Negozi Legionari,Ristoranti Legionari, tutti volontari e senza finalità di lucro, avendo ben in mente i Valori di Romanismo, Rumenismo e Cristianesimo profondamente radicati nel mio secondo popolo (almeno d'adozione...).

Tieni inoltre presente che il Piemonte ridusse quasi sul lastrico la Chiesa, cancellando parecchi Istituti Religiosi che si occupavano di Carità e Mutuo Soccorso; e proprio per questo Mussolini dovette partire da zero, con inoltre un' economia uscita dalla Prima Guerra Mondiale al collasso, con la grande depressione che produsse sfracelli. E, nonostante questi sfracelli, con la Terza Via che, come ha scritto Bisquì, mediava tra Socialismo e Capitalismo,riuscì a ottenere successi economici ma anche valutari (l'obbiettivo di riferimento era la sterlina)vermante notevoli, come descritto in alcuni scritti di Renzo de Felice.

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Veniamo ai concetti che esprimi nella seconda parte:

1)Ti dimentichi i danni sociali che la droga comporta:spaccio, mafia, rapine,mancata produttività lavorativa o studentesca, malattie ecc ecc.. Tutte cose che minano la Famiglia, custode dei Valori comuni.E la Persona.

2)Nessuno vuole impedire l'omosessualità, ma la creazione di parodie matrimoniali atte a minare anche qui la Famiglia.
Quando esistono poi atti notarili che possono tranquillamente essere sottoscritti da cittadini maggiorenni. Trovo inoltre fastidioso l'atteggiamento provocatorio , ostentatorio e volgare con cui la lobby omosessuale voglia imporre la loro sessualità come norma .Siamo al totale ribaltamento.
3)Lo stesso valga per il lavoro:non lavorare porta a disagi come l' alcolismo, la droga ed altro ancora, con tutti i pericoli sopra esposti.

4)Guarda che proprio per l' insegnamento del Cristo, noi Cattolici Tradizionalisti, siamo per la disione netta tra Stato e Chiesa. Ma non per la prevaricazione del primo sulla seconda. Mussolini, proprio con i Patti Lateranensi , volle riparare ai danni del laicismo massonico piemontese di cui ho parlato.

Inoltre, quando Benedetto XVI si dichiara contro omosessualità, droga, aborto, divorzio,eutanasia si rivolge ESLUSIVAMENTE ai Cattolici e contro il Relativismo devastante. Nessuno ti obbliga ad essere Cattolico, ma chi vuole essere deve accettarne le regole. Liberi gli altri di fare diversamente. Ma allo stesso tempo deve essere garantita la libertà ai Cattolici di battersi per cancellare determinate leggi che non approviamo. Anche questa è libertà e dmocrazia. O no ?

5 e 6)Anche qui siamo nel campo che ti ho descritto nella parte finale del punto 4.

7)Per questo leggasi la risposta relativa alle problematiche che dovette affrontare Mussolini e, più liberamente, Codreanu.

Bisquì ha detto...

Liberty,
non abbiamo mai avuto modo di scambiarci le opinioni e devo dire che è piacevole farlo con te. Rileggendo attentamente i tuoi interventi non vedo una distanza incolmabile tra quello a cui tu aspiri e quello che uno come me di una destra un pò vecchiotta immagina una nuova nazione Italiana.
Certo c'è da considerare le differenze generazionali ed il retaggio ma non mi sembra che le posizioni siano inconciliabili. Forse è l'età che ci porta (a me , Stars, il Mons e gli altri) ad affrontare le cose con meno entusiamo e più ponderatezza. Ti assicuro che non siamo così vecchi, anzi le nostre mentalità non sono così vecchie da essere stantie. D'altra parte l'intelligenza si valuta anche dal dinamismo mentale e noi, basta parlarne, siamo aperti al dialogo.
Sono, però, gli atteggiamenti di accantonamento quasi schifato da parte della destra più moderna che ci fanno male perchè noi altro non vogliamo che il bene di questa nazione e non il prevalere delle nostre idee. Permettici però di difendere con le unghie il nostro passato del quale andiamo orgogliosi. Come dicevo a Kagliostro di là dal Master, se oggi possiamo parlare di destra e sopratutto se possiamo parlare è perchè noi facemmo diga al dilagare del comunismo radicale o sovietico se vuoi.

Con stima

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Dubito inoltre, data l'arroganza dimostrata dalla non-risposta di uno dei giovanitristi (non "giovanetriste", ma al plurale: indica un modo di essere, ma non potete capire, cari Qui, Quo e Qua...), che i giovanitristi continuino a leggere questo post;che dimostra, attraverso LF che si può discutere tranquillamente, senza per questo vedere negli appartenenti al "Castello" omofobi,Fascisti,illiberali,antidemocratici,bigotti e quant'altro; senza per questo dire che l'altro spari C*****e. Oppure senza censurare gli interventi di alcuni di noi in TRN o senza mettere ostacoli dialettici nello statuto di TRN che mi ha impedito, forse l'unico del Castello,per mia coerenza, a non iscriversi allo stesso TRN.
PER ORA......

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Parole sante, Bisquì, parole sante !

Robinik ha detto...

Perdersi nella discussione "c'è posto per i liberali in questa destra" è ozioso. Il termine liberale poi lo usano tutti e nessuno sa più cos'è quindi la discussione è pure inutile.

Quello di cui si può discutere è se nella destra definita da "The Right Nation" ci sia posto per elogi al fascimo e omoossessionati.

La risposta sta scritta nel manifesto ed è un secco NO.

Per il resto quando qualcuno mi dimostrerà cheil fascismo era a favore del capitalismo smetterò di dire che era basato sul socialismo.

Quelli dotti che sanno siete voi... dimostratelo ;)

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Ah, dimenticavo: a dimostrazione di come in reltà l'appartenenza ai giovanitristi li faccia sempre meno appartenere alla Destra e li avvicini alla sinistra sempre più, c'è quel "buon futuro", che sembra tanto uno dei commenti da Indymedia o RAI 3 verso il Premier Berlusconi in questi giorni.
Al qual commento, se non fossi Cattolico, dovrei reagire come fece il Cavaliere od in passato il Presidente Leone, mostrando indice e mignolo, con tutta l'argutezza napoletana, accompagnandola con un "TIE' !".

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Gli elogi al Fascismo sono vietati da due leggi.Si tratta, e lo sai bene, di sentirsi amici, come mi considero io,degli americani.Oggi. Non servi e tantomeno liberati , allora. Dal comunista Roosevelt, amico di comunisti e marito di una lesbica che odiava la Chiesa.

Complimenti, vedo che invece per Mons hai cambiato termine:non più omofobo, ma omoossessionato. Tranquillo, come ti ho scritto Monsoreau non ti querela :-) ! Ma so che diversi Movimenti Cattolici stanno organizzandosi per far smettere questo tipo d'insulto.

Tu ,piuttosto, sempre in coppa a TRN ? Non ti vedo molto attivo...


Quanto al resto, avendo già postato quello riportato nella Carta del Lavoro,l'adesione di Industriali come Alberto Pirelli ed aver spiegato che il Fascismo non era anticapitalista, ma cercò il superamento di socialismo e liberalismo, non posso fare.O forse il Ventennio nazionalizzò fabbriche, collettivizzò le campagne ed abolì la proprietà privata ?
Ma sei mai stato in un paese socialista ? Il mio primo viaggio risale al 1972...

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Preciso, prima di prendermi dell'omofobo (oppure omochè ? ossessionato ? Ah, beh !)anch'io,non ce l'ho con la moglie di Roosevelt in quanto lesbica, ma in quanto lesbica che da militante odiava la Chiesa.
T' è capiì, giuanott ?

Che tristi ...

Anonimo ha detto...

Rispondo alle obiezioni alle quali posso, senza permettermi di fare critiche morali che non mi appartengono.
1) La necessità di far cascare il governo e rimetterci Berlusconi è chiara lampante e su questo concordo su tutto.
Concordo anche sull'analisi della rivoluzione americana e il diritto alla secessione. Lo trovo stupendo, ma ti avverto che ricalca in tutto e per tutto le tesi di Hoppe e Rothbard, che sono anarco-capitalisti. Io non ci vedo nulla di male, ma mi pare che tu invece non lo digerisca come dottrina politica.

2) L'unico stato che accetterei, è uno stato che usi la forza solo per difendere la proprietà privata, e non per finanziarsi, per finanziare opere, qualunque sia il bene a cui vogliono puntare.
Questo perchè se il diritto alla proprietà (che secondo me COINCIDE con il diritto alla vita), ogni coercizione, anche solo finanziaria, provoca un reato contro la proprietà (e secondo me contro la vita). Una coercizione finanziara equivale sostanzialmente ad una coercizione fisica a prestare lavoro per un tempo pari al tempo necessario a produrre il reddito prelevato. E questo secondo il mio modo di vedere è schiavismo. Ora se legittimiamo lo schiavismo per costruire un ospedale pubblico, lo legittimiamo ogni qual volta lo stato decide che un obbiettivo è "superiore" al diritto di proprietà. Ossia ogni volta che lo Stato decide che è il caso.
D'altra parte, nella confederazione Americana, il diritto alla secessione, affermava esattamente questo. Infatti garantire la possibilità di affrancarsi dallo Stato, nega il diritto allo Stato di ledere il diritto di proprietà del cittadino. Perchè il cittadino offeso può dichiararsi affrancato e lo stato non può vantare più alcun potere coercitivo su di esso. In sostanza, il "fine giustifica i mezzi" non mi convince affatto. Se moralmente sono daccordo che le opere compiute dal Duce sono meritorie e "socialmente utili", non posso che schierarmici contro nel momento in cui "costringe" qualcuno ad aderire ad esse. Sempre perchè nel momento in cui lo Stato o chi per lui decidesse di fare un opera non meritoria o non utile, non si avrebbero le basi per negarne la legittimità. Se si permette che lo Stato abbia il diritto di passare sopra il diritto del cittadino, automaticamente si deve trovare un giudice al di sopra delle parti per decidere quando ciò è lecito. Ma non esiste un giudice al di sopra delle parti, perchè le parti sono solo due (stato e cittadino). E se si da facoltà ad uno dei due di scegliere ed imporre un giudice, sostanzialmente si da la preferenza ad uno di essi. In questo caso tutto è lecito.

Anonimo ha detto...

Per il resto. Quando elencavo i sette esempi, non intendevo dire che tutti quanti vengono lesi. Soprattutto sul punto (4). Il resto dei punti provoca squilibri semplicemente perchè le conseguenze sono state esternalizzate sugli altri tramite la politica "sociale". Se non fosse proibita la droga, non ci sarebbero furti, rapine, scippi, mafia ad essa connessi. Come non ci sono a causa di maniaci della cioccolata, della pasta, del burro di arachidi. Il fatto che i drogati, come gli alcolisti rincoglioniscano, deve essere una di quelle conseguenze del libero arbitrio di cui parlavo. Lasciate che facciano e che ne paghino le conseguenze. Muore un tossico? E' giusto perchè l'ha scelto lui. Non vorremo mica garantire il paradiso a forza di leggi coercitive? Un alcolista si trova con la cirrosi epatica? Bene, si paghi le cure.
Un tizio non lavora? Se è in grado di campare senza, ha tutto il diritto di farlo. Se poi non ci riesce, o lavora, o si rivolge ad associazioni di carità, oppure crepa. E se le associazioni di carità sono a base volontaria è semplice verificare se uno NON è in grado o sta facendo il furbo.
Sugli omosessuali, stesso discorso.
Sono i privilegi accordati giuridicamente al matrimonio tra eterosessuali che provocano questi scompensi. Se nessuno fosse obbligato a pagare di tasca propria i finanziamenti Statali alla famiglia eterosessuale, il fatto di essere omosessuali, rimarrebbe una loro scelta e ne pagherebbero le conseguenze (tipo estinzione). Invece la prevaricazione del diritto privato da parte dello stato permette loro di rivendicare gli stessi abusi che vengono perpretrati sui cittadini per il finanziamento alla famiglia "ritenuta" normale. Se i contributi alla famiglia fossero volontari, il fatto che siamo (per fortuna) il 90% eterosessuali, garantirebbe una proporzione di 9 ad 1 nei finanziamenti ai due tipi di famiglia. Inoltre garantirebbe l'impossibilità di adozioni di figli da parte di coppie gay, visto che difficilmente una persona etero affiderebbe il proprio figlio ad una coppia gay.
Dunque, il comportamento "sbagliato" (secondo la natura) dei gay, risulterebbe punito naturalmente senza bisogno di coercizione. Guardate che il liberalismo, non è qualunquismo. Esso afferma il diritto privato di ogni cittadino a discriminare arbitrariamente le persone. L'unica cosa che non afferma è il diritto a fare violenza sulle persone discriminate. Il liberalismo non afferma: devi accettare i gay. Ma il contrario. Hai il diritto di escludere i gay dalla tua proprietà e dall'uso della tua proprietà. Ma come i gay, hai il diritto di escludere da questa i pelati, i grassi, quelli che ce l'hanno piccolo , le donne, gli analfabeti, tutti quelli che vuoi. Ma solo ed esclusivamente dalla TUA proprietà. Non puoi costringere nessuno a fare altrettanto con la sua proprietà.

Anonimo ha detto...

Cerco di dire la mia. Credo che chiunque di noi abbia deciso di aprire un blog, lo ha fatto perche' ha trovato alcune cose positive in alcuni partiti, ma molte negative. Cosi' come ha trovato alcune cose positive in politici del passato, ed altre negative. Credo sia importante, anziche' discutere all'infinito su chi e' liberale e chi no, cercare di dare una forma alle parole, come si sta facendo qui con affermazioni e confutazioni. Io per esempio mi riconosco in parte, ma non in tutto nella visione liberale classica, soprattutto in campo economico, ma non amo i libertari, che considero al pari degli anarchici o dei comunisti. Non in senso negativo, ma nel senso di essere poco realisti. Veramente credete in un paese come l'Italia, basato sui particolarismi, gli egoismi e via dicendo che basterebbe eliminare lo Stato per far emergere uno spirito di solidarieta'? Piuttosto battiamoci per un calo al minimo delle competenze statali e contestualmente per affermare dei valori che la sinistra sta cancellando. Poi se ne riparla.

Anonimo ha detto...

Sono abbastanza daccordo. Nel senso che sicuramente il passaggio tra lo stato attuale allo stato che vorrei (stato inteso come situazione) passa sicuramente per un calo al minimo delle competenze statali. Dopodichè, se in Italia non emergesse lo spirito di solidarietà di cui sopra, e la gente morisse per la strada, ne sarei scosso ed indignato, ma non mi sognerei mai di privare qualcuno del diritto alla proprietà, per aiutare i più deboli. Neanche se la proprietà fossero 4 euro di una persona che ne possiede 2G.

Anonimo ha detto...

Ben vengano queste discussioni.
Secondo me stiamo costruendo (anche noi, soprattutto noi, che siamo la "base") l'anima della nuova destra. E forse, malgrado le inevitabile distinzioni, siamo più vicini all'unitarietà di quanto i nostri stessi politici (Casini in testa) vorrebbero farci credere.

Bisquì ha detto...

Siro,
sai io penso che il nostro ruolo, nostro di noi vecchi non sia esaurito. La destra, almeno qui in Italia nasce adesso. Non ha un retaggio storico, parlo della destra moderna. Noi vecchi abbiamo il ruolo di "humus" sul quale far crescere i giovani. Per questo credo che la nostra esperienza non vada disprezzata ma utilizzata nel modo più giusto.
Non capisco il motivo di tanta acredine nei nostri confronti, non lo capirò mai. Sembra quasi che ci vogliate punire per quello che abbiamo fatto.
Se avessi la possibilità farei tornare indietro le lancette dell'orologio a quegli anni e poi mi metterei di lato ad osservare come ve la sareste cavata.
Ok, noi la nostra parte l'abbiamo fatta, adesso tocca a voi, fateci vedere.

Massimo ha detto...

Quoto Siro. Mi sento di correggere in parte l'amico Bisquì.
Sì, noi abbiamo fatto, ma a 50 anni possiamo continuare a fare, non solo opera di testimonianza e di memoria, ma anche stare in prima linea nel mondo del lavoro, delel professioni, dell'imprenditoria e anche del partito unico se mai arriverà.

Ma quoto Siro perchè se a queste discussioni togliessimo quella che Bisquì chiama giustamente "acredine" personale, è proprio così che riusciremo a creare un movimento di Destra che poss avere al suo stesso interno quel sistema di pesi e contrappesi necessario ad evitare di debordare.
La posizione di Liberty, con il quale ho anche in passato condiviso e discusso, mi sembra il segnale di come "l'uomo liberale" del futuro possa perfettamente integrarsi nella Grande Destra con l' "uomo Sociale", "l'uniomo Nazionalista" etc.

Al di là, appunto, dell'acredine personale, Simone non ha scritto delle cose sbagliate.
io sono un conservatore, un conservatore anglosassone che guarda all'America come modello di aggregazione tra Stati e non all'Europa dei burocrati.
Non vedo tanta differenza con
chi propugna una europa dei popoli e delle nazioni.
E ancora:
una classe dirigente moderna e conservatrice, senza complessi e senza integralismi di alcun tipo (nè liberisti, nè postfascisti).
Quando uno parla di "Destra" e basta, quando si dice di collocare il Fascismo nella Storia e di essere afascisti, dice cose tanto diverse ?
L'unico appunto che muoverei a Simone è la teoria delal contrapposizione nel mondo del lavoro. Datore di lavoro (oggi sempre più "manager" che "proprietario") e il prestatore di lavoro tendono a conseguire un utile. Chi ha detto che l'utile non lo possano conseguire entrambi con reciproca soddisfazione nel riconoscimento dei rispettivi ruoli ? E questo non solo per un compromesso (che dà sempre l'idea di un accordo al ribasso) ma come risultante di un sistema di pesi e contrappesi ?

Massimo ha detto...

incentiva l'operaio a partecipare agli utili della società, a diventare egli stesso imprenditore.
La partecipazione agli utili e alla gestione dell'azienda (vedi successivo periodo) è un cavallo di battaglia della vecchia CISNAL, ripreso dalla Destra Sociale (proposta di legge di Alemanno negli anni 1996-2001).
Sulla partecipazione alal gestione dell'azienda e degli utili, lo strumento è la distribuzione delel azioni ai dipendenti che prende il nome di stock option per le alte sfere dirigenziali, ma che, tramite gli stessi strumenti legislativi in essere, può essere attuata con la costituzione delle associazione dei dipendenti azionisti. Insomma una partecipazione che, coinvolgendo i dipendenti, corresponsabilizzandoli, crea quella comunione di interesse per pedalare nella stessa direzione. E non dirmi che ci sarebbe una commistione innaturale, perchè bisogna tenere presente che ormai (e io dico: purtroppo) non c'è il proprietario, ma l'azienda, una volta "di famiglia", è gestita da manager che altro non sono che dipendenti lautamente (forse anche troppo per i risultati che producono) pagati.

Formigoni ? No grazie.
Silvio per altri dieci anni e nel frattempo che esca qualche trentenne di oggi. Ma nè Formigoni, nè Casini, nè Fini ;-)

Anonimo ha detto...

Sulla comunione di interessi tra datore e prestatore di lavoro, la mia veduta è identica a quella di Mons. Entrambi viaggiano nello stesso senso. Questo non significa che tutti i datori di lavoro abbiano chiaro questo concetto, come non significa che lo abbiano chiaro tutti i lavoratori. Ma questo concetto lo hanno chiaro coloro che poi fanno fortuna. Amo spesso citare Henry Ford:
"Il compito di una azienda è produrre un bene al minor prezzo possibile, pagando gli stipendi più alti possibile". Ragazzi lo dice Henry Ford, mica Wanna Marchi.
A nessuna azienda piace che i lavoratori se ne vadano o si licenzino. E tutte le aziende dovrebbero fare il massimo per trattenerli. Se l'azienda non lo capisce ci rimette. Se ci rimette, ci perde l'imprenditore. Se questo non avviene è perchè all'azienda pervengono fondi non determinati dal profitto. Cioè dalla libera scelta del consumatore. E' questo il caso di aziende con cospicui finanziamenti statali.
Non condivido affatto il contratto collettivo perchè ogni lavoratore è differente. Per tale ragione non condivido affatto l'esistenza dei sindacati, o meglio dei poteri assurdi che vengono dati ai sindacati. Siccome io metto sullo stesso piano i diritti degli uomini, siano essi imprenditori o lavoratori, siano ricchi o poveri, non vedo come ad esempio esista solo un sindacato dei lavoratori al quale è permesso fare sciopero, venendo meno a degli accordi presi e causando danni ad una azienda, e non esiste nessun sindacato degli imprenditori, che possa impunemente serrare le fabbriche e non pagare gli operai. Anche questo sindacato, per i motivi più buoni e saggi del mondo magari, verrebbe meno al contratto firmato. Quindi molto semplicemente sono sbagliati tutti e due. Esattamente come dire che un ricco è tenuto ad essere tassato ed un povero no. Nessuno dei due è tenuto ad essere tassato.
Semplicemente.

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Vediamo di fare qualche precisazione per Simone,anche perchè, tranne qualche accusa di troppo al Fascismo di essere socialista , non ha finora scritto cose irreparabili,tipo insulti personali oppure censure inopportune.E ti condono l'esproprio del mio "compagnuccio", che coniai in Atlantide.

Vedi, Simone, oltre ad essere legati al Castello in modo particolare, molti di noi si conoscono da 6 anni,ci siamo spesso incontrati personalmente,anche a casa mia, una volta a Roma abbiamo cenato al Ghetto, proprio per sfatare certi luoghi comuni.
Noi vecchi (e le generazioni che ci hanno preceduto),ed io in particolare, abbiamo molto sviluppato il senso del Cameratismo, e quando vedo attaccato uno del Castello, accorriamo. Era così quando in 80 affrontavamo 3000 compagni, lo è ora nel web.

Quando poi leggo certe risposte ,e non l'hai data tu, ma sailor, mi viene logico rispondere come ho fatto, perchè adoro i miei libri, ed in rete trovo corbellerie sopraffine.Due o tremila libri , come afferma sailor, salvo poi ridursi a qualche piccolo scritto di Friedrich A. von Hayek, "Verso la Schiavitù" Rizzoli, 198, ma la guerra era finita da poco.

Riguardo alle tue frasi "io parlo dietro una tastiera e che poi dal vivo certe cose non le dico" e "Ecco,da qui al dire che io non sarei in grado di sostenere un discorso con lui ce ne passa", la mia frase non era riferita alla tua incapacità argomentativa , ma proprio fisica. Nel senso che chi dietro ad una tastiera insulta (ed in fondo tu non ti sei spinto a tanto),non capisco perchè in Versilia non abbia urlato allo scandalo vedendomi,invocando la caccia al Fascista, e chiedendo la censura delle canzoni in sottofondo. O la cacciata di altri fascistacci...Come dice il mio blog, non sempre porgo l'altra guancia...:- ).
Quanto al Saluto Romano, devi tener presente la presenza di certi radicaletti,che mi piace provocare...Ma non preoccuparti, almeno quello, non è più reato.

La mia alzata di scudi nei tuoi riguardi deriva dall'esserti subito schierato con le accuse di socialismo al Fascismo, non volendo poi ascoltare quello che qualche esperienza e lettura (questa volta , non per sbandierare,credimi)in più mi porta ad affermare, supportato anche da altri, che fu solo una componente.

Come ho spiegato, quando vedo rapportare il socialismo al Fascismo , subito mi appare davanti lo spettro del nazionalSOCIALISMO,con tutto quello che ne consegue;dopo sessantanni si continua con le stesse menate per quella alleanza, senza ascoltare le ragioni ed il contesto, e senza rammentare che i "DEMOCRATICI " di allora non esitarono a schierarsi con Stalin, regalando la "mia" Romania al comunismo. Terra che amo quasi come l'Italia...
Così come non amo gli antifascisti per partito preso, non amo i neonazisti, gli imbecilli che urlano Sieg heil e mostrano la swastikah di cui ignorano persino le origini. Che distruggono il lavoro Revisionista che con fatica cerchiamo di svolgere.

Dopo questa lunga ma spero non barbosa premessa, veniamo alle risposte:
1)Oltre a vivere giustamente su marte, perchè lotto per la conservazione dell' Identità e della Tradizione, l'altro piede è nella realtà odierna, e mi accontento di quello che passa il convento, pur mantenendo chiaro il mio ideale;per questo sto pure io con Bush,con Sarkozy ,e chiunque stia per l' Occidente, che reputo in guerra. Tu, piuttosto, guardati da Koizumi, che mi dicono un Fascistaccio Revisionista assai pericoloso, come dimosterebbe la sua posizione sui Morti Giapponesi della II G.M. , da lui onorati, e sulle Isole Kurili, che il Giappone riscatterà probabilmente per qualche miliardo di Yen :- ).

2) Sul Corporativismo mi sembra che Mons sia stato esaustivo: se vuoi posso ritornare sull' argomento. Aggiungerei solo che sotto il tanto vituperato Fascismo non c'erano tutti gli scioperi che ci hanno ridotti in braghe di tela, e nemmeno quelli politici, come quello, VERGOGNOSO, di dabato notte delle Ferrovie, che mi impedirà di fermarmi a Roma a dormire, e dovrò sobbarcarmi il ritorno in Pulmann.Ed aggiungo l'importanza responsabilizzata data al Sindacato, cui, oltre gli interessi dei lavoratori, premevano quelli della Patria.

3)Sulla meritocrazia,poi, sfondi una porta sfondatissima: ho conosciuto il 6 politico in Italia ed il comunismo in Romania, per capire quanto io l'apprezzi.

4)Grande Destra: qui forse hai poca memoria, avendo frequentato il Castello, oppure faccio io interventi troppo lunghi:io, come Mons, come Bisquì, come Tekelon , come tutti i Castellani, non scriviamo di una Grande Destra Radicale, ma di una Grande Destra che comprenda destrorsi di Forza Italia, Conservatori e Reazionari della Lega Nord, neo-borbonici e meridionalisti delle nuove realtà federali del Sud,AN (ma senza o con un Fini ridimensionato), ma anche, ahimè, anche la Destra Radicale, da Azione Sociale al MIS di Rauti,dalla Fiamma di Romagnoli a Forza Nuova; gli unici su cui ho qualche remora, è il FN di Tilgher.
Una Grande Destra che col 25 % possa essere catalizzante e predominante (una volta che sarà Presidente della repubblica il Silvio nostro)rispetto all' alleata Forza Italia. Una Destra per governare, non dimenticando di fare il grande errore di questi 5 anni:riscrivere la Vera Storia.

5)Vorrei fare qualche aggiunta su AN:oltre ai funerali di Dimitri,un Grande Camerata, rientrato in AN,che dimostrano quanto Fini il Giamaicano (eh, questo,proprio non lo sopporto...)sottovaluti certe iniziative di altri dirigenti (meglio così), in AN sono rientrati in questi anni, una nutrita schiera di ex-combattenti, che dimostrano quanto anche in AN si guardi con interesse a noi vecchi arnesi.

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Non vorrei di nuovo fare gli elogi di LF, col quale sono d'accordo su alcune cose ed altre no; però vedi, Simone, guarda il suo diverso approccio, e fatti un piccolo esame di coscenza; anche perchè Mons ti ha dato ottimi spunti di riflessione:
"Al di là, appunto, dell'acredine personale, Simone non ha scritto delle cose sbagliate.
io sono un conservatore, un conservatore anglosassone che guarda all'America come modello di aggregazione tra Stati e non all'Europa dei burocrati.
Non vedo tanta differenza con
chi propugna una europa dei popoli e delle nazioni.
E ancora:
una classe dirigente moderna e conservatrice, senza complessi e senza integralismi di alcun tipo (nè liberisti, nè postfascisti).
Quando uno parla di "Destra" e basta, quando si dice di collocare il Fascismo nella Storia e di essere afascisti, dice cose tanto diverse ?"

Afascisti non è Fascisti, ma neanche postfascisti od antifascisti...

Ricordati, e come ha scritto Mons, ricordiamoci tutti, che il nemico è dall'altra parte; e come disse il mio amico Giraudo al concerto di qualche anno fa al Teatro Carcano per l'anniversario di Carlo Venturino, l'ideatore degli Amici del Vento: "Siamo disuniti, litighiamo su tutto. Ma basterebbe dire Fuori ci sono i compagni e saremmo tutti pronti alla lotta". Quella sera eravamo più di mille, moltissimi vecchi ribelli:neanche un rosso a pagarlo a peso d'oro....

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Quanto a LF,abbi pazienza, ma ti risponderò,probabilmente sul mio blog, perchè le risposte che ti devo avranno anche contenuti Religiose;e non voglio abusare troppo dell'ospitalità del laico Mons.Ti anticipo solo che,secondo il mio punto di vista,l'anarcocapitalismo, ma anche il superomismo di contro, avrebbero giusta collocazione nella totale assenza di Dio;ma per un Credente la cosa è un po' diversa.

Abbi pazienza, tranquillo che prima o poi ,rispondo sempre.

E poi sono in preparativi per Roma: non vedo l'ora sia sabato !

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Quanto a LF,abbi pazienza, ma ti risponderò,probabilmente sul mio blog, perchè le risposte che ti devo avranno anche contenuti Religiose;e non voglio abusare troppo dell'ospitalità del laico Mons.Ti anticipo solo che,secondo il mio punto di vista,l'anarcocapitalismo, ma anche il superomismo di contro, avrebbero giusta collocazione nella totale assenza di Dio;ma per un Credente la cosa è un po' diversa.

Abbi pazienza, tranquillo che prima o poi ,rispondo sempre.

E poi sono in preparativi per Roma: non vedo l'ora sia sabato !