Ieri mattina guidavo per raggiungere per il fine settimana la montagna innevata (e soleggiata) e ascoltavo in sottofondo i programmi di radio uno.
Il sindaco di Siracusa che, sbrodolando miele e fesserie, faceva la sua politica estera dichiarando di essere disponibile ad accogliere i 47 clandestini della Sea Watch (immagino, però, con i soldi pubblici, cioè i nostri, non quelli del suo conto personale e di chi la pensa come lui).
Una gigantesca marchetta alla giornata della memoria, piena di luoghi comuni infarciti di lacrime sparse.
Il solito giornalista sotto scorta (pagata da noi) che tuonava contro la mafia invitando a fare i nomi di chi ne è oggettivamente complice (ma lui ha fatto solo quello di Cuffaro già condannato ...).
Naturalmente, qua e là, filippiche contro il montante antisemitismo, razzismo, neofascismo e neonazismo.
Da sessanta anni sento del "montante" sentimento neofascista, razzista etc., eppure, monta un giorno, monta l'altro, non risulta mai in sella.
Che dite, balle cosmiche ?
Io penso di si.
A me piacerebbe discutere di questioni concrete, di tasse, di libertà di mercato, di lavoro, di cultura, ma devo sempre ascoltare i soliti stereotipi su mafia, ebrei e, da qualche anno, immigrati.
Hanno stancato.
E se si lamentano che cresce un clima di odio razzista, dovrebbero chiedersi il perché ciò accada nonostante tutti i loro sproloqui.
E sarebbe opportuno che se lo chiedessero guardandosi allo specchio, avrebbero subito la risposta.
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