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No alla deriva

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Diciamo NO alla deriva

02 gennaio 2019

Sognare non è reato


Anno nuovo problemi vecchi, ma con qualche possibilità di soluzione in più.
L'inizio di un anno è sempre il momento dei buoni propositi, degli impegni, privati e pubblici e delle parole mielose che scendono dai Colli e dalle Cupole di Roma.
Io preferisco sognare, ben consapevole che la realtà non sarà mai come possiamo disegnarla nelle nostre aspettative, ma che i sogni sono importanti, fondamentali per aver chiaro un obiettivo, un traguardo al quale protendere.
Sono soddisfatto del nuovo Governo.
Sarei stato più contento di un Governo che avesse avuto una maggiore coesione e non fosse solo un contratto tra diversi, ma questo è l'unico Governo possibile che sia migliore di quelli che lo hanno preceduto.
Qualcosa ha fatto nella direzione giusta.
Il blocco dei porti alle ong, la stretta sull'immigrazione e sulle spese per l'accoglienza, il decreto sicurezza e immigrazione, la flat tax per le partite iva, la quota cento per le pensioni, l'imminente approvazione di una legge migliore sulla legittima difesa.
Non mi basta.
Io vorrei che non solo si bloccassero gli arrivi dei clandestini, ma che si mettesse mano anche alle espulsioni di chi è già arrivato e si rivedessero tutte le cittadinanze concesse negli ultimi venti anni.
Vorrei che la flat tax fosse estesa a tutti i cittadini di nazionalità Italiana, senza alcuna riserva e che venisse adeguata (cioè ridotta) anche la tassazione sui risparmi (che Renzi ha aumentato sino al 26%) e tutti gli altri balzelli e le gabelle varie che rendono lo stato un invadente esattore.
Vorrei che lo stato, quindi, dimagrisse e di molto, limitando il suo intervento alle Forze Armate, Forze dell'Ordine, Diplomazia e Giustizia.
Vorrei che l'Italia tornasse pienamente Sovrana e Indipendente da organismo sovranazionali, tornando a battere la propria moneta e proponendosi nel contesto internazionale con accordi bi o plurilaterali ma non all'interno di associazioni che tendono a limitare la Libertà dei Popoli e delle Nazioni.
Vorrei che ogni singolo cittadino fosse investito e autorizzato della facoltà di difendere se stesso, i propri famigliari, i propri vicini, i propri beni, anche legittimando, mutuando una versione nazionale del Secondo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America, l'uso delle armi contro ogni rapinatore.
Vorrei che ognuno pagasse per i beni e i servizi di cui usufruisce e non per i beni e servizi di cui non fruirà mai.
Vorrei un'Italia fatta di Italiani consapevoli del proprio ruolo nella Storia Civile dell'Umanità, del proprio passato e proiettati verso un futuro che renda l'Italianità ancora un elemento distintivo, di pregio e di valore.
L'Italia dei miei sogni è l'Italia che appare negli incubi degli Juncker, dei Renzi, dei Bergoglio, delle Boldrini e dei Tajani.
Per questo starò sempre dalla parte di chi maggiormente, con la scontata arte del possibile che caratterizza la politica, percorrerà una strada verso la mia Italia, anche se non sarà pari ai miei sogni.





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