La prima serata di Quarta Repubblica di Nicola Porro su Rete4 di lunedì 31 agosto, ha avuto il suo apice nella presenza di Matteo Salvini.
Salvini è stato indubbiamente aiutato da un Mughini assolutamente imbarazzante, confuso, senza argomenti e senza conoscenza della materia di cui si parlava.
E' rimasta però in sospeso una domanda travolta dalla volontà di "dare i numeri" dei sondaggi.
Mughini ha infatti cercato di mettere in difficoltà Salvini chiedendogli conto del perchè un dieci per cento di elettorato alle europee fosse passato, secondo i sondaggi, dalla Lega a Fratelli d'Italia.
Qui Porro si è inserito per chiedere alla rappresentante di un istituto di sondaggi quale fosse la rilevazione del consenso.
Salvini ovviamente non poteva (e non può) nè andare contro la sua principale alleata, nè avallarne la crescita ed è stato probabilmente contento di poter parlare di numeri (peraltro effimeri) dei sondaggi, ricordando che i numeri veri li fanno solo gli "Italiani veri" cioè quelli che vanno a votare.
Non vedo però particolare criticità nel ricordare che se l'elettorato leghista e di Fratelli d'Italia è molto simile, sussistono delle differenze, nella parte più identitaria, che li rendono complementari con un'area molto vasta di elettori che possono, a seconda delle circostanze, degli argomenti, delle situazioni contingenti e locali, votare prima gli uni e poi gli altri.
Personalmente ho radici più di Destra che leghiste, ma ultimamente voto Lega perchè trovo un modo di sostenere idee comuni più efficace, oltre a considerare Salvini più Leader della Meloni.
Mi sono poi iscritto alla Lega unicamente per sostenere Salvini dopo che il senato ha votato l'autorizzazione a procedere al processo contro di lui per aver fermato gli sbarchi dei clandestini e l'arrivo delle navi ong quando era Ministro dell'Interno.
Senza quell'autorizzazione, non mi sarei iscritto a nessuno dei due partiti, scegliendo di votare in base a quelle ragioni specifiche di volta in volta emergenti.
Ciò che conta, però, è che assieme, Lega e Fratelli d'Italia, ormai da un anno rappresentano stabilmente oltre il 40% dell'elettorato che si esprime nei sondaggi, dando così corpo e sostanza a quella parte Nazionalista dell'Italia (che a sinistra chiamano Populista o Sovranista) che, unica, persegue gli interessi degli Italiani e non delle consorterie affaristico finanziarie che hanno il loro riferimento nell'unione sovietica europea.
Come, poi, quel 40% e oltre sia ripartito tra i due partiti non ha importanza, perchè che sia Lega o sia Fratelli d'Italia, l'importante è che si consolidi e stabilizzi il sentimento popolare, nazionale e identitario.
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