In Toscana, dove si combatte una battaglia che potrebbe avere ripercussioni decisive sul panorama politico nazionale qualora Susanna Ceccardi riuscisse, dopo cinquanta anni, per la prima volta, a strappare la regione al pci/pds/ds/pd, si sono consumate, nel breve volgere di ventiquattro ore, due emblematiche vicende che rappresentano al meglio la pochezza morale, intellettuale, politica e civile dei cattocomunisti.
Un ristorante, presso il quale Matteo Salvini avrebbe dovuto pranzare, è stato minacciato ed ha dovuto rinunciare alla presenza del Leader del Centro Destra.
Ieri, a Pontassieve, una, singola fanatica ha aggredito Salvini, strappandogli camicia e rosario.
I due episodi ricordano quelli accaduti in anni lontani a Giorgio Almirante, indimenticabile Segretario del Movimento Sociale Italiano, al quale fu negato di ristorarsi presso l'autogrill Cantagallo di Bologna.
L'aggressione a Salvini ricorda i due episodi di cui fu vittima Silvio Berlusconi, quando gli lanciarono contro il treppiede di una macchina fotografica (senza colpirlo) e in seguito quando fu colpito in viso da una riproduzione del Duomo di Milano,causandogli seri danni che, ancora oggi, sono evidenti nella sua loquela.
Non ricordo aggressioni da parte neppure di singoli fanatici di Destra ai capi della sinistra e, forse, per trovarne uno bisogna risalire al famoso attentato a Togliatti del 1948.
La degenerazione della politica italiana, indotta dalle stesse parole di chi aizza la folla blaterando di fascismo, di razzismo e di negazionismo ad ogni piè sospinto senza alcun criterio, induce a ritenere l'episodio di Pontassieve e del ristorante, non isolate espressioni di ebeti fanatici, ma l'inizio di una pericolosa escalation dagli insulti sui social alle vie di fatto nelle piazze.
Esattamente come accadde a fine anni sessanta, quando, nel colpevole disinteresse dei ministri degli Interni di allora, crebbe quella violenza che sfociò nei cosiddetti "anni di piombo".
Occorre quindi che Salvini e la Meloni pensino a costituire un servizio d'ordine che garantisca la piena agibilità politica non solo ai leaders del Centro Destra, ma a tutti gli esponenti, dai principali agli ultimi militanti ed elettori, nel manifestare le proprie idee.
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