Il sindaco di Pesaro, presenza eterna nelle trasmissioni televisive che ammorba con il suo italiano zoppicante con il quale riporta le veline cattocomuniste, si è agitato perché un gruppo di manifestanti contrari al lasciapassare, sono andati a protestare sotto le sue finestre.
E i pesaresi che dissentono dal suo partito, dove dovrebbero andare a manifestare?
Sotto le finestre di un Pinco Pallino qualsiasi o sotto quelle del loro sindaco che si è fatto portavoce delle peggiori istanze repressive di chi dissente dalla politica liberticida dei vaccinisti ?
Il sindaco si lamenta perché avrebbero spaventato la sua famiglia, ma lui si è mai soffermato a riflettere sull'angoscia che provocano le sue parole e quelle di chi sta dalla sua parte, per impedire ai non vaccinati di andare in treno, al ristorante, al supermercato, per far loro pagare le cure mediche (dimenticando che il servizio sanitario è pagato obbligatoriamente, quindi le cure sono dovutte a prescindere perché la prestazione è già stata pagata) ?
Il fatto e che tutti quelli che, con la bava alla bocca e un italiano zoppicante, chiedono feroci repressioni di chi non ha il green pass,pensano di sfruttare il rapporto asimmetrico che esiste tra cittadini e governanti.
I primi agiscono e pagano di persona, i secondi ordinano a Polizia e Carabinieri di agire e, a volte, di pagare per le loro decisioni.
Nel momento in cui viene meno tale asimmetria per cui il cittadino paga di persona, il governante mai,e chi decide qualcosa ne risponde personalmente, ecco che il giochino non piace più.
È ora che chi assume delle decisioni contro alcuni cittadini, poi venga chiamato personalmente a risponderne.
Chi la fa, l'aspetti.
Nessun commento:
Posta un commento