Non voglio fare pubblicità ad un libro che invito tutti a NON comprare, ma voglio stigmatizzarne il titolo che ne riassume lo spirito e ci fornisce la misura dello spessore dell'autore.
A me Bruno Vespa non è mai piaciuto e credevo avesse toccato il fondo quando nel 1992 definì la DC il suo editore di riferimento (lui lavorava in Rai, pubblica, pagato da tutti noi !) per poi perdere le staffe alle provocazioni di Pannella dopo la prima grossa batosta elettorale di tale editore di riferimento alle politiche dello stesso anno.
Credevo non potesse scendere più in basso, oltre a mettersi quotidianamente in ginocchio davanti ai potenti di turno.
Mi sbagliavo.
Nonostante l'età (credo che ormai veleggi verso gli 80 o più anni) Vespa è riuscito ad estrarre dal cilindro un titolo così ruffiano che sicuramente i suoi colleghi si staranno mangiando le mani per non averci pensato loro stessi.
Il suo nuovo (ma saranno sempre le solite dietrologie dette come quello informato che a me ha sempre dato l'idea di colui che guarda dal buco della serratura e ascolta da dietro una porta chiusa le conversazioni private altrui) libro è infatti titolato "Perchè Mussolini rovinò l'Italia (e come Draghi la sta risanando)".
NON COMPRIAMOLO !
In una riga è riuscito a lisciare per il suo verso l'antifascismo trombone e pernicioso che ammorba l'Italia da circa 40 anni e il principe odierno, quello che, in barba alla costituzione (antifascista nata dalla resistenza bla bla bla) si vorrebbe a capo di tutto (in attesa che anche Bergoglio liberi il posto dopo Mattarella).
Il suo Porta a porta (che mi vanto di non aver MAI guardato se non per gli spezzoni proposti in sede di telegiornale) ormai è destinato all'eternità e solo gli Dei (nella fattispecie le greche Moire, Parche per i Romani) potranno scrivere la parola fine.
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