Non credo che Mattarella abbia rinunciato ad essere confermato presidente della repubblica e la sua improvvisa logorrea, che lo porta a sproloquiare per ogni circostanza ed ogni ricorrenza, mi conferma che è in piena campagna elettorale.
Una campagna elettorale giocata essenzialmente sul buonismo di maniera, la lacrimuccia per i clandestini, il gonfiare il petto come un tacchino per la terza dose di vaccino e le sferzanti parole contro quei biechi Nazionalisti che amano la Patria e i Compatrioti, invece di volersi annullare nel meticciato dell'accoglienza e sottostando alle direttive dell'Unione del Male.
Mattarella, come Napolitano, Scalfaro, Ciampi e Pertini prima di lui, sono stati pessimi presidenti, che non hanno mai rappresentato la Nazione nel suo complesso, ma solo una fazione e ci hanno accompagnato lungo la strada della dissoluzione (morale, economica, civile, politica).
Il punto è che al peggio non c'è mai fine e se riteniamo, a buon titolo, che Mattarella sia stato peggio di Napolitano e se la giochi con Scalfaro per il primato del peggio, non possiamo escludere che chi dovesse essere eletto dopo di lui possa rappresentare una inversione di tendenza.
Soprattutto se facessimo un rapido elenco dei papabili: Draghi, Gentiloni, Cartabia, Severino e persino Rosi Bindi.
No, dico, Rosi Bindi presidente della repubblica ?
Da scompisciarsi dalle risate se non fosse che anch'io sono Italiano.
Ovviamente ci sono anche nomi sulla carta accettabili (Berlusconi, Casini) ma nessuno che potrebbe rappresentare una inversione di tendenza, anche traumatica, come sarebbe necessario per risollevare le sorti della nostra Patria.
Certo, un Casini al Quirinale potrebbe anche rivelarsi un secondo Cossiga e cominciare a picconare a destra e a manca, mentre Berlusconi, una volta eletto, potrebbe ritrovare lo smalto dei suoi anni migliori, quelli in cui faceva schiumare di rabbia per le sue barzellette sugli omosessuali e la Bindi o per i soprannomi affibbiati alla Merkel ... potrebbe, ma resta solo una mia autoconsolatoria illusione.
E mi ritrovo, a 65 anni, a scoprirmi monarchico.
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