Siamo ormai alla vigilia delle votazioni per l'elezione del presidente della repubblica.
Se Matterella avesse avuto lo stesso spessore di Giovanni Leone e di Francesco Cossiga, si sarebbe dimesso in agosto, facendo "marameo" al semestre bianco.
Invece è rimasto abbarbicato e inchiodato sulla sua poltrona, iniziando la sua campagna elettorale fatta di infiniti pistolotti tanto inutili, quanto banali e potrebbe persino essere rieletto.
Bellissimo l'articolo di ieri di Marcello Veneziani su La Verità, il cui collegamento trovate qui a fianco.
Quando ero bambino, il primo ricordo di un presidente della repubblica, è quello di Antonio Segni, ma solo per la sua malattia di cui parlavano in continuazione nel telegiornale e del supplente, l'allora presidente del senato Cesare Merzagora.
Poi venne Giuseppe Saragat.
Un notaio, che faceva parlare (e ironizzare) solo per la quantità di telegrammi che inviava.
Giovanni Leone, umano e umanista, ma sfortunato bersaglio dell'odio della sinistra e quindi Pertini e Francesco Cossiga, forse il più adeguato al ruolo.
Quindi un piano inclinato, con un presidente peggiore dell'altro, da Scalfaro a Ciampi, da Napolitano a Mattarella.
E' quindi giustificato Veneziani che scrive (citando illustri predecessori) che non vuole un presidente, ma un ologramma (espressione mia) che sia un po' nonno, un po' re, che sappia salutare con sguardo severo e con la gestualità appropriata.
Ma che taccia sulle questioni all'ordine del giorno.
Purtroppo un presidente ci sarà e le manovre sono cominciate.
Un paio di giorni fa Sgarbi ha fatto un tweet nel quale chiedeva chi, tra Amato, la Cartabia, Casini e Gianni Letta, avremmo preferito.
Tanti hanno risposto: nessuno.
Altri hanno fatto nomi diversi.
Ma la richiesta, fatta da Sgarbi, aveva un senso indicando uno di quei nomi, ritenuti tra quelli di compromesso.
Il maggior rifiuto lo ha avuto Amato, del resto come possiamo dimenticare il suo intrufolarsi, nottetempo, nei nostri conti correnti per sottrarci il 6 per mille dei nostri risparmi ?
La Cartabia e Letta hanno avuto qualche indicazione, forse perchè ancora non hanno tolto i dubbi su cosa farebbero e cosa saprebbero fare.
Casini l'ho indicato io proprio per tale ragione.
Nonostante abbia avuto una brillante carriera politica, Casini non ha mai ricoperto ruoli operativi (da ministro o sottosegretario) optando per ruoli di rappresentanza e di partito.
Una scelta che reputo intelligente, perchè dimostra la sua conoscenza dei propri limiti e, anche, perchè continua a lasciarci nel dubbio sulla sua competenza e idoneità nel ruolo, mentre gli altri tre, almeno a me, i dubbi li hanno tolti completamente.
Nessuno dei quattro, però, potrebbe essere "il mio presidente".
Nessuno dei quattro fornisce infatti la garanzia di fare gli interessi nazionali, senza alcuna sudditanza nei confronti dell'Unione del Male e delle consorterie finanziarie e affaristiche che la reggono.
Ha ragione Veneziani.
Piuttosto che un Mattarella (anche se con altro cognome) meglio un ologramma.
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