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13 novembre 2021

Draghi si incarta nel teatrino della politica

A Draghi non interessa nulla del futuro dell'Italia, a lui interessa portare avanti il compito che gli è stato assegnato dalle consorterie finanziarie e affaristiche che fanno capo all'Unione del Male, cui fa riferimento.

Il compito essenziale (di Draghi in Italia, ma di tutti i politici dei partiti cattocomunisti: socialisti, liberali, popolari, verdi) è dissolvere le Radici dei Popoli e delle Nazioni, per creare una massa amorfa, senza passato e quindi senza futuro, un meticciato senza etnie e senza diversità, che si crogioli nei passatempi che i potenti, sempre più al comando, sono disposti a concedere, come l'oppio in certe tribù primitive o la religione secondo il credo marxista.

Quindi ecco provvedimenti che spingono al sesso e ad ogni tipo di sesso, ai piaceri smodati, alla violazione di ogni rispetto dell'Individuo e della Vita.

Ma tutto ciò ha bisogno di una parvenza di legittimazione derivante da un parlamento che sia disposto a svendere i Diritti, in cambio di qualche momentaneo privilegio.

Per accelerare hanno estratto dal cilindro (e stanno cercando di tenere in vita) l'emergenza sanitaria (seguiranno con quella climatica ed energetica: tutte necessità inesistenti, ma indotte a forza dalla propaganda di regime) tramite la quale stanno provando a fare strame di ogni Libertà.

Sennonchè il Diavolo fa le pentole, ma non i coperchi e, nonostante il coro unanime della stampa (tranne La Verità. Fuori dal Coro e parzialmente Quarta Repubblica), nonostante la benedizione di Bergoglio, nonostante l'uso feroce della repressione contro chi ragiona con la propria testa e non in base agli editoriali dei vari Mentana di turno, capita sempre un inciampo.

Oggi l'inciampo sono le richieste dei vari partiti che compongono la composita supermaggioranza parlamentare di Draghi.

Alla base c'è fame di soldi da sperperare per iniziative più clientelari che utili.

Per agevolare il compito di Draghi, l'Unione del Male ha consentito un indebitamento che, se finalizzato a produrre seriamente beni durevoli e riforme strutturali, avrebbe lanciato l'Italia nell'empireo degli stati virtuosi.

Invece, nella coda velenosa, legano quei finanziamenti (oltre la metà dei quali dovremo restituire e per il residuo da non restituire in misura inferiore ai contributi che, nello stesso lasso di tempo, l'Italia dovrà versare all'Unione del Male) a misure sulle fisime ecoambientaliste, digitali e già iniziano a dire di fare sacrifici oggi per avere benefici domani.

Così preannunciano la solita ricetta di restrizioni, divieti e tasse, tipica dei regimi cattocomunisti, con sacrifici certi e immediati, per improbabili benefici fra decine di anni, quando molti di noi non ci saranno più (compresi i politici alla Draghi e Mattarella cui chiedere conto) e gli altri non saranno più in grado di pretendere l'incasso dei benefici (che non ci saranno comunque) e avremo altri politici che diranno di fare sacrifici oggi per benefici domani.

Il tutto, come ormai avviene nel mondo contemporaneo, con una velocità che spiazza gli stessi Scrooge dell'Unione del Male.

E Draghi, che pensava di veleggiare sicuro e tranquillo verso il Colle, è costretto a infiocchettare i suoi inutili pistolotti con buonismo d'accatto e banalità esistenziali, rinviando le questioni concrete quanto più lontano è possibile, confidando unicamente sul potere repressivo dei divieti e delle sanzioni di una stato di emergenza indotto dalla propaganda e dai megafoni di regime ma che non ha nulla a che spartire con la situazione sanitaria.

Prenderne coscienza è solo il primo passo per una resistenza che si trasformi in rivolta contro Draghi e tutto ciò che rappresenta.

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