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10 novembre 2021

I cattocomunisti si nutrono di paura, miseria e divieti

Come mai Salvini e la Meloni non stanno cavalcando la protesta contro l'infame lasciapassare, simbolo di una libertà a sovranità limitata come nella Romania di Ceausescu ?

I sondaggi continuano ad attribuire il 40% a Lega e Fratelli d'Italia, ma veniamo quotidianamente informati che ben l'87% della popolazione oltre i 12 anni si è fatta punturare almeno una volta.

E' la risposta alla prima domanda.

La maggioranza della popolazione, in un modo o in un altro, ha deciso per farsi punturare e se anche molti di questi non condividono la scelta del lasciapassare, l'effetto può essere lo stesso che si ebbe con il referendum del 2011 sul nucleare dove logica e buon senso avrebbero voluto che fosse respinto, mentre il terrore derivante dalla vicenda giapponese ha portato a superare il quorum e ad affossare ogni intelligente politica energetica italiana, con le conseguenze che paghiamo (letteralmente, paghiamo in bolletta) da tempo e soprattutto da oggi (e intanto i francesi ricominceranno a costruire centrali nucleari).

Ma oltre al danno all'economia nazionale quel referendum portò anche un danno politico, perchè indebolì il governo Berlusconi, rappresentandolo come privo del sostegno popolare e quindi consegnandolo alle trame dell'Unione del Male che mise Monti al suo posto.

I cattocomunisti stanno ripetendo il giochino con il virus cinese, consapevoli che loro possono nutrirsi solo di paura, di miseria e di divieti.

E, infatti, il terrore viene sparso a piene mani a reti e giornali unificati (tranne La Verità, unico quotidiano che ormai si possa leggere con qualche aspettativa di ricevere informazioni), il governo Draghi si è indebitato con l'Unione del Male che ha legato una corda intorno al collo di tutti noi, una legislazione stalinista sta conculcando ogni libertà di opinione e di manifestazione, vietando la possibilità di espressione del dissenso.

Capisco la difficoltà di Salvini e della Meloni nel dover gestire, cercando di arrivare senza troppi danni al voto del 2023, una situazione nella quale la paura ha contagiato irragionevolmente anche larghi strati del loro stesso elettorato.

Ma dai leaders politici ci si aspetterebbe un atto di coraggio, il passaggio del Rubicone, per mettersi a capo della Resistenza contro le disposizioni illiberali, dando corpo e supporto, organizzazione e coordinamento capillare su tutta Italia alle protesta oggi lasciati al volontarismo di singoli, sconosciuti, piccoli leaders, senza seguito, senza fondi e senza mezzi.

Il 2023 è vicino, ma mancano ancora 14 mesi al voto e se la paura si dovesse sedimentare, sarebbe a rischio anche la vittoria del Centro Destra.

Esattamente come accadde nel 2011 con le conseguenze del referendum nucleare, cui seguirono le elezioni del 2013 in cui i cattocomunisti sfiorarono la maggioranza assoluta dei seggi pur avendo sostenuto Monti e la Fornero come oggi sostengono Draghi, Speranza e la Lamorgese.

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