Dalla Francia un profumo di Libertà

I megafoni del regime poliziesco che Draghi ha instaurato da oggi in Italia, dopo aver tessuto il panegirico del meraviglioso schieramento di polizia finalizzato a sanzionare i pericolosi non vaccinati, ha dovuto dar conto del primo comizio di Eric Zemmour, candidato alla presidenza di Francia.

Per noi Zemmour è un signor nessuno, come lo era a suo tempo Macron.

Ma mentre per Macron i pennivendoli hanno intinto, sin dall'inizio, la loro lingua nel miele, con Zemmour stanno dando fondo a tutto il repertorio conosciuto (fantasia ne hanno ben poca !) per presentarcelo sotto una luce sinistra, anzi di estrema Destra.

Nei giorni in cui Bergoglio ha aumentato la quantità dele sue corbellerie sui muri e sui clandestini, pensano intelligente contrapporre chi chiede che la Francia torni ai Francesi, fermando l'immigrazione e ristabilendo il principio dell'appartenenza della terra ai suoi storici abitanti.

Naturalmente non poteva mancare il severo sopracciglio aggrottato per stigmatizzare le violenze, senza precisare che sono state causate e cercate dai cosiddetti antirazzisti (sinistra) per impedire che Zemmour potesse esprimere liberamente le sue idee.

Come sempre fanno i cattocomunisti che, non avendo argomentazioni, cercano di imporre bavagli.

I megafoni di regime non si rendono conto, però, che le loro stanche liturgie discriminanti, non fanno altro che accendere l'interesse per Zemmour di quelli come me.

Immagino che in Francia sia lo stesso.

Del resto io non ho nulla contro l'estrema Destra che ritengo a me più vicina della sinistra o del centro o, comunque, di qualsiasi "moderato".

Anch'io (e penso milioni di Italiani e di Francesi) vorrei non solo bloccare l'immigrazione, ma anche fare un bel repulisti tra coloro che sono già arrivati, espellendo senza indugio tutti coloro che sono in Italia abusivamente.

Ma, soprattutto, apprezzo che i militanti del nuovo partito di Zemmour, significativamente denominato "Riconquista", abbiano difeso fisicamente il diritto loro e del loro leader a manifestare le loro idee.

Riuscendovi.

E' presto per "sposare" la causa di Zemmour, anche se l'inizio è promettente, ma ci vorrebbe uno Zemmour anche in Italia.

E spiace pensare che Salvini, che poteva ricoprire quel ruolo, abbia disperso tutto il suo patrimonio di credibilità entrando nel governo di Draghi con i cattocomunisti, con i quali non ci si dovrebbe sedere assieme, MAI !, per nessun motivo politico.